Ztl Palermo vuota Comune nel Caos

Sabato 20 gennaio ore 19 Piazza Bellini deserta: il teatro è chiuso da decenni, non c’è nessuno, Nessun turista gode del monumentale centro cittadino. Qui parlava un tempo al popolo di Palermo persino Pietro Fuddune. A quale popolo?

Sul “successo” delle chiusure nel centro storico parla il vuoto delle strade cittadine, le saracinesche chiuse, la sparizioni di più bei nomi del commercio cittadino, i fallimenti… Palermo centro – in realtà – è il deserto per buona parte delle ore. Questo è il re nudo, il resto è chiacchiera, come i rari momenti lieti in zona Cattedrale e simili… Il cosiddetto “salotto centrale” è preda di ragazzini ed extracomunitari, ambulanti compresi (vo’ cumprà)…

Sabato 20 gennaio 0re 18,15 . Qui facevano porta negozi storici come Quattrocchi borse e la Pasticceria La Martorana. Non c'è più neppure il Mastro Brodaro...
Sabato 20 gennaio 0re 18,15 . Corso V.E. Qui facevano porta negozi storici come Quattrocchi borse e la Pasticceria La Martorana. Non c’è più neppure il Mastro Brodaro… Alcuni negozietti tentano la vendita di street food (l’inglesismo non migliora le cose) e piccoli souvenir…

Il vero salotto sarebbe dovuto essere via Ruggero Settimo, ma per un disegno non troppo oscuro, il Sindaco ha voluto crearlo con artifizio in un centro storico, peraltro ancora disastrato, bombardato, non restaurato. Così è naufragato il tentativo (speculativo) di farlo dichiarare patrimonio Unesco ed è piovuto quello (il premio di consolazione) del percorso Arabo, normanno, bizantino. La parola bizantino, però, è già saltata dal linguaggio ufficiale: che cale dei bizantini? Degli arabi sì! Arabo è progressismo, bizantino è populismo. Forse…

La Ztl è sempre più nel caos: mentre centinaia di migliaia di palermitani sono costretti in questi giorni a fare i conti con le multe subite dopo l’attivazione delle telecamere, il sindaco Orlando, i suoi assessori e il neo comandante della polizia municipale vagano nel caso più totale, con continue fughe in avanti e clamorosi dietrofront, con l’aggiunta della ciliegina sulla torta del presidente del Consiglio comunale, Totò Orlando, che non riesce più a gestire l’assemblea di Sala delle Lapidi”. Chi “sbotta” con queste parole è Sabrina Figuccia, la giovane consigliera comunale dell’Udc.

“Prima di fare promesse – prosegue la battagliera donna politica – il sindaco eviti di lanciare in avanscoperta i suoi fidi assessori e comandante, che in Aula promettono di voler mettere una pezza al guazzabuglio delle multe, e poi sono costretti a dare dietrofront su ordine del sindaco. Come se non bastasse, quindi, due giorni serrati di dibattito e discussione in Consiglio comunale si sono rilevati assolutamente inutili, con il presidente che si permette anche di fare battute sulla “dittatura” che regna a Sala delle Lapidi. Una pessima battuta che non fa ridere nessuno.

A pochi metri dalla casa comunale l'immondizia regna sovrana. Le raccolta è un optional, l'amministrazione di Sala delle Lapidi non si vergogna o non la vede...
A pochi metri dalla Casa comunale l’immondizia regna sovrana. Le raccolta è un optional, l’amministrazione di Sala delle Lapidi non si vergogna o non la vede…

Se l’Amministrazione vuole il braccio di ferro, mi troverà prontissima. Anzi, Orlando sappia che mi piazzerò con una tenda in Aula finché lui, il sindaco, non verrà a Sala delle Lapidi a fare chiarezza una volta per tutte”.

E’ più che ovvio e chiaro a tutti sia che il centro storico (la Città murata) non si possa “chiudere” senza parcheggi limitrofi, una via di attraversamento e un paio di parcheggi verticali all’interno. E’ chiaro che l’inquinamento di Palermo sia sostanzialmente un bufala (i 4 venti percorrono la città nel corso delle 24 ore e 30 miglia di brezza marina entrano dalle 11 alle 17 in città). La Ztl chiaramente instaurata per “far soldi” con la tassa d’ingresso e le multe, in una zona in cui qualcuno vuol speculare da tempo, giocando prima al ribasso e poi al rialzo, è anche un ossequio al bieco conformismo imperante dappertutto.

Persino Porto Palo di Capo Passero, con poche centinaia di abitanti, ha la sua Ztl… Ma le bufale, vedi Capitale della cultura col museo Salinas (ex Nazionale) chiuso per oltre 15 anni  e ancora neppure a mezzo servizio, piovono come l’acqua dal cielo in queste settimane si ostina a non fare. E altre bufale piovono col tono di provvedimenti… Quando ci sarà il primo dissalatore avremo avuto almeno 4 stagioni, forse di piogge torrenziali, mentre tutto manca in Conca d’Oro tranne che l’acqua sorgiva…

Nadia Spallitta: Palermo anno zero!

Ma anche Nadia Spallitta, ex orlandiana di ferro, già consigliera, responsabile del settore ambiente Articolo 1, continua a “sparare” su questa amministrazione sempre più indifendibile. Un suo comunicato su Ztl, carenze nella raccolta immondizie e crisi idrica, recita: Palermo anno zero!

Scaramacai

(Commenti integrati da comunicato stampa dell’ufficio di Sabrina Figuccia e Nadia Spallitta)

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Nota sul “veramente epico” street food palermitano…

Credono di rilanciare le tradizioni dello street food palermitano, scambiandolo per un anticipazione del fast food. In realtà, fare il focacciao o il panellaio è,  nei 2 casi, un’arte non facile, anche perché bisogna essere “imprenditori di se stessi” oltre che cuochi. Mentre il fast food è studiato per essere preparato e servito da qualunque “cretino” di buona volontà (questo è il principio su cui si basa). Ma ho anche provato a chiedere  ai rosticcieri improvvisati di c.so Vittorio Emanuele (che lavorano con il passeggio notturno) che cosa fossero i cacciotti. Ve lo dico: erano deliziosi panini di pan brioche spaccati superiormente e farciti con ricotta di pecora, caciocavallo a fili, pepe nero (un po’ c’era) e qualche pezzetto di salame di Napoli, scaldati dove il rosticciere poteva: per esempio nel tegame della milza (in questo caso bagnati superiormente con un po’ della sugna liquefatta). Si preparavano proprio fra la Vucciria e la Focacceria San Francesco e comunque nella Città Murata (Capo, Ballarò etc). Se provassi a chiedere che cosa fosse la gelateria ai Pannieri dall’800 fino agli anni 50 del 900, nell’omonima via della zona e quale fosse la specialità numero 1, mi farei una risata. Non velo dico: sarà per un’altra occasione. Delle 2 focacce, qual’è la schietta e quale la maritata. Questa ve la dico e qualcuno lo sa: la schietta è con ricotta, formaggio e sugna. La maritata è quella “ca’ carne”, cioè milza e polmone prebolliti e saltati nel “tegame”. Ma, per favore, non scopriamo tradizioni mai conosciute. Perché con le moderne interpretazioni di caponata, frittella, sarde a beccafico, pasta con le sarde, agglassato (correttamente, in francese, à la glace) si rischia di uccidere – anche a scuola di chef – la cucina palermitana… E non c’era …una ricetta per ogni famiglia, se non per piccole varianti. Di ciascuna, c’era – però – quella buona. (Scaramacai)

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