Rinasce Portorosa?

Portorosa. foto da drone. Le barche in transito non sono mai mancate. Protagonista di molti “guai” il porto di Furnari è oggetto di molta ammirazione.

Si riparla di Portorosa dopo interminabili anni di crisi. Pare sia ormai in semi abbandono, anche se le villette sono abitate e le barche all’ormeggio non mancano.  E dire che è stato per anni il più bel porto turistico della Sicilia. Si usava dire “l’unico”, anche se non era proprio vero… Adesso che altri porti lo hanno eguagliato e persino superato, dal vicino Capo d’Orlando, Licata, Marina di Ragusa, lo stesso Riposto, ma anche Marina Villa Igiea e i nascenti Xifonio (Augusta), Marsala per non dire Balestrate o Sant’Agata (prima o poi, andranno a regime), Portorosa presenta i chiari segni di un annosa disamministrazione.

Una foto che mostra come il villaggio residenziale si addentra presso le darsene che sembrano pensate come una moderna Venezia.
Una foto da drone che mostra come il villaggio residenziale si avvicina presso le darsene che creano quasi una piccola moderna Venezia.

Le vicende del porto e del residence – nato in territorio di Furnari, nel gran golfo fra capo Tindari e capo Milazzo, posti di incomparabile bellezza di fronte alle Eolie – furono tormentate sin dall’inizio…

La solita burocrazia, ma anche le banche che finanziarono, neppure in toto, la sola parte immobiliare, lesinando fino a negarli i finanziamenti per il porto stesso (scavato su terreno privato appartenente ai promotori, famiglia Porcino) resero difficile la realizzazione.

Aperti i battenti (si fa per dire), la maggior sorpresa negativa fu che il territorio di Furnari non accolse l’opera con l’atteso entusiasmo e neppure l’autorità costituita fu larga di manica: controlli, multe, anche domenicali al bar, non mancarono… La decadenza di Portorosa si può datare sin dal primo giorno, se non dalla vigilia… E dire che il complesso è molto bello ed è situato, non solo sotto il profilo marinaresco, in un luogo di grande interesse (Monti Nebrodi) a poche miglia dalle isole Eolie…

Vani sono stati i ripetuti tentativi di riprendere in mano la situazione, eccetto che per la parte immobiliare, in cui i numerosi proprietari delle villette sono riusciti a mettere a posto la situazione laddove anch’essa ha creato problemi.

Portorosa viene indicato come un complesso turistico “…caratterizzato da ville, immerse nel verde, affacciate su canali navigabili lungo i quali sono dislocati gli ormeggi che costituiscono il porto turistico”.

Il porto è formato da un avamporto difeso da un molo di sopraflutto e da uno di sottoflutto e da alcune darsene interne banchinate ricavate per escavazione. Il nome Portorosa deriva dal nome della moglie “Rosa” dell’imprenditore realizzatore dell’approdo turistico e il colore rosa è stato anche dato alle villette e ai vari edifici realizzati… Con tutto il rispetto per Mamma Rosa, e dei suoi due figli che parteciparono all’impresa, questo può essere un indizio del fatto che, per quanto mega galattico apparve sin dall’inizio il progetto (anche troppo, per la verità), mancava di una base accurata di marketing, di un programma previsionale approfondito e di un’organizzazione commerciale adeguata.

Infatti, l’insediamento turistico e alberghiero e il porto annesso sono il risultato di un’iniziativa imprenditoriale privata, con il consenso dell’Amministrazione comunale. Venne intrapresa sul finire degli anni ’70 e la costruzione effettiva risale al 1985.

Per avere un’idea della consistenza dell’insediamento, i posti barca dichiarati in partenza erano 680 più 70 per i natanti, più un margine per i transiti, che sempre sono stati numerosi…  Portorosa – bandiera blu dal 1993 fino al 2010 – venne dotato di centro commerciale, stazione di servizio, ristoranti, piscina a pagamento, shopping vari e della discoteca “Genesi” considerata fra i locali del genere più importanti e innovativi del Sud Italia. Da allora è stata chiusa, riaperta, richiusa ed oggi è all’asta…

Fra il 2002 e il 2003, fino al 2010 venne costruito un grande albergo, prima gestito dalla catena Hilton, poi da “Blue Hotel Portorosa“, (con la catena italiana Blu Hotel) e successivamente dalla Valtur.  Liquidata, purtroppo, al vertice l’intera Valtur dopo essere divenuta Siciliana (e forse proprio per questo…), oggi l’hotel di Portorosa è di nuovo anch’esso all’asta.

Tutto da rifare, si direbbe… Le vicende difficili di Portorosa, sempre arduo da gestire, per svariati motivi e sfortunati eventi, culminano – ai nostri giorni – con l’attuale sequestro e relativa amministrazione giudiziaria “del porto”. Dove, però, le barche ospiti – e soprattutto di stanza – continuano sempre ad ormeggiare. Anzi, i titolari vantano diritti ben precisi, visto che – nel frattempo – la legge nazionale ha fatto progressi a favore dei porti di questo genere: molti sapranno certo che, secondo la normativa tradizionale, queste aree portuali, pur essendo in partenza ricavate da terreni privati – come era per la famiglia Porcino, che oggi, almeno in loco, ha perso tutto – passavano in proprietà dello Stato (demanio pubblico). Quindi, paradossalmente si doveva pagare anche un canone…

Ciò la dice lunga sul clima generale in cui deve operare l’imprenditoria italiana e quella di settore (che non vede, fra l’altro, tuttora riconosciuto un tasso di Iva ‘realmente’ agevolato come turistico, ciò che vale, invece, all’estero in tutto il Mediterraneo…). Adesso il porto rimane proprietà di chi ha la titolarità del terreno e, a propria volta, quindi, i titolari dei posti barca possono reclamare e veder riconosciuto il proprio diritto come definitivo. Ciò proprio perché Portorosa non giace in terreno del demanio.

L’amministrazione giudiziaria, comportandosi al momento come un proprietario e nell’interesse del porto, ne affida la gestione tramite una gara che dovrà essere riproposta tra breve.  Il porto e le sue attinenze, però, versano frattanto in uno stato di pietoso abbandono…

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Lo stato di fatiscenza di colonnine e servizi in banchina si accompagna alla cattiva raccolta dei rifiuti.
Lo stato di fatiscenza di colonnine e servizi in banchina si accompagna alla cattiva raccolta dei rifiuti.

Si avvicinano, finalmente, giorni migliori? Un’associazione di diportisti locali, il “Consorzio approdo turistico di Portorosa” in rappresentanza – ci hanno riferito – di circa 700 imbarcazioni, intende assumersi la gestione diretta del tutto. Ciò per giungere ad una sorta di autogestione, insomma, che provveda a riprendere in mano, alla luce dell’esperienza, le sorti del grande complesso che oggi potrebbe entrare a far parte a testa alta della nuova realtà creatasi in Sicilia: un “sistema funzionante” di varie strutture che nulla hanno da invidiare alle più belle del Mediterraneo.

Germano Scargiali

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