Concluso l’VIII Blue sea land ecco le date del IX

Il blue sea land guarda sempre più avanti e sempre più in alto, ma questa è stata un’edizione interlocutoria: niente tensostrutture, solo qualche turista in piazza della Repubblica.

Tre scoop hanno accompagnato la giornata conclusiva dell’VIII Blue sea land che, mentre scriviamo, vive le ultime ore con la classica funzione inter religiosa nella piazzetta ribattezzata “Piazza Blu” fra la chiesa di San Francesco e la Moschea Ettakwa.

Il primo scoop è l’annuncio delle date relative alla prossima edizione, la nona, che avrà luogo a Mazara del Vallo dall’8 all’11 ottobre 2020. Lo ha comunicato Nino Carlino, l’attuale presidente dell’ente organizzatore, il Distretto produttivo della pesca di Mazara del Vallo.

Tre protagonisti del Blue sealand:con una bella interlocutrice, Nino Carlino, il sindaco Salvatore Quinci e il vice presidente della regione Gaetano Armao.
Tre protagonisti del Blue sealand: con una bella interlocutrice, Nino Carlino, il sindaco Salvatore Quinci e il vice presidente della regione Gaetano Armao.

Il secondo lo ha annunziato il sindaco di Mazara Salvatore Quinci (55 anni ben portati, lista civica, sposato, due figli): Il Comune di Mazara del Vallo tornerà a far parte, come fu all’inizio, del Distretto Pesca ed avrà un rappresentante in consiglio. L’intera città diverrà parte integrante, quindi, dell’organizzazione del Blue sea land e dell’attività del distretto.

Il terzo scoop, preannunziato dallo stesso sindaco e – ciò che più conta – subito confermato dall’assessore alla Pesca Edy Bandiera, è che Mazara con l’organizzazione del Blue sea land rappresenterà l’economia in blu della Sicilia alla prossima EXPO di Dubai 2020. In programma fra il 20 ottobre 2020 e il 10 aprile 2021 con un flusso stimato di 25 milioni di visitatori.

Una strana espressione del volitivo assessore Edy Bandiera. L'uomo politico è stato una presenza costante nella "tre giorni" mazarese.
Una strana espressione del volitivo assessore Edy Bandiera. L’uomo politico è stato una presenza costante nel corso della “tre giorni” mazarese.

Questa XVIII edizione ha consentito al presidente Nino Carlino di definirsi soddisfatto dei risultati raggiunti e al sindaco Quinci di aver acquistato tanta fiducia nelle capacità organizzative e ricettive di Mazara del Vallo da voler  moltiplicare gli eventi nel corso dei prossimi anni.

Tuttavia le strade della casbah mazarese e la splendida piazza delle Repubblica non apparivano certamente così “busy” come nella tradizione.

E’ stato comunicato come abbia funzionato ancora una volta a dovere il workshop con gli incontri B2B (Business to business) con la partecipazione di 25 delegazioni estere. Come in passato aveva esordito l’Ungheria, questa è stata la volta dell’Austria, paesi mediterranei per …lungimiranza. Sono stati sottoscritti cinque protocolli d’intesa con due paesi dell’Africa, uno con il Distretto pesca di Rovigo e l’altro con Italia Exibition.

Si è parlato soprattutto (anche troppo) di ecologia marina della salute del mare e della sua salvaguardia. Si è parlato del libro di Papa Francesco “Nostra madre terra” (Feltrinelli). Gaetano Armao, autore della citazione, ha commentato: “…non che voglia integrare Papa Francesco, ma, per capirci, qui aggiungiamo…nostro padre mare”.

Fra gli uomini politici presenti, soprattutto l’assessore competente Edy Bandiera, ma anche l’assessore ad Economia e  Finanza Gaetano Armao, che ha avuto il tempo di illustrare la politica in atto, sotto l’ala dell’UE, in relazione alle regioni mediterranee. Una politica che privilegia – finalmente – il Mediterraneo meridionale…  Tale azione politica interfrontaliera tesa al rispetto ecologico, ma anche al pieno utilizzo delle risorse del Mediterraneo e delle acque dolci interne, dovrebbe favorire la crescita che molti osservatori vedono già in fieri…

Germano Scargiali 

(Testo e foto)

Nota

Non c’è dubbio che un’azione tesa a salvaguardare la buona salute del Mediterraneo, ma anche a sfruttarne appieno le potenzialità, sia naturali, sia commerciali (vedi anche trasporti, via di transito…), sia un tema centrale del Blue sea land sin da prima del suo esordio, quando il compianto Giovanni Tumbiolo, a nome del Distretto, organizzava singoli incontri o tavoli assieme ai rappresentanti dei paesi frontalieri. Né si può immaginare una politica ecologica su un mare grande appena l’1% (un per cento) delle superfici acquee della terra senza un coinvolgimento generale di tutti gli stati interessati.

Ma chi scrive non ha neppure dubbi che – in questa come in altre occasioni – si “faccia presto” ad incolpare o cercare i far leva solo sulla coscienza civile dei popoli. Sono, in grandissima prevalenza, le decisioni e i comportamenti ad alto livello ad inquinare l’ambiente e il mondo.

Oltre a ciò il Neo Rinascimento del Mediterraneo ha dei grandi nemici esterni, resi più accaniti dalla evidenza che la crescita non solo sia già in atto, per quanto lenta, ma che sia storicamente inarrestabile e irreversibile. Ciò con “grave scacco” per l’economia oceanica, atlantica in particolare e per il Nord Europa, compreso il Settentrione d’Italia. Il fenomeno – in concreto – lo favorirà, tale è il legame con il Meridione. Tuttavia viene percepito come una deminutio. Si teme probabilmente la fine di una supremazia…

Fra tanti nemici molto potenti, il Mediterraneo fatica molto a “venir fuori”, né gli stessi accordi inter frontalieri risultano facili ed efficaci. L’UE ha provato anche a vietarli (un vera offesa per l’intero spirito del Blue se land) appena nel 2017: non è assolutamente questione, né di maturazione, né di buona volontà. Non sono questi fattori a “fare la differenza”. Occorre che qualcosa avvenga ad alto livello internazionale o aspettare (con il Mediterraneo tornato baricentro di Europa, Asia e Africa) che faccia effetto una medicina infallibile: il tempo.  (G.Scargiali)

 

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