Blue Sea Land crogiolo di idee: il 2017 è vicino

Rappresentanza multinazionale alla conferenza sulla pesca (ultima giornata)
Dario Cartabellotta ex assessore Agricoltura ora direttore alla pesca della Regione Sicilia un tecnico dell'amministrazione a Mazara
Dario Cartabellotta ex assessore Agricoltura ora direttore alla pesca della Regione Sicilia, un tecnico dell’agroalimentare al governo e a Mazara.

L’Italia è il paese dell’economia reale“: questa affermazione di Giovanni Tumbiolo che salutava i giornalisti in una piazza della Repubblica semideserta, perché era già tardi per il pranzo domenicale, è – forse – il vero suggello, dopo il crogiuolo di idee rappresentato da questo Blue sea land expo N.5 a Mazara del Vallo. Sono parole di quelle che fanno la differenza” per due motivi.

Il primo risiede certo nell’importanza dell’enunciazione, se essa è vera com’è vera, in un momento in cui è l’economia finanziaria che sta strozzando il mondo

Il secondo è che sancisce un’impressione che ci portiamo appresso di dall’inaugurazione. In queste giornate Mazara diviene Italia. Più Italia che mai. All’inaugurazione mai vedemmo tante bandiere italiane, ma sopra la porta di mare mazarese dietro cui splende ogni giorno il sole dell’Africa, appariva in vesti bianche sotto la forma simbolica della giovane matrona vestita di bianco, l’Italia stessa. E una cantante, che aveva intonato con una gran voce, sconfiggendo i piovaschi e il vento fresco che non l’aiutavano, belle canzoni anche in inglese in onore degli ospiti di tutto il mondo (anche dal Far East), ha cantato l’Inno di Mameli. Come abbiamo già scritto, non è sembrata retorica…

Sì, Mazara in questi giorni di Blue sea land è stata Italia, ha rappresentato il paese proiettato verso ciò che ha – o dovrebbe avere – di più prezioso: la politica mediterranea.

Suggello finale, alle 5 del pomeriggio di domenica stessa, la cerimonia interreligiosa in piazza San Francesco, dove c’è anche una Moschea. Ma che dire della cubaita internazionale, intercontinentale, mediterranea, da Guinness dei primati confezionata dai pasticcieri di tutti i principali popoli presenti.

Manifestazione policroma per eccellenza, variegata per nascita e vocazione, questo Blue sea land ha parlato di distretti alimentari in genere oltre che si pesca, ha parlato di crescita compatibile, di soluzioni o interventi immediati per lenire la fame nel mondo, ha coinvolto la città mazarese – premiata frontiera interraziale d’Europa – con piena partecipazione del sindaco on.le Nicola Cristaldi e dell’immancabile vescovo Monsignor Domenico Mogavero, prelato di riconosciuto livello culturale oltre che teologico…

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IL CONVEGNO SUL MEDITERRAEO ALLARGATO

Sicuro momento topico il Convegno “Panorama del Mediterraneo e del Medioriente: che aria tira? Diplomazie a confronto” presso l’auditorium Mario Caruso, in piena casbah.

All’evento, promosso dal settimanale Panorama (media partner di Blue Sea Land 2016) e moderato dal direttore  Giorgio Mulè, hanno partecipato: l’Ambasciatore del Marocco in Italia Hassan Abouyoub, l’Ambascatore degli Emirati Arabi Uniti in Italia Saquer Nasser Ahmed ,l’ambasciatore iraqeno Hasan Bamami, l’Ambasciatore d’Algeria in Italia Abdelhamid Senouci Berekssi, L’Ambasciatore d’Italia in Arabia Saudita Mario Boffo, il già Ministero dello Sviluppo, dell’investimento, della cooperazione internazionale Tunisia Yassine Brahim, il componente dell’Assemblea Parlamentare per il Mediterraneo Antonio D’Alì, l’Ambasciatore d’Italia in Tunisia Raimondo De Cardona, l’Ambasciatore d’Italia a Malta Giovanni Umberto De Vito, il Deputato del Parlamento Europeo on.le Michela Giuffrida, il Membro della Commissione Affari Esteri e Cultura della Camera dei Deputati Fausto Raciti, l’Ambasciatore della Libia in Italia Ammed Elmabrouk Safar, l’Ambasciatore dello Yemen in Italia Haytam Aboulmen Hassan Shoa’aadin, l’Ambasciatore della Tunisia in Italia Moez Sinaoui, il già Ambasciatore in Italia negli Emirati Arabi Uniti, inviato speciale per la Libia Giorgio Starace, l’Ambasciatrice d’Italia in Oman Giorgia Visetti  e l’Ambasciatore della Bosnia-Erzegovina in Italia Zeljana Zovko.

I rappresentanti di tali Paesi hanno affrontato, anche attraverso le domande della giornalista di Panorama, Elisabetta Burba, che insieme a Mulè ha presentato dell’evento, le problematiche principali dell’area mediterranea allargata e del momento economico in genere, focalizzando la necessità di far fronte comune con l’Europa per contribuire ad una crescita collettiva.

Immancabile il discorso sul tema rovente delle migrazioni e della politica euro mediterranea, oggetto – come tale – di qualche critica, anche aspra, da parte di chi rimprovera all’Ue un insufficiente impegno mirato ai veri interessi del Mare Nostrum. Un concetto, quest’ultimo, rinnovato nell’ottica comune dei paesi rivieraschi e non nel senso “padronale” datogli dall’antica Roma. Al centro del dibattito il ruolo della diplomazie e della cooperazione transfrontaliera per affrontare i problemi dei paesi nord africani e provare ad arginare il fenomeno migratorio “epocale” in atto.

L’ambasciatore del Marocco (Paese main partner di Blue Sea Land insieme alla Guinea Equatoriale), Hassan Abouyoub non ha esitato a definire piena di errori la politica euro – mediterranea da Barcellona in poi, sottolineando come l’Europa di Francia, Spagna e Germania non riesca ad esprimere una leadership.

“Ecco perché guardiamo – ha detto Abouyoub – all’Italia per far ripartire il dialogo europeo ed è quel che si aspetta la società civile marocchina”.

Il Senatore D’Alì membro dell’Apm, Unione per il Mediterraneo, ha puntato il dito sull’assenza di attenzione alla ripresa del libero scambio nell’area mediterranea.

Il Ministro Tunisino per la cooperazione Yassine Ibrahim ha richiamato la platea ai recenti risultati del Paese che in questi sei anni dalle nuove elezioni ha una nuova costituzione, libertà di espressione, con 4 milioni di giornalisti che usano face book, e un nuovo corso culturale che attraversa il Paese, che indica nella Sicilia un ponte verso un’Europa che si opponga ai muri.

Il neo Ambasciatore di Algeria in Italia, Abelhamid Senouci Berekssi, ha richiamato il legame storico con l’Italia ed il ruolo di Paese amico nel corso della storia di liberazione dal regime coloniale.

“I nuovi progetti strategici – ha spiegato Berekssi – legati all’energia e all’introduzione delle fibre ottiche sono stati posti come base di nuovi partenariati tra le sponde frontaliere”.

L’Europarlamentare siciliana Michela Giuffrida, membro dell’Amp, ha esortato a guardare ai risultati positivi a livello europeo.

“Mi sembra chiaro – ha detto Giuffrida – che l’emigrazione, con un milione di persone non rappresenta un’emergenza, ma un cambiamento epocale. Il Piano Junker per l’Africa prevede 8 miliardi di aiuti che serviranno subito ad attivare progetti nei Paesi Nordafricani. La Sicilia può fornire il know-how necessario in agricoltura, pesca ed innovazione in veste di partner e tutor”.

L’ambasciatrice della Bosnia Erzegovina, Zelijana Zovco, ha detto che il suo Paese è molto sensibile alla crisi umanitaria dei rifugiati e che sta legiferando e collaborando con l’Europa sui temi della sicurezza internazionale.

“Riveste un grande significato – ha affermato il Presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu, Giovanni Tumbiolo – il fatto che al Blue Sea Land giovani mazaresi e dei Paesi mediterranei abbiano collaborato ieri insieme, per la realizzazione nella cornice della casbah della cubaita da record che ha scritto una pagina in più alla storia del dialogo tra i popoli mediterranei”.

La visione di Bruxelles sul dialogo mediterraneo – ha voluto precisare il decano degli ambasciatori italiani Umberto Vattani – è ancora corta e distorta”. Ha auspicato, poi, la concretezza per il raggiungimento di interessi comuni nel Mediterraneo. Vattani si è fatto così interprete – significativo date la sua esperienza e il suo carisma – di un sentimento serpeggiante, sussurrato con riserbo, quasi con timore, lungo tutta la manifestazione. Come quando l’armatore Asaro al convegno sulla Pesca ha …sbottato: “quando ci decidiamo ad uscire dall’Europa”. Molti lo hanno redarguito, tanti hanno solo precisato: “da questa Europa”.

A conclusione dell’evento è intervenuto il Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Vincenzo Amendola, che ha dichiarato: “Dopo la rivoluzione geopolitica del 2011 (quella detta anche primavera araba ndr), la proiezione politico economica del nostro Paese passa dal futuro dell’Europa, che deve intendere l’apertura verso gli altri continenti come un passo fondamentale per lo sviluppo prossimo futuro”.

E’ emerso, insomma, dal convegno come si debba intendere il sud del Mediterraneo, con preciso riferimento all’Africa e al Medioriente, non già come mera riserva di “povertà”, in conseguenza degli indubbi gravissimi problemi in atto, ma – comunque – come una riserva di possibilità di ricchezza, di grandi partenariati e possibilità di scambi e dialogo d’ogni genere in campo economico, civile, sociale e culturale. Su tutti questi temi occorre lavorare, partendo dai “tanti ricchi che vi sono già in Africa” e dalle “infinite ricchezze”, ciò inteso non come desiderio di famelico appropriamento (vedi Usa, Cina per i quali l’Africa è il motivo del contendere…) bensì come base di partenza per pari opportunità di crescita e sviluppo.

E’, del resto, dalla borghesia evoluta e già benestante ed istruita che il risorgimento dell’Africa può prendere le mosse. Ed è questa una condizione di partenza per l’innescarsi dell’atteso, più che sperato, Neo Risorgimento del Mediterraneo.

Di Germano Scargiali

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