No ai termovalorizzatori, l’illusione della differenziata, un cattivo servizio di raccolta ovunque: la Sicilia continua a sognare soluzioni sempre più improbabili, mentre la monnezza, o munnizza, come si dice sull’Isola, continua a regnare…
Fu sotto la tragica legislatura di Lombardo che si disse “no” ai termovalorizzatori già appaltati. “Troppo grossi”, si disse. Oggi la monnezza siciliana si spedisce a chi i termovalorizzatori “ce li ha”. Perché “…c’è chi ci ha”. E si fa pagare il servizio.
Poi venne la legislatura Crocetta, una macchietta politica… Così lo definì il giornalista Giuseppe Sottile. Come dire:”peggio che mai”. Cioè il regno della demagogia, nella migliore delle ipotesi.
Vediamo che cosa saprà fare il volenteroso Musumeci che ha trovato,però, i pozzi avvelenati.
E’ di queste settimane l’episodio del bimbo di Castelvetrano che si è addentrato a frugare dentro una montagna di monnezza – una fra le tante in Sicilia – dove qualche screanzato aveva “gettato via” una nidiata di cagnolini. Ne aveva sentito gli inconfondibili guaiti e li ha salvati da morte sicura…
Scaramacai