Cento anni fa la Spagnola, ma quante somiglianze…

Foto ricordo di una famiglia negli anni della Spagnola: anche il gatto in mascherina…

Pandemia influenzale? Niente di nuovo sotto il sole… I meno giovani hanno pensato sin dalle prime ‘avvisaglie’ alle predenti epidemie di influenza particolarmente perniciosa.

Nel ventesimo secolo si sono verificate tre pandemie influenzali: nel 1918, 1957, e 1968, che sono identificate comunemente in base alla presunta area di origine: Spagnola, Asiatica e Hong Kongsi sa che sono state causate da tre sottotipi antigenici differenti del virus dell’influenza A, rispettivamente: H1N1, H2N2, e H3N2.

Sebbene non classificate come pandemie, tre importanti epidemie si verificarono anche nel 1947, nel 1976 e 1977 (la Russa). Infine la SARS. Quest’ultima, Sindrome respiratoria acuta grave, fu una forma atipica di polmonite causata dal virus SARS-CoV, apparsa per la prima volta nel novembre 2002 nella provincia del Guangdong in Cina.

Le epidemie maggiori non mostrano una periodicità o caratteri prevedibili e differiscono l’una dall’altra. Esistono prove scientifiche a favore dell’ipotesi che le vere pandemie, con modifiche dell’emagglutinina, originino da riassortimento genetico con virus dell’influenza A degli animali.

L’influenza Spagnola fu chiamata così non perché veniva dalla Spagna, ma perché i primi a parlarne furono i giornali spagnoli. Infatti, la stampa degli altri Paesi, che era sottoposta alla censura di guerra, negò a lungo che fosse in corso una  pandemia, sostenendo che il problema fosse confinato solamente alla Spagna. Alla fine il numero dei morti per ‘spagnola’ superò quello della prima guerra mondiale che s’era conclusa da poco.

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Il mondo si riprese e vennero gli anni del benessere che possiamo indicare come quelli del Grande Gatsby. Poi scoppiò la bolla del 1929. Infine, negli anni 930 si innescò  un processo di sviluppo esponenziale simile a quello del boom (anni attorno al 1960 e seguenti). Le fasi di sviluppo hanno soverchiato i danni delle guerre ed ancor oggi non c’è dubbio che il mondo evoluto fruisca di quei momenti di crescita, mentre se ne attende con speranza, ma anche con timore, uno nel secondo millennio che viaggerà alto – forse troppo –  sulle ali  dell’elettronica. Il nuovo boom potrebbe avere proporzioni imprevedibili. Potrebbero non essere pronte le strutture e l’umanità – allargatasi a livello mondiale l’area dei paesi sviluppati – non essere preparata ai nuovi mezzi tecnici ed economici che troverà a disposizione.

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Il Covid-19 è dunque il protagonista assoluto delle nostre giornate. Ma il pensiero corre, come abbiamo già accennato, alle precedenti ‘esperienze storiche’ di analoghe sindromi influenzali diffuse fino a giungere al livello di una pandemia simile a quella attuale…

Gli esperti stanno cercando di capire come la nuova pandemia della malattia da COVID-19 del coronavirus potrebbe diffondersi confrontando i focolai passati e in particolare SARS, MERS e influenza suina. Altri esperti stanno, invece, paragonando l’epidemia di coronavirus alla pandemia di influenza spagnola (virus dell’influenza H1N1) del 1918, affermando che il rigoroso allontanamento sociale e altre misure rallentino di certo la diffusione della malattia e ridotto i tassi di mortalità.

La comunità Irlandese è sempre stata numerosa negli USA, come ci ricorda la storia, e in California le famiglie Murray, Dougherty, Kolb, Tehan, e Fallon, nonché altre famiglie in seconda battuta hanno provveduto a donare foto e reperti dei loro antenati perché la memoria delle loro vicissitudini non si disperdesse.

Entro il 1919 la pandemia influenzale Spagnola aveva ucciso tra i 20 e i 40 milioni di persone. La paura di contrarre il virus mortale fu tale che anche allora, a Dublino come altrove, le persone prendevano ogni precauzione possibile per proteggersi come nel corso di una nevrosi di massa.

Ciclista all'aperto in mascherina: è nevrosi o ignoranza. La mascherina non è un'amuleto contro la malattia.
Ciclista all’aperto, oggi, in mascherina: è nevrosi o ignoranza. La mascherina non è un’amuleto contro la malattia.

Le varie immagini riscoperte di recente fanno parte della seguente collezione: Dublino, di Mike Lynch e il Dublin Heritage Center)

Forse il buffo gattino è stato munito di mascherina dalla famigliola, che pure aveva trovato il momento di posare per uno scatto, per gioviale irriverenza e per cercare di strappare alla paura un sorriso, forse nel reale timore per la salute del loro compagno di avventure, ma la foto è reale.

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Ecco un brano di allora che diventa uno spaccato’.

// 1918 -1920 – Il Dottor J. Hal Cope asserisce che l’influenza è diventata maggiormente prevalente di quanto sia mai stata all’inizio dell’epidemia, e dichiara che un certo numero di nuovi casi si è sviluppato dalla scorsa settimana.

Quando la scuola di grammatica locale si è riunita questo Lunedì per le lezioni settimanali, 145 scolari sono stati segnati assenti. Si suppone che molti di loro siano stati trattenuti a casa dai loro genitori per paura di essere esposti alla malattia dal contatto con gli altri ragazzini. Un consulto tra il preside e l’amministrazione si è espresso in favore della sospensione delle classi a tempo indeterminato. Gli scolari sono stati avvisati di tornare a casa ed evitare di uscire in strada o frequentare luoghi pubblici fino alla fine del periodo di contagio.

Charles Chicazola, proprietario del Cinema Lincoln, ha chiuso i battenti questa settimana, dichiarando di essere un convinto sostenitore del piano “Sicurezza al Primo Posto” e che non voleva essere responsabile dell’epidemia consentendo alle persone di assembrarsi nel suo cinema.

Se la situazione precipiterà al punto di richiedere la chiusura delle chiese o altri luoghi pubblici andrà visto. Il Consiglio degli Amministratori Cittadini si riunirà Lunedì sera, ed è assai probabile che saranno prese azioni al riguardo basate sui rapporti dell’Ufficiale Sanitario.

Prima morte confermata, accaduta ieri: la prima morte nei confini della città di Pleasanton è occorsa ieri mattina, quando Loretta Silva, giovane figlia dei signori A.B. Silva, è spirata a casa dei genitori sulla Seconda Strada.

La morte è stata dichiarata per polmonite, causata dall’influenza. La piccola defunta aveva compiuto 11 anni il 29 Dicembre scorso ed era una scolaretta di quinta elementare nella Scuola di Grammatica di Pleasanton. Era una bimba assai intelligente e la prediletta di tutti coloro che l’hanno conosciuta.  Le sopravvivono il padre e la madre, nonché il fratellino Lloyd.

Le esequie si terranno alle 11 di mattina oggi (Sabato) alla Chiesa Cattolica di Santa Agostina, seguite dalla sepoltura nel Cimitero di Santa Agostina…

Fra gli altri consigli di allora, alcuni decisamente sorpassati, altri meno, prevedevano l’uso di estratti di canfora per cercare di dare sollievo nei casi più lievi di congestione e il rispetto del distanziamento sociale, no a baci e abbracci e adottando l’uso di mascherine di garza.

Stupiscono le analogie: possibile che, fra tanto stupefacente progresso, queste giornate che viviamo nel 2020 siano tanto simili a quelle di 100 anni fa esatti?

Poiché gli strumenti della moderna medicina, fanno sì che noi “moderni” abbiamo la speranza di ottenere un vaccino entro la fine dell’anno, avendo alcuni vaccini in test superato il trial animale e iniziato i primi stage della sperimentazione umana, il Museo di Pleasanton sottolinea che per la Spagnola non ci fu alcun vaccino se non negli anni ’40, venti anni dopo. Il mondo aveva fatto passi da gigante, il cinema, la radio e il grammofono furoreggiavano. Non c’era la Tv e non si sognava neppure la prodigiosa presenza del PC e del Web. Gli stili di vita erano già, più o meno, quelli di oggi. Nessuno prevedeva quelli ancor più sorprendenti che sarebbero stati compiuti dopo la pesante interruzione di una seconda grande guerra.//

(Testi raccolti e arricchiti da Germano Scargiali)

 

 

 

 

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