Unioni civili: una legge o una burla?

Fra la farsa da avanspettacolo e una sorta di burlesque o di semplice burla… Così giunge in Italia la legge sulle unioni civili. Si pensi che riguarda “solo” gli omosessuali. Essi dovranno provare di esserlo, iniziando con il dichiararlo. Poi andranno soggetti a …controllo. In quanto le unioni civili non sono aperte né alle coppie eterosessuali – perché si dice, ma ora è una scorrettezza, che queste potrebbero sposarsi – né alle coppie di amici conviventi che non abbiano fra loro rapporti sessuali o per castità o perché appartengono al “diffuso” atteggiamento della etero sessualità che coltivano liberamente e separatamente…

Di fronte alla possibilità di dichiarazioni mendaci, espresse per poter godere dei vantaggi giuridici delle coppie di fatto ammesse alle unioni civili, ci vorranno degli organi dello stato preposti. Essi sottoporranno la coppia ad un interrogatorio preventivo ed a possibili controlli. Non osiamo pensare a quali questi controlli possano essere: come materialmente potranno avvenire.

E’ ovvio che siamo di fronte ad un discrimine metodico e ripetuto, si direbbe a 360 gradi: nei confronti degli eterosessuali nelle svariate circostanze e degli stessi omosessuali, costretti a “dimostrare” di essere tali.

La burla si fa completa quando questa legge viene spacciata per un passo verso la libertà, il progresso e la modernità. Il vero dilemma è: “ma sono civili o incivili queste unioni?” Triste è che l’Italia lo faccia “per diventare più europea”. Ma in Europa i più all’avanguardia sono popoli formalmente perfetti, vedi la Danimarca e gli scandinavi, dove è frequente il suicidio, l’eutanazia una pratica diffusa e si vuole depenalizzare la pedofilia… La storia, invece, sta procedendo da sola verso una rivalutazione del Mediterraneo, che parte dalla dieta, ma passa per la geografia politica (scambi con l’est attraverso il Medioriente ed anche col Sud del mondo attraverso Suez raddoppiato).

Il Vecchio Testamento narra della storia di Sodoma e Gomorra. La tolleranza assoluta nei confronti di questi fenomeni iniziò e finì, oltre ad essere condannata dalla morale. Dante, grande anche come teologo, attribuisce alla regina Semiramide la decisione di liberalizzare il peccato di sesso per non essere biasimata dal suo popolo.

In ogni caso furono episodi che ebbero un inizio e una fine, intercalati da lunghissimi periodi e situazioni, presso tutte le civiltà, ieri e anche oggi, di strenua avversione al fenomeno. Gli italiani hanno sempre tollerato il fenomeno. Lo sappiamo bene. Ma ora se ne fa un problema tale da soverchiare i tanti – certo più gravi e concreti – che ci sono.

Greci e romani tollerarono l’omosessualità, ma la consideravano – come una nota commedia teatrale – alla stregua di un “vizietto”.

Il poeta Marziale, come scrivemmo un’altra volta, la additava con sarcasmo, mentre lo storico Giovenale la condannava e la considerava un vizio da non inculcare ai giovani. Accusava, in particolare, coloro che la tenevano celata, perché erano, al riguardo, i personaggi più insidiosi.

Tutta questa è storia. Né si deve pensare che la realtà socio civile delle città greche e romane fosse molto diversa dalla nostra. Si andava a piedi, si comunicava a voce e poco per iscritto, ma certi usi, abitudini e ritmi di vita erano incredibilmente simili ai nostri.

(Nella foto, Don Mazzi: “Le unioni civili non sono la normalità. Famiglia significa papà, mamma e figli”.

_________________________________

Ma questo, per l’Italia, è il momento delle “leggi a metà“. Una cosa giusta, contemplata da una norma seria, sarebbe stata quella che ammetteva che ogni tipo di coppia potesse dire: “siamo una famiglia”. Il discrimine sarebbe stato la convivenza. Le normativa vigente prevede da sempre dei controlli relativi alla “effettiva residenza…

Quanto ai riferimenti al sesso e ai relativi rapporti fisici, si entra in una realtà ben frastagliata. Si dà il caso dei bisex e non si può non accorgersi che quella che è una regola per questi ultimi, cioè di essere multi partner, è un’abitudine frequentissimoa anche per omosessuali e trans.

Perchè mai poi le coppie di fratello e sorella o fratelli o sorelle di cui uno da vivo è a carico dell’altro continuerà a non godere della reversibilità della pensione? Si è voluto dar luogo ad una delle solite norme per far contenta una categoria. Una norma demagogica. L’Italia da culla del diritto diviene sempre più la tomba del diritto. Questa non è nuova, ma è vera…

Il governo ha legiferato per “far cassetta” in un nomento di scontento generale. Meglio “tirarsi dentro” qualche minoranza in più, assieme ai ben noti malati d’ideologie. E’ strano dover dir questo da parte di chi scrive, che è da sempre un gran sostenitore della libertà. Questa è una conquista futura della democrazia, difficile da raggiunfere e gestire: non coincide con l’arbitrio, né con il librtinaggio… E c’è già chi – come il Movimento per la Vita – raccoglie firme per l’abrogazione di queste unioni fatidiche e fantasiose.

Articoli correlati