Covid-19 non demorde

Covid19 (Corona virus disease 2019)

Coronavirus più aggressivo del previsto. S’era iniziato col dire che fosse poco contagioso, che la mortalità fra i minori potesse rassicurare sulla stretta somiglianza fra ‘questa’ e le comuni ‘influenze di stagione’. Invece, i negazionisti, diffusi fra la ‘gente comune’ e gli stessi esperti, hanno dovuto ricredersi e, in certi casi ‘rimangiarsi’ quanto avevano imprudentemente dichiarato, magari volendo svolgere un’azione consolatoria e rassicurante non sempre dannosa (tutt’ora).

Sotto il profilo dei danni procurati dal dilagante allarmismo, il caso limite è quello della signora ‘suicida’ perché incorsa nella malattia. Le strade pullulano di esempi ridicoli: primo fra tutti i tani che camminano con la mascherina in viali e vie assolutamente solitarie. Più grave l’aumento del 130% di ricoveri di bambini che hanno ingerito in casa i disinfettanti artigianali preparati in cucina…

HIV: si noti la somiglianza... "High quality 3d macro render of backlit, slightly translucent virus cells"
HIV: si noti la somiglianza con il coronavirus 2019… “High quality 3d macro render of backlit, slightly translucent virus cells”. E’ il virus dell’Aids.

Che un po’ di candeggina diluita in acqua sia un ottimo disinfettante? Certo! Purché non sia quella delicata e contenga in effetti l’ipoclorito di sodio che è il principio attivo certamente disinfettante che si trova già in buona parte diluito nel prodotto usualmente in commercio.Preferite la candeggina elle migliori marche.

Ancor di più: è certo che lavarsi con sapone è, forse, la migliore delle disinfezioni…

Si è fatto molto, inoltre, per diffondere l’ideaesagerata – della ‘lunga’ sopravvivenza del virus sulle superfici, spingendo a pulizie straordinarie, che non sarebbe male entrassero, invece, nell’uso quotidiano contro i batteri sempre presenti fra noi e pericolosi anch’essi. Precauzioni simili – ripetiamo – dovrebbero essere prese – ma non è necessario – contro i virus HIV ed Ebola. Notiamo come non se ne sia parlato in tempi ‘normali’ e neanche adesso…

Le accorate preoccupazioni del governo lasciano, infetti,un po’ di stucco. Alle grandi tradizioni della medicina in Italia si è affiancato,invece, negli ultimi anni, lo smantellamento di un settore che rappresenta comunemente un vanto nazionale, per il prevalere di necessità si bilancio dello Stato…

Evitare i contatti ravvicinati fra le persone ed escludere la partecipazione ad eventi affollati ma, soprattutto al chiuso, è certamente fondamentale. Passeggiare all’aperto, adeguatamente coperti, è assolutamente innocuo, anzi …non può fare altro che bene. Ma anche qui si sta esagerando con lo strettissimo ‘stare in casa’ che è diventato un ordine maniacale, quanto la paranoica ubbidienza ad esso. E’ vero, però, che molta ignoranza e trascuratezza c’è in giro e, quindi, leggi draconiane potrebbero non guastare. Mah: la verità è che tutti paghiamo l’ignoranza e la trascuratezza di alcuni…

Pubblichiamo con la dovuta premura un nuovo intervento del ‘nostro’ Dr. Guido Francesco Guida, che dottamente collabora da sempre con questo giornale. (G.Sc.)

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Niente discesa. Il famoso ‘picco’ è ancora davanti a noi. La riduzione della curva del contagio, che avrebbe dovuto cominciare qualche giorno fa, è stata vanificata dall’esodo di massa dal nord al sud. Ieri 24 marzo si segnalano in Italia 69176 casi con 6820 morti. Sono tanti… Siamo i primi al mondo per letalità da coronavirus che si assesta al 9.5% (addirittura 13.6% in Lombardia) ed i secondi per il contagio tendendo a diversi a primi, insidiando i cinesi da cui è partito tutto il maleficio. Ciò è vero anche se i dati cinesi, nonostante la giornalista Giovanna Botteri dica che tutto è sotto controllo, vanno presi con le pinze ed alcuni sostengono che casi e morti andrebbero moltiplicati per 4\5.

E’ un’epidemia senza uguali nella nostra nazione per lo meno a memoria degli ultimi 50 anni. Un’epidemia che ci colpisce e ferisce nel corpo, nella mente, negli affetti e nella stabilità economica e che lascerà segni profondi ed indelebili con numeri eccezionali…

Il numero di casi e di morti per milione di abitanti in Italia infatti è, rispettivamente, di 1144 e 113 decessi, mentre in Cina è di 56 e 2, in Germania 391 e 2, in Francia 304 e 13, in Spagna 849 e 60, in Corea del Sud 179 e 2, in Australia 84 e 0.3. Nei tanto contestati dai media governativi italiani Regno Unito, USA e Russia i valori sono rispettivamente, sempre per milione, 119 e 6, 150 e 2, 3 e 0.01. L’unico paese di dimensioni discrete comparabile con l’Italia, insieme alla Spagna, è la Svizzera con 1053 casi, ma con una mortalità di 14 o l’Austria con 556 casi e 3 morti per milione. E in tutti i paesi del mondo il rapporto è 52,5 casi e 2.3 morti per milione. Numeri altamente inferiori ai nostri. Una serie di crude cifre, ma che purtroppo parlano di donne e uomini di gente che pur con una veneranda età, dopo tanto aver lavorato e affrontato tanti sacrifici, si trova in un paio di settimane al cimitero.

Sappiamo che si tratta di una pandemia, quindi diffusa in tutto il mondo, ma le cifre certamente non tornano e questo modello italiano gestionale e di sanità tanto strombazzato dai media e dal governo ci sembra tutto una favola.

Ma cerchiamo di spiegare questi dati:

è vero che là letalità è probabilmente sovrastimata, perché il numero complessivo dei contagiati (un denominatore di fatto ignoto, a causa della grande percentuale di infettati asintomatici) è probabilmente molto più alto e la nostra popolazione è tra le più anziane al mondo, ma se i contagiati fossero di più allora sarebbe ancora più grave.

è vero che gli over 65 da noi rappresentano quasi il 23% con una speranza di vita elevata (81 a. Per gli uomini e 85.3 per le donne) ma nei paesi industrializzati ed in Giappone i valori sono ormai abbastanza simili. Addirittura in Germania rappresentano il 25%

è vero che da noi vige il “familismo” dei giovani in parte legato all’elevato tasso di disoccupazione giovanile. Ma di noti come la letalità sia altissima ad esempio in Lombardia dove la disoccupazione è più bassa e l’indipendenza dei giovani è elevata;

è vero che da noi gli anziani hanno pluripatologie, ma spesso questo è presente in tutti i paesi industrializzati;

è vero che non esiste, per lo meno in Europa, un criterio per classificare chi è infetto da SARS-CoV-2 (il virus della COVID-19) e definire in modo omogeneo e standardizzato quale sia la causa di mortalità. In altri termini stabilire se sia morti con o per il SARS-CoV-2. Questo anche se, a nostro parere, in fondo si tratta di una domanda un po’ oziosa. Utile ai fini nosografici in quanto è di corrente osservazione che tanta gente con pluripatologie continua a vivere e raggiunge età ragguardevoli.

Ma allora cosa è successo in Italia con questa infezione?

Forse si è perso troppo tempo nel territorio: pochi tamponi e molti pazienti sono stati lasciati a se stessi in attesa degli eventi. Uno screening massiccio fatto in tempi utili, come in Corea del Sud ed in Germania avrebbe potuto contribuire alla riduzione del numero dei casi.

Forse ha giocato la disponibilità delle terapie intensive, ma su questo ci sono pareri contrastanti.

Forse i nostri dati non sono così allarmanti come sembrano poiché il numero dei casi reali potrebbe essere 3/4 volte maggiore e diffusi nel territorio, ma ciò anzi incrementerebbe in modo vertiginoso il numero dei contagiato

Oppure, forse, come ha detto il prof Giorgio Palù professore di virologia e microbiologia dell’Universita di Padova e past president della Società Europea di virologia in una recente intervista rilasciata al Quotidiano del sud e ad altri giornali, il governo italiano si è mosso in ritardo. E ciò poiché in Italia c’è troppa politica, soprattutto vige il ‘politicamente corretto’ che ha percepito come razzista il prendere immediati provvedimenti contro un virus mortale originato in Cina. O forse perché i provvedimenti presi sono stati confusi, parziali e poco efficaci. “Ci sono ancora troppi treni – ha affermato il Prof. Palù – da Milano a Roma, troppi aerei pieni e tutti gli spostamenti hanno diffuso il virus con un posticipo del picco: ne avremo non più per 100 giorni come sarebbe stato se ci fossimo totalmente isolati e fermati, ma sicuramente ci porteremo fino all’estate”

E, aggiungiamo noi, troppi traghetti che portano gente da zone a rischio ad esempio in Sicilia?

Per giustificare poi la letalità troppo alta della Lombardia il prof Palù ha detto, che questa è ascrivibile anche ad un tasso di ospedalizzazione troppo alto.

“La Lombardia – precisa ancora Palù – ha ospedalizzato il 66 per cento dei pazienti mentre il Veneto ne ha ospedalizzato mille su 4mila. Il tasso di letalità è troppo alto rispetto ai contagiati” -ha poi aggiunto- in quanto “a livello nazionale si è perso troppo tempo … Non si sono considerati subito i rischi che si correvano… un errore fatale come dimostrano i numeri di queste ore”. Certamente a conferma di ciò non possiamo dimenticare post come quelli in cui si parlava della rinascita del razzismo, contro ‪il terrorismo psicologico e che questa (del coronarovirus) era una scusa per odiare e insultare. E i comunicati dei vari esponenti di governo che avevano coniato l’hashtag Abbracciauncinese!

Tutto ciò ci è molto noto e sarà certamente oggetto di dibattito, anche se oggi speriamo che il popolo italiano Unito possa trovare la competenza e le energie per poter debellare questa terribile epidemia.

Guido Francesco Guida

(Cardiologo Ospedale Guadagna)

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