Di che “Statocivile” siete? Ve lo spiega Rai 3

Se i contrari vi sembra pochi…

Riceviamo – e pubblichiamo da Diego Torre, attivo e noto esponente della Milizia dell’Immacolata, protagonista di tante battaglie comuni, assieme ad altre organizzazioni come il Movimento per la Vita e il pieno appoggio della nostra rivista, questa vivace protesta. Ricordiamo che siamo critici rispetto ai massimi media nazionali, di cui la Rai è paladina, per il taglio di molti programmi e per gli ammiccamenti decisi a ciò che noi riteniamo “il peggio” della realtà socio politica. Da parte nostra, non ci nascondiamo dietro l’immaginario capello dell’imparzialità giornalistica, che è quello che mimetizza ciò che si dice, se non per connotazione, quanto meno per denotazione, quanto si allude, quanto si dà per scontato e che scontato non è affatto! Noi, dal nostro angolo, abbiamo una linea chiara: democratica, libertaria, cattolica.

Quanto a Monica Maggioni, è stato molto triste sapere, dopo la sua escalation in Rai, che la bella giornalista non era solo tale, ma un’invitata del Bilderberg o addirittura partecipe alla Triade. Triste, veramente triste…

Crediamo ai terribili, oltre che folli, propositi attribuiti in un discorso che, in un ovvio momento di sfogo vennero esternati da un Rothschild e che, intravediamo, trovar riscontro nell’operato di personaggi come Soros. Ci siamo, giustamente sorpresi, per l’assegnazione ad Obama del Nobel per la pace quando non aveva ancora fatto nulla. E, sinceramente, era molto meglio, specie per noi mediterranei, che non avesse fatto nulla…

Carino, poi, quel titolo, quel neologismo della “miglior” neolingua giornalistica: Statocivile. Ma, hanno visto Palermoparla? Neo, cioè nuovo? Uno scherzo! Scherziamoci su, oppure su un tema del genere bisognerebbe essere  …un po’ più seri? Stiamo rottamando migliaia di anni di leggi umane, il Corpus Iuris Civilis, il Codice napoleonico, il Codice civile, il Diritto canonico, il Diritto di famiglia: libri, trattati, biblioteche, sentenze, fiumi di vicende dal senso chiaro, inequivoco. Poi uomini e donne, figli, nipoti… Stiamo dando un colpo di timone alla sacralità della famiglia, dove il Pater familias aveva tanta importanza nel diritto romano, dove il padre è visto dal Gesù dei Vangeli come arbitro di ciò che è giusto. O no? Ma noi ridiamoci sopra: neologismi, neo leggi, neosessi. Anche se di nuovo non c’è niente: Sodoma, Semiramide, i tanti personaggi, capi di stato, artisti, ministri, che vivevano la loro vita senza bisogno di vestire il tight o l’abito bianco… Già! Chi sarà mai il Pater familias in una coppia omosex maschile o femminile? Ditemi che chi scrive non sta dando spazio alla donna! Sì, lo sappiamo, parità fra i coniugi, una novità opportuna del diritto, la ratificazione di una verità di fatto. Sì, ma con la caratteristica che ciascuno svolga il proprio ruolo e porti il contributo della propria indole naturale. Già, perchè una differenza c’è… “Vive la difference“, esclamò un Re di Francia. Già quella piccola differenza fra uomo e donna, protagonista di tante battaglie! E Renato Zero, con evidente ironia, “Vivalarai“…

Ma ecco la lettera, non prima di aver precisato che, anche il fine di innescare il degrado morale della società mondiale, il diffondersi della droga, l’indeterminatezza delle scelte negli usi e costumi faceva parte delle abominevoli parole cui sopra facemmo riferimento. Quel succinto e maleodorante discorso rivela adesso un altrettanto ripugnante valore profetico…

Segue quanto da noi ricevuto.

Parte in Rai per cinque prime serate consecutive, con un’operazione televisiva di indottrinamento forzato che non ha precedenti nella storia della TV Italiana, Raitre manderà in onda nell’orario di massimo ascolto il programma Stato Civile, dedicato alle unioni gay in Italia e alla propaganda dell’omogenitorialità.

Alla c.a. della Presidente Monica Maggioni:

Da contribuente manifesto il mio disappunto per la trasmissione Statocivile di Daria Bignardi, in onda da oggi in prima serata e per cinque serate, su Rai tre, nell’orario di massimo ascolto per le intere famiglie italiane.  Ricordando che le famiglie eterosessuali secondo l’Istat sono quasi 14 milioni e quelle omosessuali meno di 800, mi chiedo basita per quale motivo si dia tanto spazio in una TV pubblica ad una tematica tanto marginale quanto estremamente ideologica.

E mi viene il sospetto che l’intento sia proprio quello di propagandare una parità de facto tra unioni omosex e matrimonio, parità che la legge non ha attribuito. Per quanto attiene ai problemi di filiazione, ricordiamo che non esiste il diritto al figlio, quanto piuttosto il diritto di ogni bambino ad avere un padre ed una madre, come natura prevede, o di veder ripristinata il più possibile tale condizione originale naturale ove essa sia venuta a mancare, come stabilito dall’istituto dell’adozione. Una trasmissione su tematiche delicate come queste senza alcun contraddittorio e per una durata tanto maliziosamente protratta mi induce a pensare che abbiate sostituito la finalità del servizio pubblico con il servilismo alle lobby gay. Vi ricordiamo che gli indottrinamenti massivi sono uno strumento non della democrazia, ma delle dittature.

Confidando in un suo interessamento sulla questione, le invio distinti saluti.

inviate email a:
antonio.campodallorto@rai.it,
monica.maggioni@rai.it,
paolo.messa@rai.it,
arturo.diaconale@rai.it,
daria.bignardi@rai.it

 

E’ appena il caso di annotare, da parte di Palermoparla, che la nostra comprensione nei confronti degli omosessuali non si estende a coloro che giungono ad adescare gli eterosessuali, maschi o femmine che siano. Più grave è il formarsi di questa “lobby gay” condannata anche da Papa Francesco, pur resosi protagonista di quella strana – non la sola – invettiva verso se stesso. Il famoso: “chi sono io per condannare gli omosessuali?”

Pensiamo la reazione di Roma capitale di cui lui è il vescovo, il successore del Paparé: “come chi ssei, Tu ssei er Papa!” O no?

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