E-book: niente volumi e scaffali, il libro è in digitale

Un libro di mordaci vignette natalizie disponibile in e-book per le recenti feste

Che cosa è l’e-Book? Electronic-book o libro elettronico è la versione digitale di un libro stampato, consultabile utilizzando un lettore e-book da caricare telematicamente. Con una capacità di memoria di 4GB (4 giga, ndr) in media l’e-book consente di portarsi a spasso dai cento ai mille libri dentro uno schermo di 6” ad alta definizione da 300 ppi, per testi nitidi con alta qualità tipografica. La batteria dura settimane con una sola carica ed è dotato di connettività WIFI.

Queste sono le caratteristiche principali comuni a diversi prodotti in commercio. Anche se quello venduto da Amazon (il Kindle) risulterebbe uno dei più affidabili.

I software non sono più soltanto strumenti di visualizzazione o semplice lettura ma consentono di interagire con il testo e non solo: – cambiare la dimensione della pagina, il tipo e il corpo del carattere, lo sfondo e la luminosità – Inserire un segnalibro – Navigare nel testo – Sottolineare – Evidenziare – Selezionare e copiare testo – Annotare – Ricercare termini (all’interno dizionario completo con Wikipedia, per accedere a definizioni, personaggi, impostazioni e molto altro senza abbandonare la pagina o perdere il segno).

Sabatino Moscati, l'Arte della Sicilia Punica, edizione Jaka Book disponibile in forma telematica
Sabatino Moscati, l’Arte della Sicilia Punica, edizione Jaka Book disponibile in forma telematica

Alcuni consentono la lettura vocale del testo.

Piattaforme editoriali commerciali e accademiche come Springer, Elsevier, Wiley, Il Mulino, laFeltrinelli etc. sono già attrezzate per la distribuzione e spedizione in tempo reale di una gran quantità ed eterogeneità di testi via email.

Il Bibliotecario scomparirà?

Lungi dallo scomparire, il ruolo della mediazione informativa tende in questi casi a rafforzarsi, anche se certo si sposta in parte dal mondo fisico verso la rete. Così, ad esempio, il ruolo dei bibliotecari non solo non è venuto meno ma si è rivelato cruciale davanti al compito di provvedere alla digitalizzazione di documenti in formato testo (information literacy, alfabetizzazione informatica). Nell’era del digitale si tratta anzi di una delle professionalità più interessanti e con maggiori prospettive di sviluppo.

Tutto ciò è positivo? Siamo d’accordo?

Il futuro non si potrà fermare. In fondo è una novità e questa come ogni altra novità porta al cambiamento.

Si pensi al grande vantaggio per gli studenti di avere a disposizione in pochissimo spazio, in termini di peso e ingombro, un’intera biblioteca.

In questi primi giorni del 2018 arriva dal Ministero il via libera all’utilizzo responsabile degli strumenti digitali nella didattica. La commissione ministeriale è stata incaricata di stilare un decalogo di comportamento del rapporto tra i professori, gli studenti e la cultura informatica nei suoi linguaggi, stili e codici considerata l’enorme diffusione di tablet e telefoni interattivi. «Il digitale nella didattica – si legge nel documento – è una scelta, sta ai docenti introdurla e condurla in classe per educare alla cittadinanza digitale».

Ecco uno stralcio del decalogo ministeriale:

1 Ogni cambiamento deve servire per migliorare l’apprendimento e il benessere dell’intera comunità scolastica.

2 Bisogna insegnare a usare bene e integrare nella didattica quotidiana i dispositivi, anche attraverso una loro regolamentazione. Proibire l’uso dei dispositivi a scuola non è la soluzione.

3 La scuola promuove le condizioni strutturali per l’uso delle tecnologie digitali.

4 La scuola accoglie e promuove lo sviluppo del digitale nella didattica.

5 I dispositivi devono essere un mezzo, non un fine.

6 L’uso dei dispositivi promuove l’autonomia degli studenti.

7 Il digitale nella didattica è una scelta: sta ai docenti introdurla e condurla in classe.

8 Il digitale trasforma gli ambienti di apprendimento.

9 Rafforzare la comunità scolastica e l’alleanza educativa con le famiglie. È necessario che l’alleanza educativa tra scuola e famiglia si estenda alle questioni relative all’uso dei dispositivi personali. Le tecnologie digitali devono essere funzionali a questa collaborazione. Lo scopo condiviso è promuovere la crescita di cittadini autonomi e responsabili.

10 Educare alla cittadinanza digitale è un dovere per la scuola. Formare i futuri cittadini della società della conoscenza significa educare alla partecipazione responsabile, all’uso critico delle tecnologie, alla consapevolezza e alla costruzione delle proprie competenze in un mondo sempre più connesso.

Molto interessante è uno studio effettuato dall’Istat secondo cui in Italia la quota di famiglie che dispone di un accesso a Internet da casa si assesta intorno al 71% con un gap di 6 punti rispetto alla media europea.

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Tra le famiglie italiane resta un forte divario digitale da ricondurre soprattutto a fattori generazionali e culturali. Le più connesse sono quelle in cui è presente almeno un minorenne: nove su dieci (91,6%) hanno un collegamento a banda larga; le meno connesse sono le famiglie composte soltanto da ultra 65enni. Fra queste una su cinque (24,5%) dispone di una connessione a banda larga. Un altro fattore discriminante è il titolo di studio; ha una connessione a banda larga il 92,7% delle famiglie con almeno un componente laureato contro il 59,9% delle famiglie in cui il titolo di studio più elevato è la licenza media. Più di una famiglia su due non usa Internet per mancanza di competenze. La maggior parte delle famiglie senza accesso ad Internet da casa indica la mancanza di competenze come principale motivo del non utilizzo della Rete (55,5%) e quasi un quarto (25,3%) non considera Internet uno strumento utile e interessante. Seguono motivazioni di ordine economico legate all’alto costo di collegamenti o degli strumenti necessari (16,2%) mentre l’8,6% non naviga in Rete da casa perché almeno un componente della famiglia accede a Internet da un altro luogo. Residuale è invece la quota di famiglie che indicano tra le motivazioni l’insicurezza rispetto alla tutela della propria privacy (2,4%) e la mancanza di disponibilità di una connessione a banda larga (2,9%).

In conclusione, non si tratta di rassegnarci al moderno a tutti i costi. Siamo difronte a strumenti che migliorano – comunque – la nostra vita. Quindi, l’adozione del digitale risulta, ormai, non solo opportuna, diviene già necessaria, è richiesta dall’apparato amministrativo. Praticamente è da considerare già irrinunciabile. Per tantissime persone è ormai del tutto naturale. L’e-book, protagonista di questo approfondimento, ne fa indubbiamente parte e la sua consultazione …crescerà.

Tuttavia, sfogliare le pagine di un giornale, avvertire l’odore delle pagine di un libro, la soddisfazione del girar pagina accompagnata dallo strusciarsi dei fogli e il piacere di sentire con mano la delicatezza della carta, tutto questo non ha prezzo. Probabilmente resterà a lungo un piacere, assieme a quello di leggere contenuti affini – se non proprio identici – da uno schermo luminoso guidato sempre più dal nostro pensiero (o quasi) e dentro il quale puoi “accedere” persino in modo più “intrigante” che in un libro o giornale tradizionali.

Franco La Valva

(Palermo, 25/1/2018)

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