E’ stata siglata a Palermo una nuova partnership tra la Regione Siciliana e il Gestore dei Servizi Energetici – Gse Spa. Il presidente della Regione, Nello Musumeci e il presidente del Gse, Francesco Sperandini hanno, infatti, firmato un Protocollo d’intesa, della durata di tre anni, che si pone l’ambizioso obiettivo di promuovere lo sviluppo sostenibile sul territorio, attraverso il monitoraggio e l’incremento delle fonti rinnovabili, l’efficienza energetica e la mobilità sostenibile. Alla stipula erano presenti anche l’assessore dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon, e il dirigente del Dipartimento, Tuccio D’Urso, per conto della Regione e Gabriele Susanna direttore efficienza energetica, Attilio Punzo direttore monitoraggio operativo e Flaminia Barachini direttore Governance, per conto del Gse.
L’accordo si inserisce in un più ampio percorso di affiancamento e supporto alle Regioni italiane con l’obiettivo di sviluppare le fonti rinnovabili in un’ottica di integrazione con i singoli territori e di valorizzarne le peculiarità. La Sicilia, nota per la forte presenza di impianti di energia rinnovabile, si avvia ad essere una delle principali regioni caratterizzata da notevoli potenzialità grazie all’elevata percentuale di irradiazione solare.
“Con questo accordo – afferma il presidente Musumeci – ci dotiamo di strumenti in più, utili nel cammino già avviato e volto all’utilizzo di fonti rinnovabili e di energia pulita e sostenibile sul nostro territorio. Quello firmato stamane è il primo fra i protocolli che Gse sta avviando con le Regioni italiane, la Sicilia è quindi capofila di un percorso strategico che riguarderà l’efficientamento energetico sull’intero territorio nazionale”.
Il Gse supporterà la Regione nella stesura del nuovo Piano energetico ambientale regionale, in modo da garantire la compatibilità del Piano stesso con le linee di indirizzo definite a livello europeo e recepite a livello nazionale attraverso la Strategia energetica nazionale. L’obiettivo è quello di assicurare una piena armonizzazione tra i Piani regionali e la visione nazionale dello sviluppo del settore.
“Con la Regione Siciliana – ha osservato il presidente Sperandini – si è creato subito uno spirito di fattiva collaborazione: è la bellezza, è l’arte, è la storia,è la cultura, elementi qualificanti la sostenibilità e lo sviluppo. Non poteva essere altrimenti e Gse è orgoglioso di questa firma. Quella di oggi è la prima tappa di un percorso virtuoso di avvicinamento delle Istituzioni al territorio, da replicare anche ad altre Regioni, per favorire uno sviluppo sostenibile delle Fonti di energia rinnovabile e l’incremento dell’efficienza energetica».
L’Accordo prevede anche la creazione di due Tavoli di lavoro focalizzati sull’energia e sulla efficienza energetica. Il ‘Tavolo Energia’ consentirà di monitorare le performance degli impianti esistenti, effettuando una mappatura delle aree ‘ad alto potenziale’ funzionali all’installazione di nuovi impianti a fonti rinnovabili. Particolare attenzione sarà dedicata alla definizione, di concerto con gli enti locali, di un perimetro di aree dismesse (aree industriali, cave e miniere esaurite, aree da bonificare e discariche).
Spetterà, invece, al ‘Tavolo efficienza energetica ed energia termica’ valorizzare i meccanismi di funzionamento del Conto termico, in continuità con il progetto già avviato dal Gse ‘Sostenibilità in Comune’, e individuare un primo nucleo di edifici da efficientare. Uno Sportello dedicato (Sportello Efficienza) sarà attivato per gli enti locali per fornire informazioni sul Conto termico e su altri bandi regionali, condividendo le best practice di settore.
(Da un comunicato ufficiale)
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NOTA
Ci sono stati anni in cui non avremmo mai creduto di tornare a spegnere la luce dietro la schiena di stanza in stanza. L’Italia paga le conseguenza del no al nucleare, nell cui sperimentazione scientifica resta, comunque all’avanguardia, forse la prima al mondo. E’ stata, però, l’unica nazione al mondo che al no del referendum ha tratto il provvedimento concreto di stoppare il nucleare.
Infine, è sopraggiunto il caro petrolio: una speculazione pura camuffata dalla panzana dell’esaurimento delle scorte naturali…
Le fonti alternative tipiche, se non sono dirette alla produzione di idrogeno, non riusciranno mai a coprire il fabbisogno, né a dare continuità al “sistema” dell’approvvigionamento. Non ci vuole Zichichi per ricordarci che il nucleare non crea problemi di trasporto di combustibile e non emette CO2 (non è una combustione). Se si usasse l’idrogeno, il problema si “sgonfierebbe”. La centrale di Venezia, che doveva servire di esempio al mondo intero è stata misteriosamente chiusa. In ogni caso il problema energetico cesserà di esistere con l’imminente avvento delle “fusione” nucleare, già sperimentata in Italia in laboratorio e in continuo progresso…
Frattanto, non resta che “efficientare” il sistema, risparmiare come in un nuovo Medio Evo e, così, i provvedimenti in proposito sono i benvenuti. OK Musumeci,dunque,anche perché la politica attuale giova a ridurre l’inquinamento: non tanto quello dell’intera atmosfera – i cui problemi non poggiano su alcuna base scientifica certa ma solo su mere ipotesi – quanto certamente quello locale.