Giorgio Mulè si lamenta coi giornali. Un errore o una debolezza di Forza Italia?

Il politico di Forza Italia, siciliano di Caltanissetta nonché giornalista famoso, ex direttore di Panorama, Giorgio Mulè in un’intervista a Repubblica ha affermato che il governo di Giorgia Meloni mortificherebbe il suo partito, aggiungendo, inoltre, che Antonio Tajani e Licia Runzulli dovrebbero dimettersi dai rispettivi incarichi di partito perché una parte del partito non desidera che abbiano troppo potere. La domanda che sorge spontanea è allora questa: perché se gli esponenti di Forza Italia non vanno d’accordo tra di loro, questa dovrebbe essere una colpa di Giorgia Meloni? Si mettano prima d’accordo tra di loro. Inoltre, sia Tajani sia la Ronzulli sono due politici di Forza Italia fin dalla prima ora e non gli ultimi arrivati.

Ora i casi sono due: o è vero che il governo Meloni sta penalizzando Forza Italia, ma allora perché questa è entrata nella coalizione? Se non si fidava, lo poteva capire pure prima, oppure queste lamentele sono solo un modo per tirare la corda e cercare di acquistare più potere nel nuovo esecutivo.

Ma la reazione del collega di partito, Maurizio Gasparri, non si fa attendere e, riferendosi all’intervista rilasciata da Mulè dice:anche se ci sono, all’interno di Forza Italia, motivi di malcontento non è questo il modo per superarli”. Sembra, infatti, che l’intervento di Mulè non possa che essere nocivo: invece di pacificare gli animi li inasprisce, invece di dialogare cerca di imporsi e, come abbiamo visto, non è certo questo il metodo per fare funzionare una coalizione, tanto meno con la Meloni che gli sgarbi non li sopporta proprio. Forza Italia, o almeno quella parte che fa la fronda, si accomodi pure, finirà per perdere il poco potere che le rimane. E poi, con queste manovre, dove vuole andare, forse in braccio al PD? Faccia pure, sempre che gli “odiati nemici” siano ancora disposti ad accogliere il “mostro Berlusca”.

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