Il Palermo sarà il Golia della serie B 2018?

Bruno Tedino e Fabio Lupo si sentono molto rosanero

Ma siamo certi che Palermo non meriti questo limbo fatto di incertezza che caratterizza il passaggio dei poteri fra Maurizio Zamparini “il terribile” e Paul Baccaglini “l’enigmatico” illustre sconosciuto fino al momento in cui non lo portò all’ombra del Pellegrino, ai confini della Favorita lui, sempre lui, il sorprendente “patron” toccato ai rosa con tutta Santa Rosalia, lì a proteggerli dal peggio. E lui – il furlan – anche lui lì, pronto a divenirne devoto, a pregare la Santuzza, per una vittoria, un ritorno in A, la salvezza. Ma ora i palermitani attendono il …closing. Tutto è speciale in questa città: nuova la parola per esorcizzare, frastornare chi vorrebbe sapere, comprendere, capirci qualcosa

Ma chi doveva “portarcelo” nel cuore della Conca d’Oro – questo occorrerebbe chiedersi – con tutti guai e gli storici complessi d’isolamento e d’abbandono che, assieme al bel sole, al profumo di zagare, gelsomini e pomerie, a quello dolciastro degli oleandri, afrodisiaco secondo Giuseppe Tomasi nei pomeriggi più caldi, questo friulano a combattere col Palermo e …i palermitani!?

Già, quel pubblico definito calorosissimo, che è pronto a fischiare alla pecoraia appena – nel momento esatto in cui – i gol invece di farli i rosa li fanno …gli altri. Perché non sono in molti – assieme a noi –  Palermo a dire che comunque a don Maurizio bisognerebbe fargli la classica statua d’oro. Ci sono, ci sono quelli che la pensano come noi, ma – ripetiamo – non ci sembrano la maggioranza. Eppure Zamparini ci ha sdoganato dall’emarginazione e dello stesso provincialismo. Persino “le coppe” ce le ha fatte sfiorare con la mano una volta, ma almeno altre volte, anche solo per un po’, sognare… Ma  pure questa c’è chi gliela ascrive come colpa. Perché quello stesso grande scrittore, sempre G. Tomasi, ammonisce che i siciliani si credono perfetti. Figuriamoci noi palermitani! E guai chi giunge portando in tasca, da dentro l’Isola e – peggio – da fuori, la ricetta della guarigione dai nostri storici mali. Ma di quali mali state parlando?

Così, fra le ricette, Don Maurizio aveva quella di “farci” uno stadio in 6 mesi. Magari dove non bloccava il traffico e Villa Sofia, piazze e strade del miglior quartiere abitativo ad ogni partita. Magari uno stadio con dei veri parcheggi e zone per dare sfogo allo sport cittadino… Sì, quello dei ragazzi! Anche di quelli “di strada”

Sì, Zamparini ama Palermo. Tanto che Leoluca Orlando, costretto ad interessarsi della squadra, dopo averlo promesso in campagna elettorale, lui che lo stadio in omaggio non lo volle, ha partecipato alla recente riunione e lo ha detto fra le righe: “Zamparini che ama tanto Palermo non potrà…” Così, tanto per strappargli una promessa, una calata di testa o chi sa cosa…

Già, perché dov’era Orlando quando il Palermo passava i guai, restava con uno stadio da terzo mondo, rendendosi anche poco desiderabile alla sere A?

Bene, diciamo che se Maurizio Zamparini, accusato di ogni nefandezza, escluso – come Berlusconi – il delitto di Cogne, per esempio di essersi arricchito, nientemeno, “grazie” al demonizzato profitto, all’utile d’azienda, peggio della proprieté di Proudhon, c’est le vol, è un furto traduciamo noi, se ne andasse sbattendo la fatidica porta avrebbe tutte le regioni di questo mondo… Se non lo fa è perché, nonostante la sua apparente rozzezza, Don Maurizio è un signore. Dono di nascita …è. E lui ce l’ha!

A quando dunque il closing? La Repubblica, che sa tutto, se ne esce con una verità “da l’Ora dei tempi d’oro” nei primi del mese: è sicuro, entro il 30 giungo. Ma siamo al 27 e si sente dentro quella redazione qualche …imprecazione.: “ah, l’atroce avverso destino!”

La verità è che, fra assenze e astensioni, siamo quasi alla fine del mese e Zamparini e Baccaglini baccagliano poco. Anzi niente. Pensano, riflettono, rimuginano, forse… Fabio Geraci, il giornalista figlio d’arte in casa rosaneroafferma che Baccaglini sia una sorta di asso nel convocare conferenze stampa, ma con il proposito non troppo inconoscibile di non dir nulla…

Zamparini e Baccaglini sembrano scambiarsi il Palermo da buoni amici, ma quando giungeranno al closing?
Zamparini e Baccaglini sembrano scambiarsi il Palermo da buoni amici, ma quando giungeranno al closing?
Maurizio Zamparini: partirò, un giorno partirò...
Maurizio Zamparini: partirò, un giorno partirò…

La Repubblica non sa che pesci pigliare. Perché adesso Zamparini che non molla mai – ma cento e cento volte notizie da strillonare la sera, ma anche del mattino, lo diedero in questi anni con la valigia pronta – è sempre qui. Zamparini deciso a  lasciare il Palermo: cento volte e sono anni… Ma la verità è che ha amato Palermo più di quanto non si creda, l’ha difesa dalle stesse accuse dei palermitani, avvezzi ad auto denigrarsi. E questo è solo raramente un merito da ascrivere alla città che quelli che arrivano da fuori, a partire dagli antichi arabi, poi da Re Ruggero e dall’imperatore Federico, ma forse sin da quando sbarcarono i Fenici e la città neppure c’era,  chiamano splendida…

I due presidenti – forse e d’uopo chiamarli così – lasciano parlare “altri due” al loro posto, i nuovi arrivati: l’allenatore Bruno Tedino (trevisano, proviene dal Pordenone) e il direttore sportivo Fabio Lupo (ex giocatore e avvocato, nel maggio 2016 diviene direttore sportivo del Teramo). I due rappresentano la novità: è giusto che parlino. E loro? Non ci sono…

Dalla conferenza stampa esce qualche pannicello caldo: il Palermo in B potrebbe avere l’aria di un Golia, ma dev’essere attento, non montarsi la testa, rispettare gli avversari, che potrebbero trasformarsi a sorpresa in 11 David. Beh, comunque, sentirsi Golia non è mai male…

E c’è unanoterella“, un raccomandazione che viene dai due tecnici appena arrivati in via del Fante: “dobbiamo attingere dal mercato giovani, dai molto giovani delle serie minori a partire dalla stessa B. Questa si è dimostrata la carta vincente. La raccomandazione pare alluda ai troppi slavi di poco valore presenti di recente “nella rosa dei rosa”…

Le trattative vanno per le lunghe, anzi – secondo la pazienza del pubblico – per le lunghissime. Il fatto è che Zamparini – si sa – non è un fesso, ma grazie al cielo, neppure  Baccaglini sembra scemo

C’è chi annota che, a proposito del closing, sia stato detto: “a breve scadenza“. Segno che la data ancora non c’è…

Scaramacai

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