Il ritorno alla Magione del quadro del vecchio Monsignore

Carlo Di Borbone si congratula con il Comandante Galletta (Vedi Articolo). Foto di Angelo Modesto.

Un po’ dei beni culturali trafugati “tornano a casa. Questa volta, grazie all’opera dei Carabinieri, particolarmente attivi in questo settore (con il Comando tutela patrimonio), è stato recuperato il prezioso dipinto rubato 29 anni fa dalla Basilica SS. Trinità La Magione di Palermo e ricercato da allora…

La tela, che risale al XIX secolo, è un ritratto di pregevole fattura in cui compare Monsignor Giulio Benso, canonico della Magione. La cerimonia di riconsegna è avvenuta nella stessa basilica durante una messa celebrata dal parroco Monsignor Salvatore Grimaldi – in pratica il suo odierno successore – già cappellano militare del comando legione Carabinieri Sicilia.

Erano presenti il Principe Carlo di Borbone e il Comandante della legione Carabinieri Sicilia, Generale di brigata Riccardo Galletta con una rappresentanza dei carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale. Il quadro era stato trafugato dalla Basilica nel 1989 ed era stato “sostituito” da una riproduzione collocata all’ingresso del Salone di Santa Cecilia, nella parte esterna della Basilica affinché fedeli e visitatori apotessero ammirarlo …in qualche modo.

Il dipinto, adeguatamente piantonato. Foto di Angelo Modesto.
Il dipinto, adeguatamente piantonato. (Foto di Angelo Modesto).

Il recupero è stato reso possibile proprio grazie al costante monitoraggio del mercato dell’antiquariato da parte dei Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale: decisivo il confronto fra le immagini e i dati riguardanti le opere presenti nel catalogo di una casa d’aste palermitana e quelle contenute nella banca dati dei beni culturali illecitamente sottratte. I militari hanno effettuato accertamenti su un dipinto sospetto, che hanno permesso di confermare ciò che si supponeva… Nessuna responsabilità, invece, è stata addebitata alla casa d’aste che, nella pura qualità di mandatario, aveva posto in vendita il dipinto per conto di un “cliente”: ne è scaturita una denuncia per ricettazione nei confronti di chi voleva mettere in vendita l’opera

La presenza del Principe Carlo di Borbone, noto erede dalla dinastia che fu detronizzata dall’impresa di Garibaldi e Vittorio Emanuele II (cugino dei Re napoletani) si giustifica perché il dipinto recuperato rappresenta una testimonianza della presenza del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, alle cui cure la chiesa fu affidata nel 1783 da Ferdinando I di Borbone, Re delle Due Sicilie.

Servizio della Redazione. Foto di Angelo Modesto

Total visits: 2502 (in 4 giorni)

Articoli correlati