Incontro con Miguel Bosè negazionista convinto e per esperienza

Miguel Bosè, oggi. Eccolo in abiti borghesi. E’ certamente uno dei personaggi dello spettacolo più noti al mondo. Famoso da subito perché figlio dell’amore originale fra una grande diva italiana e uno dei toreri più famosi d’ogni tempo. Sulla scena è attore cantante, un vero fantasista, di certo un artista.

Miguel Bosé si schiera apertamente fra i negazionisti. L’attore, cantante e fantasista italo spagnolo, ha appena ribadito la propria posizione negazionista e raccontato gli ultimi anni da lui vissuti tra gli eccessi e dalla madre – la famosa ex diva e miss Italia, Lucia – molto malata, seguita dalla morte, ‘spacciata’ da parte dell’ultimo ospedale permorte da Civid-19’.

Miguel afferma risolutamente che trattavasi di una polmonite conseguenza precorsa dello stato cagionevole di Lucia, molto anziana e costretta a letto da tempo.

La testimonianza pubblica di Miguel assume un grande valore per le tesi da noi sostenuti in questa rivista online e si aggiunge alle tante altre (anche di parte del personale medico) di questi mesi, in cui uno sforzo di persuasione ‘corale’, mediatica e politica, ha trasformato una pur grave influenza in un fenomeno in grado di provocare alla società – specie alla classe media – un danno di incalcolabile valore.

Bosé – che ha assunto il cognome della madre e non quello del papà, il torero L. Miguel Dominguín – ha concesso una lunga intervista al giornalista spagnolo Jordi Évole, la prima dopo cinque anni a questa parte di silenzio – ma a condizione che fosse senza mascherina – in cui ha affrontato una serie di argomenti oggi particolarmente ‘caldi’: la dipendenza della mamma dalle droghe, la recente morte (per la quale ha lanciato delle accuse “se parlassi direi cose molto pericolose per chi doveva curarla”) e la sua posizione negazionista rispetto al Covid19.

In Spagna e altrove è noto che Miguel conduce da tempo una ‘personale’ campagna negazionista, appoggiando da tempo la protesta contro l’uso delle mascherine.

Nell’intervista è tornato anche sulla morte della madre Lucia Bosé, ribadendo che la polmonite non era conseguenza del Covid 19. Inoltre Bosé ha assicurato che, se la madre fosse ancora viva, lo sosterrebbe in questa battaglia.

Ha affrontato, infine, un altro tema spinoso: droga e disintossicazione. Ha iniziato con la querelle giunta in tribunale fra lui e il suo ex compagno, Nacho Palau, passando poi alla personale dipendenza dalle droghe.

“Pensavo – ha precisato Bosè – che fossero una necessità, per me legata alla creatività. Ma, da un momento all’altro, le droghe smettono di essere tue alleate e diventano il tuo nemico”.

Ma ecco la decisione di disintossicarsi…

“All’inizio – racconta il cantante – non andavo più nei locali, ma ‘mi facevo’ lo stesso tutti i giorni. Sono arrivato a consumare quasi 2 grammi di cocaina al giorno, oltre a fumare marijuana e a prendere pastiglie. Con questa roba ho smesso solo 7 anni fa. Adesso, però, ne sono certo, è per sempre. Faccio il possibile che tutti sappiano quanto quella strada sia sbagliata”.

(Testo da varie fonti ricostruito in redaziuone)

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