La goccia che fa traboccare l’Aquarius

Aquarius: la nave dello scandalo segnerà una opportuna svolta? E’ un raro momento (non più di un paio nel dopoguerra) in cui l’Italia ha detto un NO! Un’Italia un po’meno “yesman” si attende, ormai, con impazienza. Suvvia! Meno complessato il Bel Paese del Rinascimento che fu più volte resta il faro più lucente della cultura mondiale! Cioè di quella che il Mondo accoglie come la miglioree ha fatto propria… Ricordate la vostra semenza: fatti non foste a viver colme bruti, ma per seguir virtute e conoscenza! (Dante, Ulisse)

Un’ipotesi – forse soltanto tale, forse no – afferma che alcuni giornalisti fossero già sulla motonave Aquarius per “testimoniare” l’atteso “no” dell’Italia allo sbarco…

La suddetta voce circola, ma passiamo al dettaglio. I migranti dell’Aquarius (come di altre navi similari delle …Ong) erano stati portati lì da Organizzazioni non governative sulla cui connivenza con la criminalità organizzata lo stesso Governo italiano ha espresso sospetti…

In svariati casi convogli come questo puntavano su altre spiagge differenti da quelle italiane. Per esempio lungo le coste spagnole, ma tali convogli sono stati dirottati solitamente dalle autorità locali verso le coste italiane.

Adesso il neopresidente del consiglio spagnolo Sánchez, succeduto in modo assolutamente non chiaro (chiaro e dejà vu è, invece, il copione) all’ottimo Rajoy, che aveva solo meriti, si dichiara – in stretta linea con la demagogia del suo colore politico – pronto ad accogliere la Aquarius a Valencia, in polemica con il “destrorso” neo governo italiano, bene o male uscito da regolari elezioni. Ma ciò non fa regola: è una novità, perché la Spagna aveva sempre fatto il contrario…

Solo l’Italia, invece, spalanca “sempre” le braccia, a dispetto dello stato di sofferenza che in alcune città e svariate zone a macchia di leopardo lungo il suo territorio manifestano gli abitanti con disagi d’ogni genere…

Ma chi ha finanziato l’acquisto di Aquarius e simili unità in navigazione? Chi li tiene in armamento? Con quali soldi? Avete sentito parlare di Soros? Quello cui “il cattivo” Orban (già, la “squadra” dei cattivi secondo il “giornale unico”, lamain steam mediatica, che trascribe il Washingtn post in tutte le lingue) ha vietato l’ingresso nella patria ungherese?

Si può esser sicuri che solo una minima parte del “carico umano” di Aquarius sia composto da profughi (nonostante i giornali li chiamino tutti così per realizzare meglio il ricatto morale) ossia di persone che scappano da una guerra o da una persecuzione politica e che nel loro Paese erano a rischio della vita. Gli altri come, venendo da dove e perché sono saliti a bordo? Chi e perché ha “organizzato” il loro viaggio? Perché le autorità delle sponda meridionale del Mediterraneo li hanno fatti partire? Il sospetto che si tratti di na sorta di metodica “invasione” si fa forte!

Quando saranno stati accolti faranno tutti domanda d’asilo e in Italia occorreranno tre anni per vagliare le domande e nel frattempo se ne saranno andati in giro, di qua o di là, a discrezione. Si dice che sulla nave ci fossero 124 minori non accompagnati. Chi mai li ha collocati a bordo? Chi ha pagato per loro il costoso trasporto? Che cosa è stato loro promesso e da chi? Che fine faranno nei programmi? Si continuerà a sorvolare su tali spontanee domande, esprimendosi solo in vaghe quanto ricorrenti espressioni di vuoto buonismo assolutamente improduttivo ai fini della soluzione del problema? Anzi, dei problemi?

E’ pur vero che le azioni di carattere morale si ripagano da sé… Ma ciò non significa che non si debba fare il bene per scopi individuati e riconoscibili, cercando risultati controllabili e quantificabili – aspettandosi un feed-back – per quel che è possibile… Non vuol dire che l’azione morale debba essere impulsiva o sentimentale, ignara della situazione precedente e di quella successiva che ne deriverà…

Non si può impostare la politica sulle immigrazioni come l’azione di chi sta sulla spiaggia e vede il naufrago agitare le braccia e gridare… L’intervento politico deve tener presente l’intero bene comune in ogni suo aspetto…

Infine, vogliamo porci una domanda di carattere “storico”? Vogliamo, cioè andare al fondo del problema? Chi ha causato il sottosviluppo dell’Africa? Chi l’ha tenuta nell’ignoranza del know how e delle tecnologie che servirebbero a sfruttare le sue enormi risorse?

Badate che la risposta vale anche per il parziale sottosviluppo della Sicilia. Seppure non perfettamente analoga, la causa è similare. La prima risposta è: l’America (Usa). La parte comune della risposta con la Sicilia è che il motivo per mantenerle nel sottosviluppo vale in gran parte a mantenerle in stand by nell’attesa di poterle sfruttare al massimo. Cioè venderle al miglior offerente quando l’offerta si farà abbastanza alta… Il valore dell’Africa da una parte e della Sicilia dall’altra è enorme. Se l’Africa e la Sicilia si sviluppassero autonomamente non potrebbero essere più “commerciate” alla stregua di comune “merce”

Se, per concludere, dei delinquenti abituali a fine di lucro, pagati – forse –per farlo, portano di continuo davanti a casa nostra persone che si fingono profughi senza neppure esserlo, se i vicini di casa non ne accolgono neppure uno, anzi ne mandano dei loro davanti alla nostra porta, se vengono infiltrate ad arte persone ben poco qualificate, minori in abbandono, destinati poi all’infelicità, donne incinte o indirizzate al traffico umano, al mercato della prostituzione o giovani destinati al lavoro nero da 3 euro al giorno… Fermiamoci qui: accoglierli per mero buonismo è un errore morale oltre che politico…

O no?

(Scaramacai)

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