Lagalla chiude la campagna elettorale tra un bagno di folla Tra i ruderi di una città a pezzi un popolo rialza la testa

 Il multisala Politeama non contiene tutti i sostenitori di Roberto Lagalla, che si affollano anche fuori, ascoltandone il discorso dall’esterno.

Al termine, con l’ex rettore, molti assessori del governo regionale, tanti politici, candidati, gente comune. Abbracci, strette di mano, foto e selfie. L’entusiasmo è palpabile. Da domani si cambia.

Per raggiungere la piazza passiamo tra cumuli di rifiuti di ogni genere. Ci troviamo in pieno disastro Palermo. Proprio in questi ultimi giorni l’eterno sindaco Orlando ha dato il meglio di sé: strade più sporche che mai, quartieri senz’acqua, uffici comunali in tilt. La città sembra Beirut dopo i bombardamenti. In giro c’è tanta disperazione, scoraggiamento, paura per un futuro sempre più fosco.

Nonostante tutto, tra una pandemia e un’altra, c’è, però, chi ancora lotta, chi spera. Rialzarsi non sarà facile, dopo un simile disastro, ma è l’unica cosa da fare.

La città non lo merita e, checché se ne dica, c’è ancora chi la ama e saprà portarla avanti. Al di là delle qualità riconosciute al candidato Lagalla, se sarà eletto avrà anche un appoggio politico di non poco conto.

Che dire ancora ai soliti pessimisti? Che le cose di sicuro non cambieranno se continueremo a stare con le mani in mano lamentandoci senza partecipare al cambiamento.

 

 

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