Leonardo da Vinci: l’Italia lo celebrerà dopo 500 anni

Un’immagine che simboleggia l’Universo di Leonardo Da Vinci. L’uomo e la terra hanno la posizione centrale della concezione biblica e tolemaica. L’attenzione all’anatomia parte del momento del concepimento in cui l’uomo, centro focale dell’Universo, viene in essere… La concezione è morale e filosofica: grande importanza è data al pensiero umano, massimo prodigio della realtà naturale. Tale concezione sopravvive alle novità scientifiche che, comunque, Leonardo non poteva conoscere.

Il mito di Leonardo da Vinci – mai dimenticato – torna più attuale che mai con il ricorrere nel 2019 dei 500 anni dalla morte. Quest avvenne ad Amboise (Francia) il 2 maggio del 1519, dove il fiorentino si trovava ospite del Re Francesco I che gli elargiva una pensione. Il 23 aprile, aveva fatto testamento di fronte al notaio Guglielmo Boreau alla presenza di cinque testimoni e dell’amico Francesco Melzi, disponendo la propria sepoltura presso la chiesa di Saint-Florentin dove venne inumato. Melzi, figlio di un Conte, fu uno dei due giovani – bellissimi come lui – inseparabili amici di Leonardo. Morto lui, Melzi lo definì comunque “…un ottimo padre”. L’altro fu Gian Giacomo Caprotti che apprese l’arte da Leonardo ed ebbe in eredità La Gioconda: fu l’alias Andrea Salaino, il Salaì di tanti racconti che accompagnò anche lui il maestro lungo l’intera vita. Un’esistenza misteriosa ed epica ricca come poche di misteri, aneddoti, ipotesi, racconti ed anche …invenzioni, molte delle quali certamente fantasiose. La curiosità e la voglia di far chiarezza sono comunque – giustamente – enormi.

Pittore, scultore, architetto, progettista e inventore, scienziato, scenografo, anatomista, musicista, fu un talento universale che incarnò in pieno lo spirito del Rinascimento. Il genio di Leonardo si dedicò, letteralmente scatenato, a sperimentare l’ignoto – si dedicò, ad esempio, alluso di colori, all’anatomia, alla tecnica della pittura, alla ricerca della stessa spirazione lirica. Si espresse nella creazione di macchine d’ogni tipo, da guerra e di pace, cui si rimpiange mancasse il motore, oltre che nella capacità di progettare ogni cosa. Si ritiene di solito che non si possa, comunque, paragonare alle intuizioni dei grandi scienziati, fra i quali si annoverano Archimede, Galileo, Einstein… Altri geni vengono, del resto, meno celebrati nella cultura popolare, come Eratostene, Tolomeo e lo stesso Copernico nell’astronomia e nella geografia o come Pitagora, Poincaré o Leibniz nella matematica…

L'autoritratto, eseguito con il suo inconfondibile stile che si è imposto per sempre nell'arte del disegno.
L’autoritratto, eseguito a penna, tipo “sanguigna”, con il suo inconfondibile stile che si è imposto per sempre nell’arte del disegno. Così tracciava anche i progetti delle sue “macchine” e le architetture. Sapeva anche “vendersi”: lo fece con Ludovico il Moro (Sforza) che gli commissionò macchine da guerra, per allora anche veri “carri armati” e “bombarde”, i primi cannoni…

Scrive di lui il Vasari che fosse “meravigliosamente dotato di bellezza, grazia e talento in abbondanza”. Il talento maggiore lo ebbe comunque nella pittura, dimostrandolo giovanissimo. Fu un grande innovatore, abilissimo nel disegno e rivoluzionario nell’uso del colore.

Tuttavia il “genio di Leonardo”, al di fuori delle sorprendenti capacità riconosciutegli nella progettazione ed a quelle, ancora maggiori, nella pittura, splende per le intuizioni che, al di fuori degli studi eccellenti effettuati nell’anatomia (sezionando i morti), spaziano in ogni campo. Per esempio, intuì l’esatto colore proiettato dall’ombra su superfici di variata colorazione: il “colore complementare”, confermato dopo secoli solo dalla fotografia… Ma in tutto ciò che sperimentò, Leonardo intuì e inventò, per cui – eclettismo a parte – il “grado” di scienziato sembra spettargli di diritto.

Niente sorpresa se saranno, dunque, un milione e 150 mila gli euro stanziati per le celebrazioni legate ai 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci, che ricorre nel 2019. La legge legata ai fondi è stata approvata lo scorso 26 settembre al Senato e a maggio alla Camera: è stata, poi, presentata in anteprima nazionale a Vinci da alcuni parlamentari. All’interno rientrano anche altri avvenimenti culturali di qui al 2021 come il 500esimo dalla morte di Raffaello Sanzio e il 700esimo da quella di Dante Alighieri. In tutto sono stati stanziati 3.450.000 euro, di cui 450mila saranno investiti già nel 2018 e un milione all’anno fino al 2021. La legge chiede al Governo anche di istituire tre comitati scientifici che si occuperanno dell’organizzazione di eventi culturali nei luoghi legati ai tre personaggi e della promozione a livello turistico.

“Mi auguro che il Governo arrivi alla costituzione dei comitati entro la fine della Legislatura, o meglio, per la fine del 2017 – commenta il presidente della VII commissione permanente del Senato, Andrea Marcucci – in modo da partire subito con i lavori, con personalità di spicco non solo italiane ma anche straniere. Auspico inoltre il coinvolgimento di grandi privati attraverso l’Art Bonus e che ci sia un ruolo centrale per la città di Vinci e per la Toscana”.

La posizione fetale fu al centro del grande interesse di Leonardo per l'anatomia, ce lo coinvolgeva come artista e come studioso. In alcuniìe opere si riscontra come posizione assunta nei momenti di sconforto...
Posizione fetale“elemento focale per Leonardo in anatomia: vi rifletteva da artista e da studioso. In taluni disegni la posizione  fetale è assunta nei momenti di sconforto…

Nella storia dell’arte Leonardo è il “padre di tutti gli enigmi”: chi è Monna Lisa, la donna ritratta da Leonardo da Vinci nel celebre dipinto conservato al Louvre? Si tratta della moglie del mercante di seta fiorentino Francesco Del Giocondo, come spesso si è letto, oppure di un’altra persona?

La studiosa tedesca Maike Vogt-Luerssen, che da dieci anni studia la materia, lo scorso 19 aprile a Palazzo Medici Riccardi di Firenze, durante una conferenza, ha documentato una serie di rivelazioni in grado di rimettere in discussione l’esatta identificazione della misteriosa donna. Secondo la storica tedesca la donna dipinta nel veneratissimo quadro sarebbe Isabella d’Aragona, duchessa di Milano, figlia di Alfonso II e di Ippolita Maria Sforza.

_______________

La belle feronnière (Louvre). Si noti ancora il sensuale ammiccamento. Si contesta la stretta tendenza omosessuale di Leonardo e si portano, fra le prove, alcuni disegni anche strettamente anatomici sulla penetrazione uomo-donna che sembrano indulgere verso un vivo interesse per l'eterosessualità, confermato dal grande trasporto per il concepimento e la maternità...
La belle feronnière (Louvre). Si noti il sensuale ammiccamento. Si contesta la stretta tendenza omosessuale di Leonardo e si portano, fra le prove, alcuni disegni, fra i tantissimi, di carattere anatomico, concernenti la penetrazione uomo-donna in sezione: indulgono su un visibile interesse per l’eterosessualità, confermato dal suo grande trasporto per il concepimento e la maternità… Altri, però, fanno il conto dei disegni riferiti ad uomini che sono la maggior parte…

Negli approfondimenti di Maike Vogt-Luerssen, Leonardo da Vinci sarebbe stato il secondo marito di Isabella, da questa unione sarebbero stati generati ben cinque figli e due di questi, Antonio e Maria, riposerebbero insieme alla madre nelle arche degli Aragonesi custodite nella chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli, insieme alle spoglie mortali dello stesso Leonardo da Vinci, riunite nel 1519 dopo che erano state disperse in 3 diversi luoghi (la suddetta chiesa napoletana, la chiesa di San Nicola a Bari e la chiesa di Vaprio d’Adda). L’ipotesi, da qualcuno ritenuta fantasiosa (come altre), troverebbe riscontro nella frequentazione di Leonardo presso gli Sforza.

Le rivelazioni della studiosa sono state fornite col supporto di una serie di fonti storiche coeve – del XV e XVI secolo – e preludono al ricorso dell’antropologia per la fase finale di quella che potrebbe presto diventare la “ricerca del secolo“, grazie alla quale potrebbero essere ricomposti, in toto o in parte, i resti di Leonardo da Vinci.

E’ certo che esistono fra noi alcuni discendenti di Leonardo Da Vinci e della sua famiglia. Leonardo era uno di ben 21 figli (secondo la versione più diffusa, 7 e in ogni caso, nato fuori dal matrimonio, era stato adottato dal padre) di una famiglia patriarcale. I discendenti potrebbero provenire dai suoi fratelli e così, pare, sia in effetti. Per questo l’attuale ricerca del DNA si allarga…

Adesso intensi studi sono in corso per venire in possesso del suo DNA e del cromosoma Y. Questo servirebbe, sia a vedere di scoprire se vi sono dei segreti anatomici in un genio – eterno quesito – sia a ricostruire esattamente la sua vera fisionomia, anche se Leonardo ha lasciato un suo notissimo autoritratto e risulti anche da altre immagini pittoriche. Anche qui molto si è fantasticato…

Gioconda e busto di Isabella d'Aragona del Laurana (custodito Vienna).
Gioconda e busto di Isabella d’Aragona di Francesco Laurana (custodito a Vienna).  Questi fu un protagonista dell’estetica rinascimentale, operò in Francia, Napoli e Sicilia.

Le indagini sui segreti di Leonardo potrebbero aiutare a scoprire altri misteri, fra cui la vera identità della Gioconda, che potrebbe essere Isabella d’Aragona. Leonardo fu il suo secondo marito?  Al riguardo vi sono pareri contrari alla supposta omosessualità di Leonardo stesso…

(Testi raccolti e commentati da Germano Scargiali)

____________________________________

Una curiosità: La belle ferronière è così definita per il fermaglio metallico (ferron) sulla fronte e non perché supposta moglie di un ricco ferramenta come qualcuno aveva, invece, sostenuto. Leggende, teorie, ipotesi, pettegolezzi  una regola nella storia di Leonardo, storia destinata a restare infinita come la sua grandezza e il suo straordinario eclettismo. Un personaggio fra quelli che il mondo intero invidia all’Italia.

Parziale Nota biografica

Leonardo nacque il 15 aprile 1452 “alla terza ora della notte” nella cittadina collinare di Vinci nella bassa valle dell’Arno, in quello che era allora territorio della Repubblica fiorentina, dove era in piena ascesa la fortuna della famiglia dei Medici.

Figlio naturale del ricco gentiluomo Piero da Vinci, notaio, e di Caterina, una contadina (non si sa bene se del luogo o meno). Trascorse i suoi primi 5 anni di vita nella borgata di Anchiano in casa della madre, per poi trasferirsi direttamente nella cittadina di Vinci in casa del padre, dei nonni e dello zio. Piero intanto aveva sposato una ragazza sedicenne di nome Albiera, ma prese moglie in totale 4 volte avendo figli dai due matrimoni successivi: Leonardo si ritrovò ad avere ben 7 fratelli.

A partire dall’età di 14 anni (secondo Vasari ad appena 10) fu apprendista del pittore Andrea del Verrocchio, in qualità di lavoratore subordinato di bottega.  Nel tempo passato lì incontrò molti degli artisti più importanti che lavoravano a Firenze nella seconda metà del XV secolo, tra cui Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio, Pietro Perugino…

Il Vasari narra che il Verrocchio, dopo averlo rappresentato nel suo Davide (che ancora si conserva), vedendo l’angelo dipinto con sublime grazia dal giovane allievo nell’Annunciazione, riponesse i pennelli per sempre, per castigare i propri insormontabili limiti. Leggenda anche questa?

 

Articoli correlati