L’erba voglio il Papa e il suo giardino

Giotto: Compianto. La religione cristiana guarda con equilibrio all’anima e al corpo. In una logica che è già ebraica, rafforzata dal miracolo di Dio che si è presentato con il corpo umano, soffrendo in esso. Tanta è la Sua volontà di sconfiggere il Male. Questo non è mai opera di Dio, che lo combatte nell’universo e chiede agli uomini di combatterlo ovunque possano, anche con il Suo aiuto. E’ necessaria, però, la volontà dell’individuo, secondo il detto ripetuto: la tua fede ti ha salvato. La vittoria dell’umanità sul Male è ciò che Dio chiede in cambio del dono inestimabile della Vita.

E’ proprio vero, più di quanto non si creda, che l’erba voglio non nasca neppure nel giardino del papa. E’ vero secondo le stesse leggi della Chiesa. Lo ha evidenziato la “lettera filiale” che gli hanno inviato con molte firme settanta fra i più – culturalmente e teologicamente – qualificati fedeli, fra sacerdoti e laici. Lo stesso dogma dell’infallibilità ex cathedra è “recente”, pur introdotto ai tempi del grande Papa Pio IX nel 1870.

Il dogma vale solo quando esercita il “ministero pietrino” proclamando un nuovo dogma o definendo una dottrina in modo definitivo come rivelata. Ma è acclarato che, in ogni caso, esso non esima il Papa dall’osservanza delle verità della Fede, espresse nei Vangeli e in tutte le Sacre scritture. Non è un concetto “facile”, come non facile è la teologia in genere. Su tale osservanza, però, verte la lettera dei qualificati fedeli… Alla quale Papa Francesco ha dovuto rispondere con una “paternale”.

Pietà di Michelangelo Buonarroti, autore anche degli affreschi della Sistina. Grandi le nozioni teologiche degli artisti dell'Umanesimo e Rinascimento.
Pietà di Michelangelo Buonarroti, autore anche degli affreschi della Sistina, anch’essi in San Pietro a Roma. Grandi erano le conoscenze teologiche degli artisti italiani dell’Umanesimo e Rinascimento. Le università europee nacquero allora attorno alla facoltà di Teologia seguita dal Diritto Romano, poi divenuto “Giurisprudenza”. Seguirono le altre materie. Lutero fece un grave danno alla “cultura europea” stimolata e unificata dalla Chiesa di Roma.

Chi scrive queste righe è ben lungi dall’essere “un Papa”, ma quel che può dire è che, mentre si adombrava un po’ con gli ultimi papi – esclusi Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II e Pio XII – quando era la loro fede visibilmente a vacillare pubblicamente (ah, questo mondo che non fa che degenerare…) salta letteralmente nella sedia ascoltando tante affermazioni di quest’ultimo papa. Tanto più che l’indomani, con la massima disinvoltura, pur senza citarle, sostanzialmente le contraddice.

Dal “chi sono io per…“, al ” …perché anche i bambini soffrono non lo so nemmeno io“. Insomma, di se stesso dice di non essere nessuno: ma non è, forse, il Papa? Non dovrebbe illuminarci? Poi, non sa che cosa sia il Male e, tantomeno, si azzarda a spiegarlo… A dire, per esempio, a caldo, che non è opera di Dio. Almeno quello! In questo momento storico è proprio l’affermazione stentorea di cui il Mondo ha bisogno! Niente…

Viene in Sicilia e ripete (come che cosa?) le stesse parole vane di Giovanni Paolo II ai mafiosi: il famoso “convertitevi!” Ma, forse è questione di conversione? I mafiosi cui si riferisce, quelli della “iconografia” pubblica e perbenistica – faccia parzialissima del fenomeno mafia – non mancano di conversione. Hanno libri di chiesa dappertutto e  vangeli nel comodino. Vanno a messa, vogliono che la processione passi sotto le loro finestre… Non sono né mangiapreti, né iconoclasti, né  tantomeno apostati. Sono persone che hanno dichiarato guerra alla società. E… vedi caso, in guerra si uccide. Come di solito gli altri fuorilegge e gli anarchici, si sentono esclusi dalla società civile, che accusano di chiuder loro le porte della crescita, del riscatto da condizioni di sottomissione… Il “fenomeno” va guardato in ben altro modo. Pochi lo fanno, è vero, ma i saggi e le persone colte lo sanno bene. Gli “intelligenti”, almeno tacciono o usano altri argomenti… La società civile, del resto, ha tutto il diritto e il dovere di difendersi da fuorilegge, anarchici e …malandrini: non c’è dubbio!

Non siamo entrati nel vivo. Perché il “vivo” riguarda il concetto di ecumenismo. Non ci possono essere dubbi. La religione di Gesù, quella cattolica in particolare non può esitare. E’ tollerante verso il peccato dei singoli, perché conta sul pentimento e sulla redenzione. Lo stesso vale per i popoli. Redimerli, però, da 2017 anni equivale a convertirli – stavolta sì – al cattolicesimo. Niente metodi alla Francisco Pizzarro, naturalmente. Volto buono, un sorriso per tutti, il dialogo… Niente di più: nell’apertura verso tutti gli altri “credo” nessuno escluso, sia cristiani che non ctristiani non possiamo essere che – scusate la battuta – in perfetta malafede.  Per paradossale che possa sembrare….

Si dà il caso che lo disse Gesù dopo che lo Spirito Santo discese sugli apostoli. Da allora l’apostolato è il primo dovere di ogni buon cristiano. E’ il primo perché costa fatica e rischi: Lo specifica lo stesso Gesù quando avverte che …sarete perseguitati perché farete il mio nome. Da qual momento ogni buon cristiano deve contestare con cortesia o con risolutezza chiunque contesti la Trinità.

Oppure l’ecumenismo pesa quanto una sorta di “volemose bene” rivolto alla maggioranza delle altre religioni? Si, può darsi…. Purché non si intenda che “uno è il Dio che in cielo sta”. Ci conforta che l’homo religiosus sia a 360 gradi sul pianeta il vero uomo e il suo contrario sia un non uomo. Il nostro Dio, però, non è uno: è Uno. Perché si dà il caso che il Primo Comandamento affermi: “Non avrai altro Dio all’infuori si Me”. E non significa “di me e di uno che mi somigli”. Significa di Me con tutto quello che hanno spiegato Mosé, Abramo, Isaia e gli altri profeti, il Vecchio e il Nuovo Testamento. Dio ha creato l’uomo a propria immagine e somiglianza, cioè con il dono incommensurabile di vedere, pensare, capire. Come tale lo ha fatto partecipe di un compito importante e difficile: sconfiggere il Male. Una sola religione fra tutte ci ha detto che la strada giusta è quella di amare anche il nostro nemico. Le altre no. Lo ameremo, perché abbiamo fede che anche lui capisca, ma non lo condivideremo: Mai!

E non c’è Papa che – di tutto ciò – possa dire il contrario.

(D.)

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