L’olio sarà extra vergine ma la politica no

Moderna coltivazione a filari, la sola oggi competitiva. Il progresso tecnico moltiplica in modo esponenziale la produzione
Gli Ulivi secolari (c'è chi suppone millennari) vengono venduti e trapiantati "per bellezza"
Gli Ulivi secolari (c’è chi suppone millennari) vengono venduti e trapiantati “per bellezza”

E’ solo una recita – l’ennesima, si dirà – quella dei parlamentari del PD a Sala d’Ercole, quando “difendono” i produttori di olio d’oliva extra vergine della Sicilia. Nulla li sta salvando dall’invasione dell’olio d’oliva tunisino, un massacro previsto come una sorta di evento in calendario.

Il guaio è, infatti, che a Roma e a Bruxelles lo stesso PD abbia appoggiato un provvedimento che sembra concepito proprio per distruggere l’olivocoltura di Puglia, Calabra e Sicilia, a tutto favore – anche – di speculatori e i sofisticatori.

Lo stesso discorso vale per Forza Italia. Ma, se i parlamentari di Sala d’Ercole sono contrari al provvedimento dell’Ue, perché non lasciano i rispettivi partiti? Parliamo, per non lasciar dubbi, dei deputati europei eletti in Sicilia…

Quale posizione ha mai il PD sull’invasione dell’olio d’oliva tunisino, approvata quest’anno dal Parlamento Europeo? Da Strasburgo a Bruxelles, il PSE (Partito Socialista Europeo) – al quale aderisce il PD – ha votato a favore del provvedimento.

Federica Mogherini, alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’Unione Europea – persona di Renzi – ha persino “richiesto” questo provvedimento: il Governo Renzi è, pertanto, ad esso favorevole?

Si calcola che ben 90 mila tonnellate di olio d’oliva tunisino “invaderanno” i mercati europei penalizzando la Spagna, il Portogallo, la Grecia e, soprattutto, tre Regioni italiane: Puglia, Calabria e Sicilia.

A Sala d’Ercole, però, sono maestri di sceneggiate elettorali. Ed ecco l’interessamento in aula che è come dire: “al momento che conta nessuno dii nostri rappresentanti vi ha difeso, ma noi, qui, siamo tutti con voi…” Che cosa può importare tale esternazione?

C’è ancora un paradosso. Della recita potrebbe essere la “comica finale”. Perché il PD a Strasburgo ha provato a far credere che, con questo provvedimento si aiuta la Tunisia. Ma anche questa è solo una balla. Lo ha chiarito Ettore Pottino, presidente di Confagricoltura Sicilia, nel corso di un’intervista rilasciata di recente al quotidiano La Sicilia di Catania.

“In questi ultimi anni di delocalizzazione dell’agricoltura – ha affermato Pottino – imprenditori siciliani (sic!), italiani, tedeschi, spagnoli ed europei in generale hanno spostato i loro interessi dove il denaro viene remunerato di più. Hanno fatto incetta di seminativi in Romania per beneficiare dei contributi della Pac, di agrumeti in Marocco per importare arance facendole passare per spagnole e, manco a dirlo, hanno comprato tutti gli oliveti tunisini usufruendo dello sgravio fiscale totale per dieci anni. Qui hanno investito rendendo innovativi gli impianti e, grazie alla manodopera a costo bassissimo e alla possibilità di impiegare fitofarmaci proibiti in Europa, invadono i nostri mercati di olio a 2-3 euro al chilo”.

“Dunque – ha concluso Pottino – la Mogherini e l’Ue non daranno questo aiuto al popolo tunisino, non sosterranno la democrazia di quel Paese, ma i nostri imprenditori e quelli italiani e tedeschi che, senza pagare tasse, miscelano legalmente il loro olio tunisino con quello siciliano o italiano, oppure lo vendono con etichetta tunisina nei supermercati a prezzi low cost. Il nostro olio non può competere e viene svenduto o non viene acquistato”.

In conclusione, la Tunisia, in questa storia, c’entra di striscio. L’olio tunisino verrà venduto in parte in tutta Europa ad un prezzo più basso dell’olio extra vergine siciliano, calabrese e pugliese e verrà anche trasformato in olio d’oliva extra vergine “italiano”.

Le sofisticazioni non escludono il Centro Nord: la Toscana produce appena il 4% dell’olio d’oliva extra vergine italiano, ma ne commercializza il 40%. I conti in tasca ai produttori toscani, quindi, si fanno presto…

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