Maduro: dai al dittatore! Venezuela nel caos

Venezuelani in piazza. Parla Guaidò. Si prepara una nuova era politica.

Spodestato Maduro: via il tiranno, il Venezuela torna a respirare aria di libertà e democrazia… Juan Guaidó dichiara di assumere il potere esecutivo e giura di fronte ad un’imponente folla a Caracas per rivestire l’incarico di presidente di un governo di transizione verso nuove libere elezioni.

Guaidò Juan 35 anni arringa la folla.
Juan G. Guaidò, 35 anni, arringa la folla.

Juan Gerardo Guaidó Márquez (La Guaira, 28 luglio1983) è un politico e ingegnere venezuelano, presidente dell’Assemblea nazionale dal 5 gennaio 2019.

Donald Trump’s move on recognizing Guaido as the “interim president” of Venezuela might prove disastrous for the country, which has endured years of instability

Brazil recognizes Mr. Juan Guaidó as President in charge of Venezuela.

Brazil will politically and economically support the transition process in order for democracy and social peace return to Venezuela. (Da Guido F. Guida)

Il Venezuela è spaccato in due. Maduro aveva costruito un Venezuela della contraddizione. Il paese più ricco del mondo in fatto del prezioso oro nero, il petrolio, aveva un tenore di vita ridotto ai minimi della sopravvivenza. Eppure Maduro ha ilpartito dei suoi sostenitori, di cui si fa forte accusando Guaidò di essere l’uomo dei servizi segreti Usa: un’accusa infamante nel Sud America…

Anche il mondo si divide fra chi, Donald Trump per primo, riconosce Guaidò come nuovo capo del governo echi sta all’altra parte e difende Maduro fra cui Russia e Cina.

In effetti Guaidò chiede solo di guidare pro tempore il Paese nell’attesa che si indicano regolari elezioni. Di fronte al successo di piazza di Guaidò, la più “dolce” reazione di Maduro è stata di comunicare come sia disposto a “parlare con lui”.

Dopo il capovolgimento di fronte in Brasile ad opera di Bolsonaro, la svolta verso i populisti di destra al posto dei dittatori di una falsa sinistra, sembra avviata…

E l’Italia? “Sto – ha dichiarato prontamente Matteo Salvini – con il popolo venezuelano e contro tutte le dittature”. Insomma, il ministro dell’Interno si è espresso contro lo “spodestato” Nicolas Maduro e a favore di Guaidò.

Più pacate le parole della ministra della difesa…

“Siamo preoccupati – ha affermato Elisabetta Trenta – specie per la comunità italiana nel Paese. Auspichiamo una soluzione pacifica”.

In effetti, il leader dell’opposizione, Juan Guaidò, si è autoproclamato presidente. In Venezuela è ormai il caos: un popolo esasperato da anni di vita grama fa esplodere la propria ira, ma chi faceva parte del partito di Maduro resiste

Maduro in una foto apparsa sul New York Tymes che lo ha sempre appoggiato. Trump gli è nemico.
Nicolas Maduro ai suoi tempi d’oro in una foto apparsa su The New York Times che lo ha sempre appoggiato. Trump gli è, invece, nemico. La maggior stampa americana è schierata contro il presidente Usa in carica sin da prima dell’elezione. Maduro tolse il paese a Chavez promettendo prosperità: come dire dalla padella nella brace…

Frattanto è chiaro che gli Usa abbiano accarezzato l’interesse di spodestare il dittatore e di sostituirlo. Funzionari della amministrazione di Donald Trump avrebbero incontrato segretamente membri dell’esercito del Venezuela per discutere piani per la destituzione del presidente Nicolas Maduro. Lo ha rivelato il New York Times, puntualmente “anti Trump”. Ha citato anche fonti ufficiali anonime e un ex alto grado militare venezuelano che ha partecipato a questi colloqui.

Secondo tali fonti, i progetti per un golpe contro Maduro si sarebbero bloccati perché gli Usa hanno deciso a un certo punto di lasciar perdere o comunque mettere tutto in stand-by. Uno dei comandanti militari coinvolti nei colloqui segreti – scrive il New York Times – figura nella lista dei funzionari sotto sanzioni americane perché accusati di corruzione.

La Casa Bianca non ha fornito dettagli sulla vicenda, ma alla richiesta di confermare o meno l’informazione ha risposto con una dichiarazione in cui si sottolinea la necessità di “dialogare con tutti i venezuelani che mostrano un desiderio di democrazia”.

Chi è Guaidò? Un giovane deputato messosi in luce lottando contro Chavez e da poco presidente della camera.

Juan Guaidò si è appena dichiarato i Presidente ad interim del Venzuela: “Giuro di assumere formalmente i poteri nazionali dell’Esecutivo come Presidente ad interim del Venezuela fino alla fine dell’usurpazione, la creazione di un Governo di transizione e lo svolgimento di libere elezioni”. Così ha solennemente dichiarato tenendo in mano una copia della Costituzione del Paese, con la foto di Simón Bolivar, il leader militare venezuelano che ha liberato le Ande dall’impero spagnolo nel 19 ° secolo.

Un perfetto sconosciuto sullo scenario internazionale, un ‘giovane che gioca con la politica, lo aveva definito il Presidente Nicolas Maduro. Un ingegnere di 35 anni, ex deputato del piccolo Stato costiero di Vergas e praticamente uno sconosciuto fino al 5 gennaio scorso, quando è diventato il Presidente del Parlamento in Venezuela. Il Parlamento venezuelano è controllato dall’opposizione al regime di Maduro.

Improvvisamente Juan Guaidò è salito – però – alla ribalta delle cronache mondiali, autoproclamandosi presidente ad interim del Venezuela e incassando subito il riconoscimento dei governi statunitense, canadese e di altri Stati sudamericani.

Che volesse lanciare una sfida al potere costituito, lo aveva annunciato quando Maduro si è insediato per il suo secondo mandato di 6 anni come capo della Repubblica bolivariana. Si era dichiarato pronto a sostituire ad interim “l’usurpatore” e a convocare nuove elezioni contando sul sostegno dell’Osa, l’Organizzazione degli Stati americani.

Guaidò è cresciuto a La Guaira, città costiera a circa 30 chilometri da Caracas. La sua famiglia è sopravvissuta ad una devastante frana nella sua città nel 1999, nella quale persero la vita 30.000 persone. Ha detto di avere una cicatrice sul collo a causa di un proiettile sparato dalle forze dell’ordine durante le proteste nel 2017. Ha mosso i suoi primi passi in politica durante la manifestazione studentesca contro il predecessore di Maduro, Hugo Chavez, nel 2007. Chavez mise al voto una serie di proposte come l’abolizione dei termini per il mandato presidenziale e la possibilità di dichiarare in modo unilaterale l’emergenza nazionale. Il risultato del voto fu una debacle per Chavez che fece germogliare il movimento di opposizione, guidato da giovani come Leopoldo Lopez, carismatico mentore di Guaidò, agli arresti domiciliari e bandito dalla politica dal 2014.

(Testo raccolto e ricostruito da Germano Scargiali)

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