Trump torna nell’occhio del ciclone fra Tv e carta stampata

Donald Trump risolve problemi dentro e fuori gli Usa: dialoga con Russia, Cina, Korea. Mostra i muscoli ma colpisce in extremis e con circospezione. Comprende le…ragioni degli altri. Ciò gli conferisce capacità contrattuale. Non ha un’ideologia, forse una mentalità…

Mentre si scatena a 360 gradi una nuova campagna di denigrazione diretta contro Donald Trump alla vigilia delle elezioni di midterm, il  presidente americano promette, prima, un regalo all’Italia (compro io i vostri titoli) e poi ne fa uno in concreto: accorda l’acquisto del petrolio iraniano; un’eccezione che è un distinguo fra l’Italia e l’UE. Favorisce anche la Grecia, le due nazioni “prese di mira” dalla troppo dura rappresaglia finanziaria che rischia di mandarle in default.

Ma c’è di più: l’Italia ha ottimi rapporti con l’Iran – attuale nemico degli Usa – e Trump transige nell’interesse dell’Italia stessa…

Ma ripartiamo dal giorno prima, per giungere al giorno dopo di questa rapida vicenda non priva di sorprese…

Inizia Giovanna Botteri, che sembrava essersi ravveduta e parlava di Trump – ormai – come di …un essere umano. Cosa mai fatta prima. Macchina indietro! Trump  alla vigilia del voto, torna l’uomo ridicolo e assurdo di prima, il persecutore di migranti, il dongiovanni da strapazzo… Eppure avevamo detto che …persino la Botteri si era accorta che Trump fosse un uomo capace di fare il muso  duro e di cercare al contempo la pace, ma anche – aggiungiamo – di svolgere il suo ruolo con non comune dignità e maestria

L’Italia, mediamente, odia la Botteri. Tutti – sappiamo – pagano la Rai. Sapete quanto questa paga la Botteri? Oltre 200 mila euro l’anno. Sapete in che cosa consiste il suo lavoro? Leggere i fondini del Times e del Washington post – che già risaputamente parlano male di Trump – e aggiungervi altro …veleno. D’altro canto, sembra non gliene manchi. Vero?

Frattanto un programma in Italia – è La 7 – si scatena in una retrospettiva: “nessuno prevedeva o ‘riteneva possibile’ la vittoria di Trump contro la Clinton e “La Merica” intera cadde nello sconforto, repubblicani inclusi, quando invece stravinse il confronto. Le cose, avverte il programma, stavano persino andando “bene”, perché le previsioni e i primi exit poll “fino all’ultimo” davano Clinton!

Quale “maharia” ha fatto vincere Trump? Quindi i primi maghi siamo noi di Palermoparla.news.  Chi ha la bontà di leggerci sa benissimo che scrivemmo testualmente: “domani Trump vincerà e … scoppierà la pace“.

Dopo il buon gesto di Trump, relativo al petrolio iraniano sono i cronisti politici della Tv di stato ad insegnarci un pizzico di “malizia”. Ah, che ingenui, questi italiani! “Quella di Trump è carità pelosa!” Ed ecco i …peli: vuole allontanare di più Roma da Bruxelles. Pensiamo, però, che l’UE – così com’è – è quasi una creazione americana, quindi immaginatevi la responsabilità di Trump nell’andare control’UE… Ma c’è di più: sapete quale sia l’altra cattiveria? Far sì che l’Italia, oltre al petrolio persiano, “accetti” anche il metano della “famigerata” Tap. Quali soperchierie! Che violenza!

Andiamo con ordine. Con l’UE il buon Conte, che ogni giorno scopriamo migliore e più colto di quanto ci attendessimo, ha appena risposto “da signore” – qual’è – ai due zoticoni Moscovici e Junker: due personaggi da cortile e uno anche da taverna

Moscovici, (dopo lo stesso Macron) aveva anche “insultato” (intendiamoci), come sappiamo, il vicepremier Salvini dandogli dello xenofobo, amico della Le Pen e simili. “Insulti belli e buoni, anzi brutti e cattivi”. Assolutamente fuori da ogni correttezza fra cariche ufficiali della politica… Si rassegnino in tanti: l’Italia prende le distanze da Bruxelles e ha molte, ma molte, ragioni per farlo…

Tornando a Trump, il programma Tv (di stato) specifica (lunedì 5 novembre 2018 ad un sol giorno dal voto americano): “…tenete presente che un affarista di professione come Trump non regala mai niente a nessuno!” Ma siamo noi gli ingenui? Quanto di frequente, nella vita di relazione, un estraneo vi ha regalato qualcosa?

Bene: aggiungiamo che il Tycoon – The Donald – ha per moglie una bella modella quasi italiana, Melania, che ha fatto fortuna a Milano e parla correntemente la lingua del Belpaese. Più volte Trump ha – anche – manifestato la propria simpatia per l’Italia. Un sentimento che non pare faccia parte della personalità di Macron, Junker e Moscovici. Personaggi che, del resto, hanno condotto l’Europa a marciare a passo di lumaca.

Ma chi è che fa campagna oggi contro Trump? Barack Obama! Ancora? Voteranno contro di lui i populisti, i sovranisti e quelli che votano con la pancia? O quelli che ormai si accorgono o “sentono” istintivamente che Obama è stato un disastro non solo per l’Italia, ma per la stessa America con la collaborazione della Clinton. Ed è storia…

Sanno anche che, dietro questa falsa sinistra buonista, si nasconde (sponsorizzandola) ciò che Trump chiama sommariamente, ma pubblicamente “il fango di Washington“, cioè il peggio del mondo, rischiando di persona anche la “pelle”.

Gesse

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Nota.

Ci sarebbero delle osservazioni più circostanziate da fare che i  media – vedi caso – trascurano…  Per esempio che, già al tempo dell’elezione, gli elettori democratici operarono una spontanea distinzione fra la Clinton e Sanders: già nelle primarie, l’altro candidato democratico mise in difficoltà la Clinton, sentendo – con ogni probabilità – …puzza di lobby. A Trump i repubblicani (alcuni dei quali fanno parte delle identiche lobby, in modo trasversale) interposero Trump  a “capatosta” avversari di grosso calibro. Si sbandiera non a caso (i soliti media) che …anche molti repubblicani sono contro il Tycoon. Al momento del voto finale, si è saputo già in anticipo che molti elettori di Sanders votarono Trump. Oggi si verifica anche di peggio: nella campagna anti Trump, si fa appello – con una richiesta dichiarata di voto – ai neri, agli immigrati, agli ispanici e alle donne. Non si accorgono che ogni “distinguo” del genere è segno di razzismo.  Inoltre, fra neri e immigrati vi sono ormai imprenditori e lavoratori autonomi che sono per Trump. Fra le donne vi sono quelle che si attaccano all’istituzione familiare. Gli immigrati, spesso, sono i primi a non desiderare altri “arrivi”…

Sono proprio gli oppositori di Trump ad esemplificare come essi stessi non capiscano che il voto è – e deve essere – un’intima e libera espressione individuale. In tempi di civiltà si dovrebbero portare avanti “concetti”, non già fare distinzioni in base ad una qualunque”appartenenza”.

Lydia Scargiali

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