L’ultima è affermare che, battendo Salvini, la sinistra ha battuto i suoi messaggi dell’odio. I tardo comunisti sembra – e non è certo la prima volta – che parlino guardandosi allo specchio e rispondendosi da sé. Soltanto loro “si calano la testa” davanti alle loro fole.
Come può mai essere messaggio dell’odio quello di chi riempie con sorrisi le piazze di tutt’Italia, guidando quella che si è adesso compattata come la più solida delle coalizioni nella storia repubblicana, includendo Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. I tre partiti – due crescono a vista d’occhio e uno resiste anche alla concorrenza dei compagni di fuga – sono da tempo intercambiabili. Un fascia di elettori sfogliano per decidere le classiche margherite.
La terna è un monoblocco da quando i tre vinsero insieme le ultime”nazionali” e l’Italia dei bizantinismi, l’Italia di Pirandello, del Così è se vi pare e de La maschera e il volto, disattese il risultato con la complicità della Presidenza della Repubblica che avallò il nuovo colpo di stato. Almeno il secondo dopo quello ai danni di Berlusconi o piuttosto il terzo, dopo quello, addirittura sanguinario, che mise fuori combattimento Craxi e indirettamente il suo candidato al Quirinale: Arnaldo Forlani.
L’odio, se c’è, sta certamente da una parte bel precisa: da quella di chi è d’accordo con le peggiori accolite di stampo massonico, legate alle oligarchie bancarie, decise a controllare l’economia tramite la finanza, cioè il denaro, a tutto danno della produzione e della crescita. Questa finisce per esser indesiderata, a fianco di quella media borghesia da cui essa germoglia essendone l’humus ed anche il termometro!
Di questa pasta sono i “messaggi di odio” della destra italiana, una larga classe politica liberale, liberista e libertaria ma soprattutto “collaborativa”, come dimostra il tentativo di Silvio Berlusconi di impostare con una formula elettorale più chiara l’alternanza con la sinistra e poi di trovare un accordo,un nuovo compromesso storico allargato come nel caso del patto del Nazareno con Matteo Renzi. Lui sì,pur con altri errori personali, uno che stacca la spina al vecchio modo becero e fallimentare di “fare socialismo”. Perché certamente esistono forme di socialismo illuminato cui non si possa negare diritto di cittadinanza in un contesto democratico.
La spallata ieri c’è stata. L’Italia,dall’Emilia Romagna alla Calabria,ha votato per la destra bocciando il governo in carica. Solo i media ufficiali – dimostrando da che parte giunge loro da anni la giornaliera imbeccata,lo hanno ignorato.
Il governo resiste ma solo per prolungare la propria sofferente agonia. Ovviamente, continuando a danneggiare dell’Italia.
Gesse
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Nota
Della politica di sinistra fa parte un europeismo servile e incolto. Tale europeismo è alimentato ed asservito alla volontà delle peggiori lobby occidentali con sede a Manhattan e Washington.
Tale politica anti europea e contraria alla stessa cultura del piccolo continente che ha insegnato la civiltà al mondo, sia quella antica sia quella moderna, è smaccatamente sostenuta da Jorge Mario Bergoglio. Per trovare un acceso cardinale europeista bisogna ricorrere all’africano Robert Sarah. Per tacere di Papa Benedetto XVI misteriosamente deposto.