Occidente e diritti umani sì, ma solo “di facciata”. Il Bene è solo in Cristo

Le varie esternazioni pro diritti umani da parte dei cosiddetti “buoni” seguono il solito copione: da una parte l’elenco dei cattivi: Russi, per non parlare di Putin, Qatar diabolico e via di questo passo…

Solo che, a volerci pensare, dove stanno gli autoproclamatisi “buoni” davanti ai tanti misfatti, nel frattempo, oscurati dai media: chi parla delle persecuzioni contro i cristiani nel Medioriente? Chi dei massacri in Siria o in Yemen?

In verità, i buoni e i cattivi sono tali solo se li consideriamo amici o nemici, il resto sono chiacchiere che non portano a niente, perché solo l’agire con giustizia e umanità può portare la pace, viceversa si alimenteranno sempre conflitti, con gli amici che diventano nemici e viceversa, a seconda della convenienza.

In genere, si omette di mostrare il punto di vista dell’avversario e i diritti umani, tanto sbandierati, sono solo specchietti per le allodole.

I veri operatori di pace non devono essere di parte perché la pace si fonda sulla giustizia e, se vogliamo dirla tutta, è Gesù, col discorso della montagna, che indica la strada da seguire, altre non ce ne sono, se non limitate, parziali, fallaci.

Gesù non si schierò politicamente né con gli ebrei né con i romani. I primi non lo capirono perché volevano un capo che li portasse alla vittoria, i secondi perché lo temevano in quanto portatore di idee rivoluzionarie.

Naturalmente, stiamo parlando del Potere, non dei singoli individui. Da una parte gli scribi e i farisei, difensori di una tradizione vantaggiosa per la loro classe sociale, dall’altra, gli amministratori romani, impegnati a mantenere quanto conquistato. Alla fine, in fondo, però, alleati entrambi, ebrei e romani, nel mantenimento di ricchezze e privilegi. Del resto, se i romani riuscirono a formare un grande impero e a mantenerlo per qualche secolo lo si deve anche alla loro abilità nel mantenere buoni rapporti con le classi dominanti dei popoli conquistati, almeno fino a quando lo ritenevano possibile. I romani conquistatori e guerrieri sì, ma anche fondatori di una grande civiltà che seppe accogliere le culture dei popoli conquistati e assimilarle. Si pensi, in particolare, a quella greca. L’uomo/Dio, Gesù, con la sua parola irrompe nella storia. Infatti c’è un prima e un dopo.

Il suo messaggio scardina tutte le più tenaci convinzioni umane.

Il Potere divino non è materiale. Ricchezze, successo, piaceri, di fronte al Bambinello, nato povero e disarmato, spariscono d’incanto. La realtà del mondo è l’amore, tutto il resto è solo apparenza destinata ben presto a scomparire.  Si può credere in Gesù o no, però se ci si sofferma a riflettere su quanto accaduto durante la sua vita terrena e dopo, ci si accorgerà che gli insegnamenti del Nazareno rimangono validi tuttora e non li si può cambiare o migliorare neppure con tutte le buone intenzioni possibili.

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