Icaro a 9 miliardi di anni-luce ora è la stella più lontana

Brilla tanto ma tanto più del sole, ma non possiamo sapere esattamente quanto sia più grande. E’ stata misurata solo la luce “visibile” che potrebbe essere amplificata da un “effetto lente” spiegato nell’articolo.

Identificata, attraverso il telescopio Hubble, la stella ”ordinaria” più lontana mai vista. Una scoperta unica e molto utile per quanto riguarda le nostre origini. Gli autori della scoperta tengono a precisare che non si tratta, come nelle precedenti scoperte relative ad antichi corpi stellari, né di galassie, né di una supernove o quasar. La stella si trova a 9 miliardi di anni-luce dalla Terra. I ricercatori hanno identificato questa stella come MACS J1149 LS1 e le hanno attribuito il nickname di Icaro. Risale ad almeno 9 miliardi di anni fa, cioè quando l’universo era soltanto a circa il 30% della sua età.

L’evento, pubblicato su Nature Astronomy di Aprile 2018, si è potuto realizzare a causa di un fortuito allineamento con un oggetto in primo piano. La luce emessa dalla stella le fa assumere l’aspetto di una stella blu supergigante. Più luminosa di centinaia di migliaia di volte del nostro Sole. Anche se questa luce potrebbe essere legata al particolare fenomeno che ne ha consentito la scoperta…

Il fenomeno, detto delle lenti gravitazionali, si è verificato perché il cluster ed un oggetto nel cluster hanno agito come lenti naturali amplificando la luce della stella che si trovava dietro moltiplicando la luce di circa 2 mila volte. Questo particolare congiunzione ed il conseguente fenomeno ci hanno così consentito di studiare l’evoluzione delle stelle primordiali dell’universo.

Le stelle ordinarie fanno parte della “sequenza principale” e costituiscono circa il 90% delle stelle a noi note. Come il Sole e stelle di dimensioni fino a 200 volte maggiori utilizzano come carburante atomi di idrogeno che si fondono in atomi di elio. Esse iniziano la loro vita sotto forma di polvere e gas che si concentrano per effetto della gravità.

La precedente stella più lontana era stata identificata agli inizi del ‘900 e si chiamava Arcturus (Alpha Bootis) distante “appena” 160 anni luce.

Guido Francesco Guida

Fonte foto: inhabitatat

Nota: Val la pena di ribadire spesso che le stelle emanano da milioni di anni luce e calore in virtù di una reazione nucleare. Non vi è combustione. Se vi fosse combustione, si sarebbero spente “velocemente”. Ciò a favore dell’energia nucleare: “siamo vivi grazie ad essa, esistiamo grazie ad essa”. Non emette la famigerata CO2 ed è, quindi, ammessa persino dal trattato di Kioto. Quello delle scorie è un falso problema, perché – immagazzinandole – saranno presto utili, grazie al progresso tecnologico – per ulteriori impieghi. Se non altro per l’elevato peso specifico. (G.S.)

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