Palermo porto Core (Ue) fruisce adesso di fondi Ue Pon e ministeriali

Un momento della conferenza: da Sx Marco Falcone, Pasqualino Monti, Edoardo Rixi e il comandante della Capitaneria, Ammiraglio Salvatore Gravante.

Oltre 100 milioni, da spendere fra Palermo, Termini, Trapani e Porto Empedocle: il porto di Palermo fruisce adesso materialmente del suo “grado” di “PORTO CORE” presso l’Unione Europea. Un vero ventaglio di progetti e novità è stato presentato alla stampa stamane (19.3.2019) nei locali dell’Autorità portuale, Adsp, della Sicilia Occidentale a Palermo. Presenti il viceministro alle Infrastrutture e ai trasporti Edoardo Rixi (area Lega), il comandante dell’Adsp Pasqualino Monti, l’assessore regionale alla materia Marco Falcone e il comandante del Porto Salvatore Gravante.

Palermo resta – obiettivamente – la “Porta della Sicilia” e viene preso in considerazione anche il suo porto come primo dell’Isola. Oggi dire Porto di Palermo equivale a dire “Autorità di Sistema (Adsp) della Sicilia occidentale“. L’Autorità portuale abbraccia, insomma, sotto la sua “govenance” gli altri tre porti vicini…

Il nostro direttore Gemano Scargiali e il viceministro Edoardo Rixi.
Il nostro direttore Gemano Scargiali e il viceministro Edoardo Rixi.

Si potrà dare, dunque, il via al necessario dragaggio del Porto di Palermo e del porto di Termini Imerese, ai lavori di rifiorimento della mantellata del molo a Termini Imerese e al dragaggio del porto di Trapani.

I progetti potranno accedere ai finanziamenti del PON Infrastrutture e Reti 2014/20, riconosciuti dal tavolo centrale di coordinamento.
“Tutto sta avvenendo – afferma il presidente dell’Autorità del mare di Sicilia occidentale, Pasqualino Monti – in tempi record. Siamo i soli ad aver convocato un tavolo locale e ottenuto prima del tempo il finanziamento del tavolo centrale, presentando progetti esecutivi e immediatamente appaltabili”.

Secondo Monti si tratta di un successo, poiché per la prima volta nell’ultimo quinquennio uno scalo siciliano è tornato ad avere accesso ai finanziamenti comunitari con opere prioritarie che hanno ottenuto il via libera nel principale strumento di programmazione infrastrutturale del Paese.

In realtà, Palermo – come abbiamo già scritto – è da sempre porto CORE europeo. “Adesso – ci specifica personalmente Monti – i fondi promessi diventano realtà grazie alla nostra opera…” 

In dettaglio nel porto di Palermo potranno aprirsi i cantieri per i lavori di escavo del Bacino Crispi 3 e di rifornimento della mantellata per un importo pari a 39,3 milioni di euro.

A Termini Imerese inizieranno i lavori di dragaggio del porto (35 milioni di euro) e di completamento del molo foraneo sopraflutto (28 milioni di euro).

Il porto di Trapani potrà godere di lavori di dragaggio e di ripristino dei fondali per un importo pari a 20 milioni di euro.

Dal Cef arriveranno altri 750 mila euro a titolo di cofinanziamento. L’Autorità di Sistema portuale del Mare Sicilia occidentale, infatti, ha candidato una proposta di cofinanziamento relativa alla progettazione esecutiva di una parte di un’azione infrastrutturale più complessa che riguarda i terminal ro-ro e le connessioni di ultimo miglio per il miglioramento della connessione del porto di Palermo, nodo core della Rete, al resto del Corridoio scandinavo-mediterraneo (ne fa parte anche l’asse viario N.1 Berlino – Palermo). Il cofinanziamento copre il 50%, circa 750 mila euro su un totale di un milione e 400 mila.

I tre porti saranno integralmente “rivoluzionati” e resi disponibili ad accogliere le nuove navi di passaggio. Ciò, sia per la sosta delle porta container che per il traffico passeggeri e soprattutto le crociere. Quest’ultima – ha specificato il presidente del porto a scanso di equivoci –  resterà la prevalente vocazione di Palermo. Ma tutti saranno orientativamente dei “multi purpose port” come ha specificato Pasqualino Monti.

L’attuale progettazione prevede ovunque degli adeguati Fast Ferry Terminal per gli imbarchi a bordo di aliscafi e simili. A Palermo sarà sul Molo Sammuzzo che è in pratica il lato a nord ovest del molo trapezoidale. Questo sarà liberato dai, pur provvidi, “cantierini“, prevalentemente orientati al diporto, cui lo stesso Monti promette altra sistemazione. Diventerà, invece, un’area di grande fruibilità – con un nuovo restauro dello stesso Castello a mare – in armonia con la zona turistica della Cala.

L’Autorità portuale di sistema inizia a Palermo, dunque, ad occuparsi fattivamente anche dei porticcioli turistici: da qui il rifacimento di Sant’Erasmo perché sia fruibile come meta soprattutto dalla Città (passeggiata a mare), della Cala, che sarà meglio accessibile dalle barche da diporto, del Marina Villa Igiea, che finalmente si avvia al completamento dei servizi, e, infine, dell’Arenella (messa in sicurezza. Lì si ferma la competenza dell’Autorità portuale. Che non è poco: abbraccia tutto il fonte a mare di Palermo città. Ma, come specifica spesso, il presidente Monti, il progetto generale è di rendere il mare fruibile da parte di Palermo, iniziando col renderlo più visibile anche nella zona prospiciente il tradizionale porto commerciale (via Francesco Crispi).

Il governo Conte stanzia anche 15 milioni per il progetto di ricerca dell’Ncr di Catania.

Il viceministro alle Infrastrutture e ai trasporti Edoardo Rixi si è detto lieto che finalmente si riconosce un ruolo da protagonista alla Sicilia, affinché possa valorizzare la propria posizione sul mare e il possibile ruolo di porta d’Europa. Il che risulta essere alla base della visita di Xi Jinping fra soli 7 giorni e dell’interesse cinese per l’Isola più grande del Mediterraneo. Un ruolo che ha svolto in qualche modo in passato: la città torna ad abbracciare il mare… La sua storica immagine topografica la rappresenta con il nord in basso, caso quasi unico al mondo, perché – città etimologicamente tutto porto – si rivolge tutta al mare.

Non può dirsi, però, che dal tempo dell’unità d’Italia si sia fatta gran cosa, con le eccezioni degli exploit dei Florio e le glorie del Cantiere navale al tempo degli 8000 addetti.

Adesso, come aveva detto in questi mesi Monti e come ha confermato Rixi, nuove commesse – anche per la costruzione di navi nuove – giungeranno alla Fincantieri ed anche a Palermo. Il cantiere è leader nel settore delle piattaforme (petrolifere etc).

“Dobbiamo – ha affermato il viceministro – riportare il numero dei dipendenti alle migliaia d’una volta”.

Si è parlato di Porto Empedocle come luogo di arrivo per il nuovo gas di grande uso: il Gnl, Gas naturale liquefatto. Tale combustibile è già in uso persino dalla siciliana Caronte & Tourist (nave traghetto Elio) e si sta diffondendo a livello planetario…

“La molto probabile resistenza degli empedoclini, che si riassume nel detto ‘not in my garden! – ci specifica Monti ad una nostra domanda – si supera dimostrando facilmente che, estendendosi l’uso delle navi a Gnl, il porto sarà fortemente avvantaggiato dalla possibilità di rifornirle…”

L’assessore Marco Falcone, dopo aver incassato, anche a nome del Governatore Musumeci, le lodi di Monti in fatto di “attiva collaborazione”, ha confermato la disponibilità propria, dell’assessorato e del Governo regionale perché i sistemi portuali in Sicilia crescano in efficienza ed importanza.

Sia chiaro – per capirci – che un porto e una città sono la porta aperta di un’attività di servizi (trasporti, turismo): occorre rendere il tutto ospitale e fornire un servizio migliore della concorrenza, che sia burocraticamente rapido. Insomma, una complessiva qualità accattivante. L’obiettivo, più che mai, è battere la concorrenza…

Una conferenza stampa, insomma, piena di lieviti e promesse, ma anche di vero entusiasmo. Se ciò che si dice è vero, potrebbe essere tutto nuovo benessere e, come molti dicevano, l’attesa alba d’un nuovo giorno – con l’allargamento di Suez e i nuovi traffici da Est –  per Palermo e la Sicilia potrebbe provenire dal mare.

Germano Scargiali

Foto e video di Franco La Valva

Articoli correlati