Chi “ci ruba” piano Battaglia? Chi lo tiene sequestrato da anni e praticamente precluso agli sciatori gitanti che – ormai tanto tempo fa – ne godevano all’insegna del divertimento e dello sport?
La lunga storia – o dovremmo dire la telenovela – della “stazione sciistica” di Piano Battaglia è una sorta di teatrino che si ripete, regolarmente, ogni anno. Sembra la celebrazione ricorrente del peggio della sicilianità. Sempre in negativo…
Se da una parte, infatti, l’affidamento alla Piano Battaglia Srl era tale da risolvere il problema degli impianti di risalita, non ci si era posto – strnamnte – il problema dei costi di gestione delle piste che richiedono una periodica manutenzione. Né potrebbe essere diversamente…
Nel 2015, dunque, era stato risolto il problema di come salire in cima alla Mufara. Almeno sembrava e si era etto così… Tutti felici? Non tanto: “peccato che” chi sale dovrà anche scendere. Via! E’ qui che…casca il proverbiale asino. O no?
Trascorre, così, l’anno 2018, che passerà agli archivi come quello del tiramolla. E la recita continua…Le cronache di novembre e dicembre dell’anno scorso erano assolutamente simili a quelle di questi giorni. La gestione delle piste alla Piano Battaglia Srl è stata comunque concessa il 9 gennaio 2019 . Quando la stagione sciistica volgeva ormai alla fine.
Trascorrono ancora mesi di silenzio. L’interesse per le sorti di Piano Battaglia riprende il 23 settembre 2019 con la pubblicazione da parte della Città Metropolitana della Gara per il Servizio per la gestione delle piste di discesa e dei sentieri naturalistici della Mufara, area sciabile attrezzata di Piano Battaglia in territorio di Petralia Sottana, importo 153.955,73 di euro. Sembra un’enormità, ma è poco secondo la Piano Battaglia srl, che comunica di rinunziare. E la telenovela continua: solito plot…
La prima gara viene fissata al 5 novembre ma, com’era prevedibile, va deserta. Dopo altri bandi analogamente deserti, si giunge alle soglie del 2020 con gli impianti sempre chiusi e una quarta gara d’appalto, bandita il 31 dicembre.
La speranza risorge. Andata questa deserta, si potrà procedere di norma alla trattativa privata. Anche questo, però, è un deja vu: l’anno scorso fu lo stesso… A questo punto può sperarsi che la Città Metropolitana di Palermo e Piano Battaglia srl trovino un accordo, magari in tempo, forse, per l’ultima sciata dell’anno?
Concludendo, anche quest’anno è andata a buca. La speranza, però, ultima dea, ci esorta alla fiduciosa attesa. Quanto dovrà ancora durare?
Sergio Natoli