Mutamenti climatici? Che affarone per chi governa e …i signori del clima!

Narcisi multicolori: non sanno che il clima cambia
Un nido di piccoli merli: avranno come da millenni il cibo che attendono.
Un nido di piccoli merli: avranno come da millenni il cibo che attendono.

Zichichi e Rubbia, cane e gatto: quando andranno d’accordo i due maggiori scienziati italiani? L’argomento si è trovato: il discorso sui mutamenti climatici è una bufala. Anche Franco Prodi docente di chimica del clima sostiene strenuamente da sempre che la teoria dell’antropogenesi del fenomeno è una sorta di “ciliegina sulla torta” delle fandonie…

Più “allineati e coperti” sono, invece, i media, più insistono sugli …accordi di Parigi e Kyoto. Ormai la chiamano “main stream” mediatica, oppure “giornale unico”, mentre noi da anni lo indichiamo come “il coro dei media”. E’ una realtà. Troppo spesso pilotata, altrettanto spesso interessata. Non c’è dubbio che prima delle biasimate fake news del web siano nate le bufale dei giornali, volute per fare scoop, per dare più spazio al “mostro in prima pagina” che alla notizia seria o, peggio, positiva e rassicurante. Ma spesso la main stream appoggia quelle che possono chiamarsi “cordate”: sono come delle “catene di Sant’Antonio” create spontaneamente o meno da “chiunque abbia interesse” ad una verità autentica o, ancor meglio, costruita. Perchè che sia “falsa” può essere spesso un vantaggio…

Non esiste – infatti – alcuna prova scientifica certa che il clima del pianeta stia cambiando. Seppure esistesse, non vi sarebbe una sola prova scientifica che non sia solo un fenomeno passeggero. Se fosse riconoscibile una ‘deriva climatica’ non ci sarebbe alcuna prova che le cosiddette ‘emissioni’ siano tali da influenzarla e, se tutte queste circostanze fossero certe, non ci sarebbe alcun modo per sapere se, con i provvedimenti di Kyoto o Parigi, si possa limitare il fenomeno. Gli stessi neologismi, le allocuzioni simili a veri spot confermano quanto affermiamo”.

Le paure per gli sconvolgimenti naturali del pianeta sono antiche quanto l’uomo e, appunto, l’ancestrale sentimento che le suggerisce. Dal dopoguerra in poi, l’avvento del nucleare – e relative esplosioni – ha rinfocolato da subito i timori di una sorta di “punizione” della matura, di fronte alla “tracotanza” umana. Oggi a Bikini, l’atollo colpito dall’atomica più famosa, brulicano i pesci e i crostacei e l’atollo continua a crescere e prosperare, ma…

L’umanità teme di fare la fine di Prometeo, aspramente punito da Zeus per aver rubato il fuoco agli dei. Luigi Barzini Junior si divertiva negli anni ’50 a scovare gli eventi storici di cui si conosceva il tempo atmosferico: battaglie con la neve a luglio e con 40 gradi a febbraio… C’è, per fortuna, chi mette alla berlina la teoria della morte delle mezze stagioni che …non sono mai esistite così come la fantasia le pensa. Ma, negli anni di Barzini Jr i libri erano pini di previsioni sullo scioglimento prossimo dei ghiacci, l’innalzamento dei mari, l’esaurirsi entro 5 anni (perché sempre 5?) del petrolio…

Se già alcune affermazioni del genere le abbiamo ripetute più volte, aggiungiamo con certezza e, speriamo, chiarezza altri due punti.

Il primo è che variazioni climatiche nella storia della Terra ce ne sono state molte quando le “emissioni” erano nulle e, fin dagli albori della filosofia, cioè della “scienza”, con Socrate, Platone e Aristotele già l’uomo si interrogò se fosse “giusto” modificare in qualche modo la natura… Nella fantasiosa mitologia greca, il citato Prometeo, che domò il fuoco ad uso degli umani venne punito da Zeus: era un mitologico titano amico dell’umanità e del progresso, troppo amico evidentemente: avrebbe rubato, infatti, il fuoco agli dei per darlo agli uomini e Zeus stesso, per questo. lo incatenò a una rupe ai confini del mondo, per poi sprofondarlo nel Tartaro, al centro della Terra. Prometeo, però, ha anche simboleggiato la lotta del progresso e della libertà contro il potere.

Interessato da sempre alla conservazione dello status quo, il potere, legato al passato e al presente, non ha mai esitato nei tempi a fomentare paure socialmente generalizzate, togliendo, moralmente e materialmente, libertà e denaro alla comunità. Si ritarda la crescita diffusa, economica e culturale. Si governa una “massa” impaurita, più bisognosa, più asservita e più accondiscendente. Sembra questo il disegno che “i peggiori del mondo“, paradossalmente sostenuti da alcuni moralisti, accarezzano da vari decenni: essi perseguono questo obiettivo nei più svariati – visibili – modi. Per esempio appoggiando “governanti non decisionisti”, governi sempre meno eletti dal popolo, ma, al contempo, ossequiosi verso regole burocratiche alla apparente salvaguardia di formule demagogiche abusate e buoniste… Noi non abbiamo dubbi che “il potere” adotti quanto meno il principio del “tanto peggio, tanto meglio” nell’abituare il popolo ad accettare ancor oggi i principi dell’ipse dixit: un’affermazione è tanto più vera quanto più credibile è la fonte. Un tempo – si sa – fu così per Aristotele. L’ipse era lui…

Ma il secondo punto è ancora più saliente. Occorre rendersi conto che per chi amministra i beni dello Stato, le misure richieste da Kyoto e Parigi sono un affarone. Si tratta di approntare enormi stanziamenti, distraendo – per “giusta” causa –  grandi somme all’erario. Peggio (o meglio?) ancora: nessuno potrà mai realmente controllare che i rimedi siano stati efficaci: si tratterà sempre di valutazioni generiche ed ipotetiche: non sono disponibili strumenti di misurazione di quei risultati che si “dovrebbero ottenere” a livello planetario!

Chi sa che la maggior parte dei politici agisce chiedendosi il noto “…e io che ci guadagno?” può farsi da solo un quadro “realistico” della situazione… L’espediente di “risolvere problemi inesistenti o inconsistenti” non è, del resto, una novità per i politici marpioni: è una teoria consolidata, purtroppo, nella pratica amministrativa. Non c’è di “meglio”…

Torna ad onore di D. Trump, se lancia saggiamente una guerra mondiale contro i …signori del clima.

Ma ecco un brano non nostro, ma firmato Antonio Socci e attinto da “Basta bugie”, un notiziario critico facilmente rintracciabile con l’aiuto di Google.

La vera scienza dice che il clima sulla terra (e sugli altri pianeti) cambia per ragioni naturali legate soprattutto alle attività solari (scienziati del calibro di Rubbia e Zichichi hanno già dimostrato che il riscaldamento globale causato dall’uomo è una bufala).

Gli scivoloni del luogocomunismo (un neologismo che gioca sull’assonanza fra il luogo comune e il morto comunismo, simbolo di ideologia a-scientifica, ndr) “politicamente corretto” sono spesso assurdi e comici. Miseramente di maniera: “ce lo chiede l’Europa” va insieme a “non ci sono più le mezze stagioni” e “un tempo qui era tutta campagna“.

Prendiamo l’enfasi sulla scienza applicata tout court al clima: “lo dice la scienza, signor mio“.

Ma quale scienza? La scienza ci dice che il clima sulla terra (e sugli altri pianeti) cambia per ragioni naturali legate soprattutto alle attività solari. E non bisogna confondere i cambiamenti climatici con l’inquinamento, che va combattuto certamente sul piano locale. E, certamente, il mondo intero se ne gioverà. Ma non nei termini e nella misura catastrofica che si dice. Quella serve a giustificare la ennesima distrazione di enormi somme a favore di chi le stanzia… E, se il progresso generalizzato e la crescita diffusa ritardano: tanto meglio! O no?

Oggi il maggiore scandalo al mondo è che una macchina produttiva capace di fornire molto (ma molto) di più del necessario faccia mancare l’indispensabile a tante persone. Oggi l’agricoltura (e l’allevamento) intensiva ( vedi anche serricoltura) o non intensiva che sia, bonifica anche la sabbia del deserto. Ha abbandonato da tempo la coltivazione a terrazze perché superflua. Le manifatture e l’edilizia stessa producono a velocità ultrasonica. Il resto sono solo menzogne. Utili solo a chi le spaccia per verità nascoste…

Che tempo fa…

Antonino Zichichi da scienziato non crede (come molti altri) alla storia catastrofica del “riscaldamento globale” causato dall’uomo: “infatti su Marte la Nasa registra variazioni climatiche senza che ci sia alcuna attività umana. Sbagliare sull’evoluzione del clima vuol dire buttare a mare miliardi di dollari/euro”.

Non merita ascolto? Allora prendiamo un Nobel come Carlo Rubbia: tempo fa ha parlato al Senato sul cosiddetto riscaldamento globale per cause umane e anche lui ha detto cose del tutto diverse da quelle che vengono propagandate da anni dalle “caste” europee. […]

Anche la mainstream mediatica ha interesse a “tirare” per i cambiamenti climatici: un comodo rifugio scandalistico in momenti di carenza di argomenti. Se il clima non cambiasse saremmo nel caso del cane che morde un uomo. Al contrario il timore dell’apocalisse più o meno imminente, favorisce il crogiolarsi dei lettori catastrofisti nel “…meno male che non ci siamo ancora”.

Così il giornale unico non esita a gridare allo scandalo per la decisione di Trump di sfilarsi dal Trattato di Parigi. Trump sarebbe responsabile della distruzione del pianeta? Sì, certo, e di tanti altri peccati: è il nuovo Satana della storia travestito da uomo in giacca e …cravattone. O, invece, Trump, forse perché ha già saputo creare la propria fortuna, tira adesso per il popolo, il suo paese, il mondo? Molti non sanno vivere di soddisfazioni (o, anche, di esse) e non sanno che tanti, invece, lo fanno…

Infatti i dati dicono che negli ultimi 15 anni le temperature dell’aria sulla superficie terrestre non risulta siano aumentate affatto (anzi sono scese) e proprio mentre aumentavano di molto le emissioni umane di anidride carbonica (Co2). Così, invece di parlare di surriscaldamento, quando nevica, è “nato” il concetto dei mutamenti climatici. Il buco nell’ozono e l’effetto serra? Due “fregnacce” passate di moda… Se c’è un ciclone o un’alluvione, come miriadi di volte nella storia, è un invito a nozze. Ecco, è il clima che cambia! O no?

Si noti peraltro che le emissioni di CO2 provocate dall’uomo possono raggiungere appena il 4% del totale: per gran parte le emissioni sono d’origine naturale. L’anidride carbonica è fondamentale per la vita sulla terra: ne hanno gran bisogno le piante che, come ci dissero alle elementari la assorbono di notte, e così, tramite la catena alimentare, alimentano tutti gli esseri viventi…

Una corrente scientifica – di cui si parla meno – sostiene che tutti i mutamenti climatici, inclusi quelli registrati su Marte, sono dovuti all’attività del Sole ed alle sue “bizze”. Ricordate gli effetti delle macchie solari?

Nella sostanza, aggiungiamo noi, il “Grande accordo di Parigi” è un nulla di fatto tecnico giuridico e Trump potrebbe fingere facilmente di essere in linea.  Glielo hanno anche apertamente consigliato… Nessun impegno è tale da poter essere sottoposto a controllo internazionale. L’intero diritto internazionale è basato, del resto, sull’adesione spontanea e volontaria delle “controparti”. Qualunque stato può disattenderlo e, nella generalità dei casi …la fa franca. Vedi la piccola e disorganizzata Libia in tema di acque territoriali. Ma a Parigi c’è stato solo un convegno, conclusosi con una mera dichiarazione d’intenti: un accordo, neppure un trattato…

L’Unione Europea, gran consesso di gonzi, riesce a fare qualcosa nei confronti degli stati membri, imponendo provvedimenti generici: possono essere piste ciclabili o chiusure del centro cittadino o domeniche a piedi. Più che altro le “imposizioni” riguardano le città, ma possono essere facilmente by passate con provvedimenti tampone, risibili misure parziali etc, come vediamo avvenire nelle strade di casa nostra…

Un grande bluff, oltre che un grande imbroglio sono anche le cosiddette fonti alternative di energia, identificate con l’eolico e il fotovoltaico. Non si parla di geotermico e dell’idrogeno, forse perché avrebbe la parvenza di qualcosa di serio…

Perché diciamo quanto sopra? Perché se fosse vero che serve dell’energia nell’arco delle 24 ore da introdurre nel circuito di distribuzione (ogni territorio è servito contemporaneamente da più centrali per evitare i black out), basterebbe utilizzare l’enorme surplus notturno del funzionamento delle termoelettriche e delle nucleari, il cui funzionamento può essere rallentato, ma non azzerato del tutto. Riaccendere fornaci e reattori nucleari ogni mattina sarebbe un’impresa. Tecnicamente assurda. In altri termini, di notte ed in altri momenti della giornata il consumo è bassissimo. La corrente elettrica alternata, cioè quella di uso comune, dev’essere prodotta “al momento” perché non può utilizzare degli accumulatori. Una parte della corrente prodotta viene di notte utilizzata per riportare (in perdita reale, ma praticamente conveniente) nei bacini superiori l’acqua che è scesa in quelli inferiori producendo energia nei momenti di punta dei consumi: mattino, prima serata…

E’ appena il caso di notare che, sia al mattino che alla sera, sole e vento sono assenti o scarseggiano. Ma non è questo il punto. Un apporto di energia in un momento “a caso” delle 24 ore serve a poco,quasi non serve a nulla! Di notte, per l’impossibilità di azzerare le centrali tradizionali di energia ce n’è “a valanga”

Fra coloro che hanno interesse ad incentivare fotovoltaico e pale eoliche figurano certamente i petrolieri. Perché queste “fonti alternative”, anche per la loro minima resa fanno il gioco del petrolio. Non come farebbe – invece – l’impiego serio di fonti come la geotermia, il nucleare ed altre forme di energia come le biomasse e la stessa idroelettrica.

Germano Scargiali

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Ma le possibili osservazioni sono una miriade.

Sia Zichichi che Rubia, i due scienziati italiani più qualificati a …parlare del clima, considerati “cane e gatto” per altri versi, concordano su una cosa: il problema dei cambiamenti climatici è una montatura. C’è chi dice che gli scienziati concordi sulle tesi di Kyoto e Parigi si contino a decine, quelli contrari a centinaia. I primi, però, hanno molto più ascolto da parte politica e la mainstream mediatica li appoggia perché è la politica la principale fonte di reddito per l’editoria periodica…

Una “vomitevole” intervista a tre della Gruber su La 7, mirata tutta a dimostrare sia che il surriscaldamento esiste, sia che è pericolosissimo persino nell’imminente, sia che Donald Trump è un cialtrone (avrebbe sporcato di fango Taormina, dove invece ha parlato di pace e stretto accordi – sia pur formali come tutto il resto – per la lotta unita contro l’Isis), soverchiava una giovane giornalista, messa di fronte a due giornalisti che la insultavano dandole direttamente a voce della cialtrona: lei provava a far notare le contraddizioni ed alcuni evidenti errori della teoria del surriscaldamento, fornendo fra l’altro le prove “storiche”. I due controbattevano che “tutti gli scienziati del mondo” concordano sul problema. Questa è una mastodontica falsità: a partire da vicino, la tesi della “bufala” è sostenuta da sempre con vigore da Franco Prodi, fratello di Romano…

L’accordo di Parigi – ha da poco confermato il Prof. Prodi – nasconde dietro un paravento due elementi fondamentali: gli scienziati non hanno ancora messo a punto un modello sul clima capace di fare delle previsioni e, al contempo, l’ambiente planetario subisce un saccheggio e un inquinamento sistematico da altre fonti ed altri gas sul quale l’uomo non può far nulla“.

La voce di Franco Prodi, climatologo di fama internazionale, è controcorrente. Mentre i “grandi della Terra”, sostenuti dalla mainstream mediatica, lanciano l’allarme sulla necessità impellente di ridurre le emissioni di Co2, pena il disastro globale alla fine del secolo, l’ex direttore dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Cnr rovescia i termini della questione e ricorda come “nell’ambito del clima non siamo ancora riusciti a fornire un modello capace di fare delle previsioni“, così come la semplice contrazione di Co2 non sarebbe sufficiente,  in quanto questo è soltanto uno dei vari gas serra che eventualmente potrebbero concorrere al riscaldamento.
Le parole di Prodi, relativamente all’insufficienza (assoluta) di mezzi a disposizione per misurare il fenomeno che si suppone in corso, conferma il nostro ripetuto assunto della sostanziale ASSENZA DI UNA QUALUNQUE PROVA SCIENTIFICA…. 

Ecco altri pareri e aspetti tecnici.

I cambiamenti naturali del Clima del passato dimostrano che il Clima risente delle alterazioni del bilancio energetico. Se il pianeta accumula calore, le temperature globali salgono. Attualmente la CO2 starebbe causando uno squilibrio a causa dell’aumento dell’effetto serra. Ma le previsioni che risalgono ormai a 15 anni fa sono state già smentite per quanto riguarda l’imminenza del procedere del fenomeno di cui tuttora non si hanno effetti sensibili: gli ultimi inverni sono stati freddi e le estati fresche, nonostante le “minacce” della mainstream informatica. Tuttavia, i cambiamenti climatici del passato sembrano dimostrare che il Clima sia sensibile alla CO2. Ma le variazioni climatiche sono state registrate anche sul vicino Pianeta Marte

Il clima si modifica sempre. Abbiamo avuto ere glaciali e periodi più caldi (ere e periodi più lunghi o più brevi) durante i quali si potevano trovare alligatori in Spitzbergen. In tali mutamenti non è possibile vi sia stato il concorso di “cause antropiche” come quelle che si vorrebbero coinvolgere adesso secondo le teorie diffuse dalla mainstream mediatica…

“Le ere glaciali sono avvenute con un ciclo di centomila anni durante gli ultimi settecentomila anni, e ci sono stati periodi precedenti che sembrano essere stati più caldi del periodo attuale, nonostante i livelli di CO2 fossero più bassi di adesso. Più recentemente, abbiamo avuto il periodo caldo medievale e una piccola era glaciale (Richard Lindzen)”.

Se ne deduce anche che le misurazioni attuali, che si basano su dati certi risalenti solo all’inizio dell’era industriale (sostanzialmente un paio di secoli) possono soltanto essere considerati scientificamente irrilevanti. Ciò in conseguenza del brevissimo periodo, rispetto alle ere, durante il quale sono stati eseguiti i rilievi. (G.S.)

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