Ripascimento imminente per la spiaggia di Campofelice Roccella

La spiaggia di Campofelice termina con la storica Torre Roccella. Di fabbricazione antichissima, distrutta dagli arabi, adibita poi a caricatore” di cereali e appartenuta ai Ventimiglia e ai principi Alliata.

Si è da poco conclusa con esito positivo la conferenza di servizi per l’approvazione del progetto definitivo e per l’espletamento della gara per la redazione del progetto esecutivo, relativi alle attese opere di ripascimento artificiale della grande spiaggia tra la foce del Fiume Imera e la foce del Torrente Roccella. Esordisce così con un post su Facebook il sindaco di Campofelice di Roccella Michela Taravella.

Sono anni che si attende questa opportuna opera di ripascimento di una spiaccia sabbiosa tutta da valorizzare, al momento godibile quasi esclusivamente per i cittadini locali e pochi gitanti, più due grandi complessi alberghieri a 4 stelle, una sorta di villaggi che vi operano da anni.

Spiaggia del Fiesta hotel Campofelice. Non è il solo insediamento del genere in una spiaggia lunga chilometri.Il territorio di Cefalù e Campofelice è il terzo della Sicilia, dopo la provincia di Messina e il territorio comunale di Palermo, davanti alla provincia di Catania.
Spiaggia del Fiesta hotel Campofelice. Non è il solo insediamento del genere in una spiaggia lunga chilometri.Il territorio di Cefalù e Campofelice è il terzo della Sicilia, dopo la provincia di Messina e il territorio comunale di Palermo, davanti alla provincia di Catania.

“Questo atteso ripascimento è l’opera pubblica più importante della storia di Campofelice di Roccella – sottolinea Michela Taravella – per quale sono stati finanziati circa 40 milioni di euro. Dire che siamo orgogliosi ed emozionanti è poco ed è superfluo espresso il grande sentimento di gioia che provo”.

“Oggi, a 18 mesi esatti dal nostro insediamento, a seguito di una interlocuzione costante e responsabile con i dirigenti degli uffici interessati e la parte politica – aggiunge la Taravella – questo iter giunge ad una concreta ed efficace evoluzione che ci sono di un progetto cantierabile e per questo finanziato, per la realizzazione dell’opera. E’ un intervento tendente a riqualificare la costa, foriero di nuove opportunità di sviluppo turistico e attrattivo di opportunità importanti investimenti”.

“Questo è soltanto – prosegue il sindaco – uno dei risultati della nostra azione amministrativa che presto si concretizzerà in altre opere. Dietro ci sono il lavoro, l’anima e la dignità di persone, che hanno ‘ci hanno messo la faccia’ e la personale professionalità. E’ un progetto amministrativo che si propone di servire con trasparenza ed umiltà la comunità, in autonomia e libertà…”

“Trattasi di un primo passo importante – conclude il sindaco – per un risultato fondamentale, finalizzato a promuovere lo sviluppo sociale, economico, culturale e la riqualificazione ambientale del nostro territorio, meritevole, per le sue potenzialità e le sue bellezze, della massima attenzione”.

Il ripascimento è reso possibile – anzi è reso facile – grazie all’utilizzo di sabbia compatibile proveniente dal dragaggio esterno del vicino porto commerciale di Termini Imerese. L’insabbiamento è da sempre un problema per questo porto che ha la sua “governance” a Palermo e fa parte di un sistema che include anche Trapani e Porto Empedocle. Il porto termitano è destinato in prevalenza ad assorbire il traffico merci, per essere collegato all’autostrada con una “bretella” che manca a Palermo con gravi fastidi per la città… E’ possibile da anni che sia realizzato in project financing (si pagherebbe un piccolo pedaggio, ma sarebbe provvidenziale per i Tir e le auto di passaggio), ma il Comune palermitano non ha mai passato la pratica, completa di timbro e firma del sindaco… Oggi il trasporto merci significa container e intermodalità (passaggio nave – treno – gommato). I problemi di Termini porto rimangono i venti di traversia e l’insabbiamento, riducendo il quale si può disporre di molte centinaia di tonnellate  di sabbia finissima.

Sarebbe opportuno che un’analoga opera di ripascimento fosse eseguita a Cefalù

Germano Scargiali

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