Covid: fra gli interventi indispensabili anche gli Aborti?

Piccolo ma già formato: dopo l’aborto.

In ragione della pandemia da Coronavirus e della crisi che ne è seguita a livello economico e sanitario, molte Regioni e gli ospedali in tutta Italia hanno rinviato le operazioni chirurgiche non strettamente indispensabili e le attività ambulatoriali non urgenti in modo da liberare risorse e spazio per affrontare l’emergenza.

Tuttavia, in una situazione di emergenza nazionale e internazionale nella quale gli interventi chirurgici – talvolta – vengono effettuati solo per i pazienti in pericolo imminente di vita, invece si continua a sopprimere i bambini nel grembo materno e a considerare la pratica abortiva come se fosse un servizio essenziale, indifferibile e urgente. Inoltre, così facendo si sottraggono ulteriori risorse umane ed economiche che potrebbero essere usate per far fronte al coronavirus. Ecco una vergogna nazionale che passa sotto silenzio in questi mesi…

Un messaggio è stato inviato da ‘Pro Vita’ al Ministro della Salute Speranza e a tutti i presidenti di Regione . Eccolo qui di seguito.

L’emergenza sanitaria per la pandemia del Covid-19, il nuovo Coronavirus, ha di fatto stravolto le abitudini di milioni di cittadini e, per evitare la diffusione esponenziale dei contagi e curare i contagiati, sono cambiati o sono stati interrotti molti servizi e attività, anche tra quelle erogate dal Sistema Sanitario Nazionale.

Rally forlife. Texani mrciano per ladifesa della vita contro l'aborto el'eutanasia.
Rally for life. Texani marciano per la difesa della vita contro l’aborto e l’eutanasia. La Giornata per la vita si celebra annualmente in tutto il mondo.La data non è stata fissata. Muta dall’America all’Europa etc. In compenso si assiste a vergognose marce contrarie in cui si vede letteralmente ‘di tutto’ in nome di un ipotetico libero amore e dell’omosessualità (fra l’altro, come se fossero vietati…)

Tra queste ultime molte operazioni chirurgiche, visite ambulatoriali e attività mediche sono state interrotte, poiché non essenziali né di emergenza.

Tra queste attività, però, non sono stati interrotti gli aborti, poiché per molte strutture le interruzioni volontarie di gravidanza vengono considerate come trattamenti indispensabili e di emergenza. Interventi che però, oltre ad uccidere il bambino nel grembo materno, rappresentano un costo elevatissimo per il sistema sanitario nazionale.

Un costo, dunque, che non si taglia neanche per far fronte, dal punto di vista economico, all’emergenza Coronavirus, magari per dirottare tali spese all’incremento di terapie intensive e posti letto, ormai indispensabili, come provano i numeri drammatici di malati e purtroppo decessi dovuti al Covid-19.

La scelta di non interrompere le pratiche di aborto, inoltre, sembra una vera e propria ipocrisia, nel momento in cui sono tantissimi gli appelli a fare ognuno la propria parte per ridurre il numero di contagi e quindi di morti, così come moltissime sono le raccolte di fondi proprio per tentare di salvare più vite possibile. Le vite, però, sono – o dovrebbero essere – tutte uguali e tutte, quindi, dovrebbero essere salvate, tanto quelle degli anziani e dei malati di Coronavirus, quanto quelle dei piccoli nel grembo materno. Inoltre, nell’attuale contesto emergenziale dovuto alla epidemia di Covid-19, gli interventi di IVG (Interruzione volontaria di gravidanza, un eufemismo legale per indicare l’aborto, ndr) salvo i casi di pericolo di vita della donna, ricadono in maniera del tutto evidente al di fuori dei parametri di urgenza e priorità stabiliti dalle linee guida ministeriali per definire le prestazioni non procrastinabili con riferimento al PNGLA 2019-2021.

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L’organizzazione Pro vita chiede che l’interruzione volontaria di gravidanza non sia considerata né indispensabile né urgente, e che pertanto siano interrotte le operazioni abortive, sia quelle chirurgiche che quelle farmacologiche (RU 486), viste le percentuali di insuccesso dell’aborto farmacologico che ricaderebbero sempre sugli ospedali con grave dispendio di personale e di risorse.

Pro vita è impegnata in una raccolta di firme cui partecipare cercando sul sito.

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