Sì al Ponte da Musumeci a Matilde Siracusano

Sembra “bello e pronto” ma è una finzione, un rendering “al vero”. Il ponte ha i suoi nemici, come li hanno la Tav e persino i porti. Sono finestre aperte sul mondo: un luogo vale se serve d’incontro fra gli uomini. I trasporti veloci per terra, mare e cielo sono la base della crescita e dell’avvenire. Strade e ponti hanno contraddistinto i buoni governi sin dall’antichità. I romani ne furono maestri. Coniarono il termine pontifex: costruttore di ponti esteso poi ad altri significati…

Si torna a parlare del Ponte sullo Stretto, un’opera “dovuta” all’Europa e al mondo, ancor prima che alla Siciliae al suo sviluppo.

Erano già iniziati i lavori ed oggi il Ponte sarebbe realtà o quasi. Trascinerà la crscita e la costruzione i altre opere pubbliche circonvicine e conseguenziali. Era stata incaricata Impregilo una ditta italiana che detta legge nel mondo in materia di grandi appalti (Suez, Panama).
Erano già iniziati i lavori con il governo Berlusconi ed oggi il Ponte sarebbe realtà o quasi. Trascinerà la crescita e la costruzione di altre opere pubbliche circonvicine e conseguenziali. Della costruzione era stata incaricata Impregilo una ditta italiana che detta legge nel mondo in materia di grandi appalti (Suez, Panama).

“Dopo il sì del Presidente Musumeci e l’uscita di Ance Sicilia, che ricorda all’attuale Governo giallo-verde di mantenere gli impegni presi in favore di una continuità territoriale – ha riferito la deputata alla Camera, on. Matilde Siracusano, del Gruppo Parlamentare di Forza Italia – che cosa aspetta il Ministro Toninelli ad istituire la tanto amata Commissione Ponti, che valuti i costi e benefici sull’infrastruttura dello Stretto?”.

Matilde Siracusano deputata di F.I.
L’On.le Matilde Siracusano di F.I. in un’istantanea a Montecitorio.

“Non si tratta di congetture campaniliste – conclude la On.le Siracusano – per cui chiediamo al Governo del ‘cambiamento’ di riaprire il cantiere che ha liquidato con ‘spreco di denaro pubblico’ e smetterla di considerare il Sud solo come un serbatoio di voti”.

Il ponte sullo stretto di Messina sarebbe (e sarà) una gran spinta all’import export, alla crescita dei porti isolani e costituirebbe una delle meraviglie del mondo moderno: un richiamo turistico senza pari per lo Stretto e per la Sicilia e la Calabria nell’area metropolitana Messina . Reggio Villa S.G. Sarebbe un vanto per l’Italia – a riprova della capacità della ingegneria italiana di fronte alle committenze estere – ed altro ancora…

(Da comunicato completato e  impaginato da Germano Scargiali)

Nota. Anche la compagna Caronte & Tourist, titolare delle linee private attraverso lo Stretto, si è dichiarata favorevole alla costruzione del Ponte. Segno di grande lungimiranza. La Caronte Tourist, con la costruzione di nuovi “grandi traghetti“, quale il recente Elio (a Gas naturale liquefatto), è interessata a tratte più lunghe, che già affronta e che rimarranno sempre appetibili. La compagnia di navigazione siculo calabra si è appena potenziata divenendo internazionale: Il fondo londinese Basalt Infrastructure Partners ha appena deciso di “scommettere” sul trasporto marittimo italiano e nelle scorse settimane concluso un accordo con le famiglie Franza e Matacena per un ingresso con il 30%  delle azioni in Caronte & Tourist.   (G.S.)

 

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