Di fronte al ristagno dell’economia, le grandi opere sono fondamentali. Lo sono, inoltre, nell’ambito di un possibile “Piano Marshall” di cui opportunamente parla Matteo Salvini.
Tutto il parlamento, tranne una parte dei “grillini”, guidati da Di Maio, vorrebbero determinare la insulsa decisione di uno stop alla grande opera. Assieme a lui il compagno di partito. Alessandro Di Battista, per il quale M. Salvini ha coniato la battuta ad personam: “sei contro tutto tranne lo sbarco dei migranti…”
Dire no alla Tav Torino Lione e che non serva è follia.
L’Europa è già piena di Tav – perché ce n’è bisogno – e i “Treni ad alta velocità” si apprestano a proseguire presto fino all’Asia e, in qualche modo, anche all’Africa e al Medio Oriente. Il treno è l’anello fondamentale, assieme alla nave, nell’intermodalità dei trasporti: containers e pallettizzazione. Il sistema, per chi non lo sapesse, rende trasportabili uniformemente per terra e mare (scambio compreso) merci dalle più svariate caratteristiche.
Se la crisi è incombente, occorre prendere le decisioni più rapide e non interrompere un’opera già iniziata – sia che si tratti di un buon ‘avanzamento lavori’, sia che si trattasse di un ‘buco’ come volgarmente dice Di Maio – perché, ripetiamo,sarebbe pura follia…
Grandi opere, dunque, a 360 gradi se ciò è possibile, se vi sono i fondi, prima che “scappino” via, come sono svaniti nel nulla quelli già disponibili per il Ponte sullo Stretto che oggi sarebbe realtà… Sì all’alta velocità fino a Reggio Calabria (e quindi in Sicilia), sia fino a Bari…
A progettare la Napoli Bari ferroviaria erano stati già i Borboni e l’opera fu interrotta e rinviata di molto d’impresa dei Mille. Si pensi che il tracciato ricalca quello della via Appia che da Roma portava in Grecia e in Oriente…
Sì, dunque al Ponte e a tutto ciò che ci chiedono l’Europa e il Mondo… Né la crescita dei trasporti per mare può ridurre quella dei trasporti per terra, soprattutto su ferrovia…
Tali progetti sono nei disegni di “tutta la destra“, mentre dall’altra parte si avanza l’idea balorda, ripetitiva che “il peggio” dell’Italia vuole le grandi opere. Chiunque le volesse, le grandi opere sono al servizio della comunità, della democrazia, della crescita diffusa.Ed è ciò che il grandi poteri -i cattivi del mondo – non vogliono.
Ma c’è che di quei grandi poteri è l’alfiere che cerca di mantenere l’incognito.
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A proposito di Matteo Salvini il 63% degli italiani risultano contrari (sondaggi del 02/02/2019) alla sua incriminazione per il caso Diciotti. Quel che più conta è che di tale percentuale fanno parte oltre il 90% dei leghisti e oltre l’80% dei 5Stelle. Sulla politica dell‘immigrazione in genere – nonostante la massiccia propaganda favorevole – risulta che la stragrande maggioranza degli italiani concordi con Salvini, inclusa la maggior parte dei “grillini”…