Telefonini in classe? Forse sì. O no?

Integrazione sì, ma tutti con il web a portata di mano. E’ il nuovo esperanto… Sì, ma almeno in classe solo uso didattico e …niente messaggini né frasi d’amore con mugolii o viceversa…

Cellulari in classe o no? Certificati e depositati all’ingresso a scuola e rilasciati al termine delle lezioni come vorrebbero alcune proposte di Legge sull’educazione civica o puro senso di responsabilità di alunni e docenti? A scuola è l’argomento del giorno.

Telefonini in gabbia!
Telefonini in gabbia!

Sono già in discussione presso la VII Commissione Cultura della Camera le proposte di legge sull’introduzione dell’educazione civica nelle scuole.

Le prime proposte, presentate da Forza Italia e della Lega, come riferisce il Messaggero, prevedono anche il divieto dell’utilizzo del cellulare: “Si dispone il divieto «salvo casi particolari specifici, di utilizzo del cellulare e di altri dispositivi elettronico digitali nei luoghi e negli orari dell’attività didattica.”

Tale divieto non farebbe distinzione tra docenti e allievi, per cui l’inibizione nelle classi sarebbe per tutti.

Il ministro Marco Busetti è succeduto
Il ministro Marco Busetti, indipendente di area Lega, è succeduto a Valeria Fedeli con il governo Conte dal 1 giugno 2018.

Sullo spinoso tema è intervenuto il Ministro Marco Bussetti, portando direttamente la discussione sul terreno della didattica.

“L’utilizzo dei device (dispositivi elettronici ad uso popolare,ndr) per quanto riguarda la didattica – ha precisato il ministro – è uno strumento fondamentale e quindi io son personalmente a favore del relativo uso e ripongo fiducia nei nostri studenti. Credo nel loro senso di responsabilità sull’uso consapevole dei telefonini e degli Ipad ai fini di un migliore e più moderno apprendimento. Ritengo condannare, invece, in maniera decisa l’uso che se ne faccia in classe per altri fini”.

Il Ministro Bussetti, sicuramente condivisibile anche se le esperienze di cui raccontano giornalmente gli insegnanti fanno emergere un senso di responsabilità ancora latente nelle classi italiane…

Questo non si fa: giocare col telefonino nascondendolo all'insegnante.
Questo non si fa: giocare col telefonino nascondendolo all’insegnante.

Sempre su questo dibattuto tema, oggetto di discussioni  seri dubbi anche in privato, è intervenuto anche il sindacato Anief  (Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori, è un’associazione sindacale italiana fondata a Palermo. L’Anief è una ONLUS ossia un’organizzazione con scopo non lucrativo. La sede centrale del sindacato è situata nel capoluogo siciliano. Ndr)

 Noi come sindacato – ha affermato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e Udir – siamo favorevoli all’utilizzo di cellulari e simili, naturalmente solo a scopo didattico, nella ricerca di dati, come supporto ad esperimenti o nell’uso empirico. Lo stesso valga per gli insegnanti. Ai quali verrebbe sottratto uno strumento divenuto utile nel tenere lezioni.
Qui è l'insegnante che usa un portatile al servizio della lavagna luminosa: una lezione ideale...
Qui è l’insegnante che usa un portatile al servizio della lavagna luminosa: la lezione ideale…

Temiamo anche che chi ha presentato la proposta di radiazione di questi moderni mezzi di comunicazione ignori la realtà della scuola e chi vi opera. Le linee telefoniche dei telefoni cellulari vengono spesso utilizzate dai docenti come collegamento al registro elettronico, nella carenza generalizzata di collegamenti attivi all’interno degli istituti scolastici”.

Sì, dunque, ai telefonini, agli ipad ed ai portatili con fede ferma nella maturazione mentale e culturale degli studenti e di tutta la scuola italiana: che non vengano adoperati durante la lezioni per scambiarsi comunicazioni personali o …messaggini.

Aldo Brandini

(Da Roma)

Nota. I “bempensanti” non si schierano – tuttavia – per il sì. Sembra ragionevole pensare che la presenza dei telefonini in classe e nei corridoi, se non nei w.c. possa costituire in netta prevalenza motivo di distrazione per gli studenti, specie giovani  alle prese con questi nuovi strumenti di comunicazione, per quanto debbano essere considerati una delle “meraviglie della realtà moderna” proiettata verso ignoti traguardi…

Iphone e Smartphone, dicono i più decisi fra i contrari, hanno già provocato casi di bullismo, pornografia in classe etc. Blocchiamoli, facendoli depositare dove non possano nuocere! (G.S.)

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