Voli e slot limitano gli arrivi in Sicilia: parla Salvo Zappalà albergatore di successo

Un’immagine che parla chiaro sulle possibilità dei moderni voli low cost. L’aereo non è più soltanto il mezzo più veloce, ma anche – di fatto – il più economico…
L'imprenditore del turismo Salvo Zappalà in una recente folto
L’imprenditore turistico Salvo Zappalà in una recente foto.

“La Sicilia viene penalizzata dalla politica degli slot. Sussiste un malfunzionamento nella gestione delle bande orarie nel Nord Italia a danno degli aeroporti siciliani e questo è uno dei fattori che colpiscono  l’incoming per la Sicilia”. Chi parla è Salvo Zappalà, imprenditore turistico siciliano e presidente del Gruppo Dimsi. Si tratta di un personaggio molto attivo e noto nel settore, gran conoscitore del mestiere di albergatore e protagonista di una escalation dall’interland etneo in cui è nato e si è formato, fino a Palermo, che ama e sta valorizzando, creando anche non poco lavoro nel capoluogo siciliano, pur mantenendo un “4 Stelle”, Ibis Styles, nella “sua” Acireale. che ha preceduto quello di palermo, presso il porto… In questi mesi ha trasformato lo storico complesso del Saracen Sands in territorio di Isola delle Femmine, dove sta per realizzare la maggiore sala congressi della Sicilia, ma anche un’intera organizzazione congressuale, per eventi in contemporanea e alloggio in uno stesso hotel, appunto il nuovo Saracen Sands resort & Congress. La struttura contiene adesso anche un grande spazio al coperto ‘Music hall’, con palcoscenico, pista da ballo, tavoli e posti a sedere…

Signor Zappalà, ci sembra si stia passando all’azione per studiare il problema degli slot e si vada alla ricerca di una soluzione…

“Due azioni forti sono in corso. Una richiesta all’Antitrust per combattere una presunta posizione dominante e un’interpellanza parlamentare partita dal Movimento 5Stelle”.

Zappalà che, oltre che presidente del Gruppo Dimsi è membro del Tavolo per le imprese di Catania (associazione che aggrega una trentina di imprenditori della Sicilia orientale), non tralascia di combattere, dunque, per ottenere giustizia…

Ma potrebbe chiarirci meglio il problema?

“Definiamolo pure come un malfunzionamento nella gestione degli slot nel Nord Italia a danno, però, degli aeroporti siciliani”. Negli ultimi anni c’è stata una maggiore presenza di vettori low cost in Sicilia e ciò non guasta. Non le pare?

“Sì. In particolare l’aeroporto di Catania è cresciuto sui voli dall’estero, ma sono proprio mancati i voli per collegare la Sicilia al Nord Italia in quanto sono sproporzionatamente costosi”.

Un'immagine che dà un'idea della consistenza raggiunta dalla florra Easy Jet, sempre più attiva sui voli interni "che contano" per le Isole...
Un’immagine che dà un’idea della consistenza oggi raggiunta dalla flotta Easy Jet, sempre più attiva sui voli interni “che contano” per le Isole…

Ma le tratte aeree da Milano e Roma per la Sicilia sono, mi pare, quelle a più alta redditività annua dell’intera Europa…

“Beh, ecco il cuore del problema, cercherò di spiegarglielo. Il nodo cruciale, quello da risolvere, cioè degli slot, non è in Sicilia ma negli scali del Nord Italia. In particolare quelli milanesi, i quali probabilmente avranno alcune fasce piene, ma per questo dovrebbero intervenire le istituzioni locali e nazionali affinché si redistribuiscano gli slot tenendo conto che le due isole maggiori sono obiettivamente svantaggiate”.

Ci dica dell’altro…

“Penso anche che la “Grandfhater rights” (la norma che prevede che il vettore con più anzianità decida gli orari, ndr) abbia senso solo tra stato e stato, laddove le rispettive politiche tendono a garantire reciprocità. Questa, però, non può più valere per i voli interni o per Alitalia, che negli anni ha cambiato ragione sociale per ben tre volte ed il cui capitale adesso è detenuto, in parte, da un paese extraeuropeo”.

Un problema strettamente tecnico, dunque, ma con una grossa ricaduta a tutto danno della Sicilia…

A Ryanair, nonostante le recenti giuste contestazioni, va il merito di aver gettato il classico sasso che ha smosso le acque dello stagno...
A Ryanair, nonostante le recenti giuste contestazioni sindacali, va il merito di aver gettato il classico sasso che ha smosso le acque dello stagno… Grande apporto ha già dato all’incoming verso la Sicilia e alle partenze dei residenti e di chi lavora lontano da casa. La compagnia irlandese si è mossa senza troppi scrupoli, ma ha dimostrato quanto si potesse innovare nella logica dei voli arei.

“Ecco. La continuità territoriale riconosciuta ultimamente anche alla Sicilia – conclude Zappalà – non deve essere un metodo lobbistico per offrire a piene mani denaro pubblico alle compagnie (esse ricevono contributi perché contribuiscono trasportando passeggeri e merci alla cosiddetta continuità territoriale, che è geograficamente carente, ndr). Se la Comunità europea interviene, lo faccia, piuttosto, eliminando le tasse aeroportuali negli aeroporti siciliani, perché sappiamo bene che il prezzo dei biglietti dipende dal rapporto tra offerta e domanda (a prezzi minori corrisponderà maggiore utilizzo, ndr). Nel 2014 si è rotto il pesante monopolio che ingrassava Alitalia sulle tratte Fiumicino/Sicilia e Fiumicino/Milano. Oggi i prezzi su queste tratte sono corretti e vi è una importante movimentazione di aeromobili. Che cosa si aspetta, dunque, perché anche l’hub milanese divenga un’altra fondamentale porta d’accesso per il Sud e la Sicilia?”.

(Intervista raccolta, ordinata e impaginata da Germano Scargiali)

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