Trump “i bimbi dono di Dio” partecipa alla Marcia per la Vita

Il Movimento mondiale per la Vita ha adesso un paladino fra gli uomini più potenti del pianeta.

Anche quest’anno Donald Trump ha parlato con fermezza a favore della vita e di conseguenza contro le pratiche dell’aborto e dell’eutanasia. Lo ha fatto in occasione della Giornata per la Vita, partecipando alla manifestazione che si ripeteva in tutto il mondo.

 “Ogni bambino – ha affermato testualmente – è un dono prezioso di Dio e ogni persona merita di essere protetta perché è fatta a immagine di Dio onnipotente”.

Dichiarandosi il “difensore più convinto della vita che abbia mai vissuto alla Casa Bianca”, Donald Trump ha partecipato alla Marcia per la vita che si tiene da 47 anni a Washington. Trump è così il primo presidente americano a intervenire di persona all’evento.

Oltre 100 mila persone, secondo gli organizzatori, sono confluite sul Mall di Washington, l’enorme distesa che unisce il Campidoglio al monumento a Lincoln, per mostrare la loro opposizione all’aborto e promettere di impegnarsi a ribaltare la sentenza che l’ha reso legale nel 1973.

Donald Trump ha parlato chiaro ai partecipanti alla tradizionale Marcia per la Vita, svoltasi fra la Casa Bianca e il Monumento a Lincoln, a 47 anni dalla sentenza Roe vs Wade, che il 22 gennaio 1973 legalizzò l’aborto negli Stati Uniti. Da allora si stima che negli Usa siano stati uccisi nel grembo materno oltre 60 milioni di bambini. Un’ecatombe inimmaginabile.

A centinaia di migliaia di pro-life riuniti con l’entusiasmo alle stelle per la partecipatissima Marcia per la Vita annuale – la più grande ed imponente al mondo, dal Campidoglio alla Corte Suprema –Trump è intervenuto in diretta dal Rose Garden della Casa Bianca e ha promesso piena tutela della vita da parte della sua amministrazione e di voler cambiare la normativa sull’aborto, bollata come una delle …più permissive in tutto il mondo, assieme, ad esempio, a Cina e Corea del Nord.

Il Presidente ha elogiato l’impegno della galassia pro-life…

La Marcia per la Vita – ha affermato Trump – è un movimento nato per amore. Voi amate le vostre famiglie, voi amate i vostri vicini, voi amate la nostra Nazione. Amate ogni bambino, nato e non ancora nato, perché credete che la vita è sacra e che ogni bambino è un dono prezioso di Dio”.

Per questo Donald Trump ha decretato che ogni 22 gennaio si celebri la Giornata nazionale per la Sacralità della Vita. Poi il “Gli americani – ha commentato poi il Presidente – sono sempre più a favore della vita. Solo il 12% sostiene l’aborto a richiesta in qualsiasi momento. È giunto insomma il tempo di dare voce a chi non ha voce…”

Il vicepresidente Mike Pence, dal canto suo, ha ‘sposato’ appieno la stessa linea e definito Trump come ‘il Presidente più pro-life nella storia degli Stati Uniti’.

Prima di Trump, infatti, solo Ronald Reagan nel 1987 e George Bush nel 2003 e nel 2004 espressero il proprio sostegno alla Marcia per la Vita, ma lo fecero con una semplice telefonata. Il coinvolgimento dell’amministrazione Trump, invece, nonostante l’oscuramento riservatogli dai media, è stato definito ‘pieno, esplicito, pubblico e totale’.

“Gli americani non dimenticheranno – ha precisato Pence – come gli Stati Uniti ‘con l’aiuto di Dio’ siano sul punto di ricollocare …la sacralità della vita al centro della legge americana”.

A propria volta, alla veglia di preghiera, che ha preceduto la Marcia per la Vita di Washington, nella Basilica del Santuario dell’Immacolata Concezione, il card. Timothy Dolan, arcivescovo di New York e presidente della Commissione episcopale degli Stati Uniti per le attività pro-life, non ha mancato di esprimersi chiaramente…

“La battaglia non si può vincere – ha proclamato il Cardinale – sul solo fronte politico, ma anche e soprattutto sul fronte spirituale. L’aborto, infatti, deve essere indicato come ‘un potere delle tenebre’, purtroppo molto forte, ma non certo più della Creazione e non più potente di Nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, che si è definito la Via, la Verità e la Vita”.

Frattanto, sempre negli Stati Uniti, la Camera ha approvato il Born-Alive Abortion Survivors Protection Act, una legge che protegge i bambini sopravvissuti all’aborto, garantendo loro il diritto alla medesima assistenza sanitaria propria di qualsiasi altro bimbo loro coetaneo, dal trasporto in un ospedale attrezzato per le cure alle sanzioni per gli operatori, che non assumano immediatamente tali provvedimenti. Ciò che le cronache hanno purtroppo confermato sia già avvenuto più volte…

La norma americana definisce adesso ogni neonato ‘una persona, un essere umano, un bambino e un individuo’ soggetto di diritti per la legge federale e permette anche alle madri di citare in giudizio i sanitari, che di fatto provochino la morte dei loro figli, intenzionalmente o per negligenza.

Non soltanto: il Dipartimento per la Salute americano ha annunciato la rescissione del decreto varato a suo tempo dall’Amministrazione Obama, con cui si negava ai governi la possibilità di rifiutare i fondi pubblici alle cliniche di Planned Parenthood, in quanto erogatrici di aborti.

(Testo raccolto e ordinato da Germano Scargiali)

Nota

E’ di immediata evidenza come si siano espressi a favore della vita Reagan, Bush e Trump, i tre ‘recenti’ presidenti “di destra“, tutti del Partito Repubblicano.

A sinistra, fra i democratici, regna il brutto mito moderno del laicismo anti religioso e dichiaratamente ateo. Non può non essere notato, inoltre, come Cosa Nostra, per l’esattezza la mafia americana, sia schierata dentro il partito democratico. Per quanto questo, certamente, non manchi di personaggi “onesti”, è al suo interno che sono maturati gli attentati storici – passati alla storia senza condanne – fra cui quelli di John e Bob Kennedy. In tutto l’Occidente non c’è soluzione di continuità fra gli organismi di stampo massonico – cui sono aggregate le oligarchie bancarie, che cercano di imporre la supremazia dell’alta finanza sul popolo sovrano e sulla economia – e quella che viene ‘stigmatizzata’ pubblicamente e comunemente come “la mafia“… (D.)

Nota 2

L’impegno di Trump non è solo di carattere colturale e morale, che sarebbe già tanto… 

Trump ha ricordato al pubblico i gesti concreti che ha compiuto per proteggere i nascituri. Uno dei suoi primissimi atti alla Casa Bianca è stata infatti la messa al bando dei finanziamenti americani per le “organizzazioni non governative” che praticano o promuovono l’aborto nel mondo: la cosiddetta Mexico City policy. Il capo del governo americano ha promulgato “a ruota” una misura che proibisce l’erogazione di fondi pubblici per l’aborto negli Stati Uniti, rendendo permanente “l’ emendamento Hyde” che dal 1976 veniva approvato ogni anno all’interno di leggi di spesa federale. Nel corso dei suoi primi tre anni in carica, il presidente Usa ha anche creato un nuovo ufficio per la libertà di coscienza e religiosa” al fine di proteggere medici, infermieri e altri lavoratori del settore sanitario contrari a praticare aborti o operazioni per il cambio di sesso.

Inoltre, lo scorso settembre la sua Amministrazione ha inviato una richiesta all’Onu affinché elimini ogni riferimento alla salute riproduttiva che possa essere interpretato come una promozione del diritto all’aborto a livello internazionale.

Trump ha dichiarato, infine, il 22 gennaio — la data in cui, nel 1973, la Corte Suprema statunitense aveva dichiarato legale l’interruzione di gravidanza con la sentenza Roe vs Wade — giorno Nazionale della santità della vita. (La giornata espressamente dedicata alla vita nascente” è in Italia il 2 febbraio festa della candelora. Particolare rilievo è dato anche alle feste della mamma, del papà e dei nonni, ndr).

 

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