La PEC questa sconosciuta: è utilissima e ci notificherà anche le multe

Ufficio postale: sempre meno incombenze. Saranno meno affollati?

E’ in arrivo una rivoluzione che sconvolgerà la nostra vita di automobilisti e non solo. Non si tratta di una semplificazione ma di un’ulteriore incombenza che ci farà dubitare se essere “proprietari” di un’automobile sia ancora un piacere o meno.

In due contro 1 auto: uno sa leggere l'altro sa leggere l'altro sa scrivere? Per molti italiani, già tartassati le multe sono un incubo.
In due contro 1 auto: uno sa leggere l’altro sa scrivere? Per molti italiani, già tartassati, le multe sono ormai un incubo. Per evitarle si evita di “infrangere”, ma si studiano anche “tattiche e stratagemmi”. L’esperienza aiuta e ci si scambiano continue informazioni sulla presenza e sugli orari dei vigili. Parcheggiare è uno dei problemi della giornata dell’italiano medio. Per circolare con qualche infrazione senza “incappare” in multe Palermo è “mappata” da chi … gira perché lavora.

Con Decreto Legge numero 69 del 2013, è appena diventata operativa a seguito dell’emanazione da parte del Ministero dell’Interno del Decreto del 18 dicembre 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 16 gennaio la possibilità per la Pubblica amministrazione di notificare le multe tramite la casella di posta elettronica certificata (PEC). Perora interesserà soltanto gli automobilisti che ne possiedono una. Questi infatti riceveranno la sanzione dell’infrazione al codice della strada per email.

Che cos’è la PEC e come si fa ad averne una?

La PEC (acronimo di posta elettronica certificata) è uno strumento attraverso il quale cittadini, aziende e Pubblica Amministrazione possono scambiarsi email aventi lo stesso valore legale di una raccomandata con ricevuta di ritorno. Può essere utilizzata per richiedere informazioni presso gli uffici pubblici, inviare documenti, comunicazioni e molto altro ancora essendo certi dell’identità sia di chi invia sia di chi riceve i messaggi.

Dal 30 giugno 2013 è obbligatoria per tutte le imprese, comprese le ditte individuali, le quali devono iscrivere almeno un indirizzo PEC al Registro delle Imprese. Tuttavia cominciando proprio dalla Pubblica Amministrazione finora la diffusione di questo strumento è molto limitato (occorre aggiornarsi, ndr).

La differenza rispetto agli indirizzi di posta elettronica standard sta nel sistema di controllo che certifica l’autenticità di ciascun messaggio. Ogni email spedita tramite PEC viene presa in carico dal gestore del mittente che ne verifica la conformità agli standard; dopodiché viene “imbustata”, spedita al gestore del destinatario, sottoposta ad un’ulteriore verifica e infine consegnata. L’intera operazione – che richiede pochissimi secondi – viene accompagnata dalla ricezione di notifiche relative all’accettazione delle email da parte del gestore e all’avvenuta consegna di queste ultime da parte del destinatario. L’unico servizio di posta certificata gratuito era quello offerto dal Governo: PostaCertificat@, che però è stato chiuso alla fine del 2014 a causa degli elevati costi di gestione e dello scarso riscontro da parte dell’utenza. Oggi per aprire una casella PEC ci si può rivolgere solo a ditte private che forniscono solo servizi a pagamento.  PosteCert di Poste Italiane – è fra i servizi di posta certificata più economici del momento. Il suo piano per gli utenti privati costa 5,50 euro + IVA all’anno e prevede una casella PEC da 100MB con un numero massimo di 200 invii giornalieri (in prossimità di casa vostra, basta chiedere al più vicino Ufficio postale, ndr).

Il francobollo che si collezionava: un pezzo da museo?
Il francobollo, mito di tante generazioni, che, anche, si collezionava: sarà un pezzo da museo?

Sul sito di “Aruba” si trova un’altra soluzione estremamente economica per la PEC.  Quella Standard costa 5 euro + IVA all’anno e include una casella da 1GB compreso le istruzioni su come configurare la PEC via IMAP o POP in tutti i principali client di posta elettronica.

Il servizio di posta certificata di “Libero” costa 25 euro+IVA all’anno. Consente anche l’accesso da mobile.

Per attivare la propria casella PEC bisogna registrarsi online e spedire la documentazione richiesta (di solito una copia dei propri documenti d’identità) via fax, email o browser ai recapiti indicati durante la procedura d’iscrizione. Funziona come le caselle di posta tradizionali. Si possono inviare e ricevere messaggi con valore legale senza utilizzare programmi speciali.

Il vantaggio della PEC, una volta a “regime”, è quello di evitare lunghissime file in posta per spedire raccomandate. Uno strumento molto comodo dal momento in cui permette di inviare e ricevere email con lo stesso valore legale di una ricevuta di ritorno.

Franco La Valva

(Impaginazione e didascalie di Scaramacai)

Articoli correlati