“U immu” dei Cinquestelle

U Cinquestelle ‘n miezzu a’ via, u so’ immu ‘un s’u talìa!” Non ha avuto mezzi termini il deputato regionale Pietro Alongi nei confronti dei “grillini”. Così, in siciliano stretto, ha voluto “bollare” la gestione comunale di Bagheria e dare, così, man forte e solidarietà al consigliere Cangialosi che denuncia gravi abusi. Patrizio Cinque, che era partito bene – così, almeno, sembrava – si appresta ad una fine , in pasto all’opinione pubblica, simile a quelle più eclatanti, ma altrettanto infauste, delle famose o famigerate Raggi e Appendino.

“Piena solidarietà e vicinanza al consigliere comunale di Bagheria, l’architetto Giuseppe Cangialosi!” le esprime il deputato regionale Pietro Alongi, riferendosi all’esposto presentato in Procura dallo stesso Cangialosi su tutta una serie di illegalità e non liceità ascrivibili al sindaco Patrizio Cinque, a suoi familiari, e a altri esponenti grillini della cittadina della costa Est del Palermitano, insieme con atti di velata intimidazione.

Cangialosi, scrivendo per conoscenza anche a numerosi enti in indirizzo, denuncia, tra l’altro, una pletora di abusi edilizi riconducibili a Cinque, al padre dello stesso e a membri grillini fra i quali l’ex assessore Vincenzo Tripoli e il consigliere in carica Francesco Paladino; nonché uno “strano viavai di e.mail che il sindaco avrebbe inviato ai funzionari nella speranza di farmi tacere…”, come scrive Cangialosi stesso nella denuncia.

“L’architetto Cangialosi sta svolgendo più che egregiamente il proprio mandato elettorale, mantenendo alto il controllo e l’attenzione sulla politica e sull’economia della città – riprende il deputato di Alternativa Popolare – Affiancandomi alla sua denuncia, ho già chiesto, al presidente della IV commissione, Mariella Maggio, e al vicario dell’Antimafia, Totò Cordaro, l’urgente convocazione del sindaco di Bagheria, del presidente del Consiglio, del segretario comunale e del consigliere Giuseppe Cangialosi”.

Inoltre, ho presentato una interrogazione in Ars per chiedere un’ispezione immediata. A Bagheria si è sorpassato il limite della decenza politica e della sopportazione di un certo menefreghismo. Per esempio, la commissione Antimafia dell’Ars aspetta ancora che il segretario comunale esibisca atti importanti, richiestigli dopo mio netto input, sulla gestione dei rifiuti e sulle assunzioni. Risposte? Se ne è altamente fregato, in barba alla legalità”.

“Adesso basta con questa situazione di illegalità perpetrata dai pentastellati che, per ciò che predicano rapportato a ciò che professano, nel Vangelo rientrerebbero fra i …sepolcri imbiancati”, conclude Alongi.

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