Uditori non più studenti…

Nei secoli Fedeli: ma come si poteva far peggio che nel passato?

Rischiano di non giungere a scuola perché il trenino deraglia, rischiano che il tetto in classe caschi loro addosso, ma in compenso saranno promossi di certo, almeno alla media e alle elementari. Non saranno più bocciati. Non è un ordine fra i tanti non scritti, vigenti di fatto da decenni, un segreto di Pulcinella che nessuno ignora: è o sarà nero su bianco sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

Sono anni che una domanda sorge spontanea: non se chi legifera sulla scuola sia competente in materia, ma: è stato mai a scuola?

Hanno visto in che condizioni sia ormai la scuola? A che cosa è ridotta la disciplina? E’ passato tanto tempo da quando si diceva che, studiando, si piangesse – a volte – sui libri per la fatica. Oggi ci si chiede se “i discenti” li aprano, li sfoglino…

Già alcune decine di anni fa chi scrive giunse in una media per prendere servizio da supplente il giorno di carnevale a palermo. Mentre i professori erano rifugiati nella “sala” loro riservata a mangiare pane e panelle – sì pane e panelle – la scuola era un putiferio in cui scoppiavano tric-trac, i corridoi ( e chi entrava in classe?) erano maleodoranti di bombette “profumate”… La scuola era peggio che occupata. Sembrava assediata…

Chi insegna oggi ci dice che la situazione sia peggiorata. Ora al “superiore” certi presidi applicano la norma che gli alunni e le famiglie giudichino i professori. Da qui all’abolizione ufficiale delle bocciatura il passo era breve. Ma era stato già compiuto laddove il professore deve “piacere” alunni e famiglie. Certo, al superiore, alunni e famiglie sono …superiori!

E i docenti? Inferiori, naturalmente…

Ma sì: quando aboliremo le bocciature anche all’università? No, lì scattano i test selettivi – incredibili – dove l’aspirante medico deve sapere a memoria a che età sia morta Anita Garibaldi… Certo: perché i medici erano troppi! Solo che adesso mancano i medici e saremo curati dagli infermieri (con tutto il rispetto) o andremo a cercar dottori nelle università africane, quelli dei paesi da cui i giovani diplomati venivano – era storia – a studiare medicina in Italia…

I Nostri articoli dal titolo “L”Italia fa ridere” hanno pochi ingressi (alcuni hanno molte migliaia di lettori). Secondo noi restano i più azzeccati. Sarà perché ciascuno ama le cose che crea e che hanno, appunto, meno successo…

Ma, se l’Italia fa ridere – parliamo delle regole che vengono dall’alto – la scuola, pur guidata non dal “pomposo” Miur oggi, (ma l’avere visto la ministra?) fa sbellicare

Scaramacai

Articoli correlati