L’olocausto delle foibe si commemora da qualche anno

Norma Cossetto è diventata il simbolo del dramma delle Foibe. Torturata a lungo e sottoposta a stupro di gruppo legata ad un tavolo venne infoibata viva. Norma, la cui fresca bellezza si ammira nella foto, si era da poco diplomata presso il Regio Liceo Vittorio Emanuele III di Gorizia, per poi iscriversi al corso di lettere e filosofia dell’Università di Padova, aderendo, nel frattempo, ai Gruppi Universitari Fascisti della più vicina Pola. A partire dal 1941 alternò lo studio a supplenze scolastiche a Pisino e a Parenzo. Nell’estate 1943 stava preparando la tesi di laurea intitolata Istria Rossa (il rosso del titolo è relativo alla terra ricca di bauxite dell’Istria).

C’è olocausto e olocausto. Per anni non si era parlato – per quanto si sapesse in giro – della tragedia degli italiani in Jugoslavia, una strage decretata dai ‘titini,’ icomunistidel dittatore Tito. Migliaia di italiani furono trucidati, le donne stuprate, colpevoli spesso soltanto di essere stati impiegati statali al tempo del fascismo, semplici familiari di impiegati statali… Altre migliaia dovettero fuggire e ripararono nel resto d’Italia. Anche in Sicilia ed a Palermo dove è presente una comunità di dalmati e fiumani fuggiti a quel tempo ed accolti con il solito calore dalla benevola gente isolana… 

Negli scorsi anni abbiamo già parlato del ‘Giorno del ricordo‘.  Trattasi di una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno, che ricorda i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata. Istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92, vuole «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».

Questa’anno se ne occupa Guido Francesco Guida, cardiologo e giornalista che ci gratifica della sua collaborazione,

Le foibe, presenti inseguito al'fenomeno carsico' sono dsvste te dall'acqua che scioglie ìl carbonato di calcio della pietra. Sono numerose sul vasto teritorio dela penisola d'Istria e dintorni..-.
Francesco Cossiga fu il primo prsidente a recarsi a commemorare i martiri delle foibe. Pochi veri ‘fascisti’ (ma chi era fascista o non fascista?) molti italiani comuni trucidati a causa della follia ideologica e della mera ‘invidia sociale’.  

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Per non dimenticare. La memoria aiuta a ricordare ed a celebrare chi ha sofferto e pagato con la vita la propria appartenenza all’Italia ed ai propri valori. Anche quest’anno, pur con meno partecipazione a causa della pandemia da COVID-19, si celebrerà il giorno del Ricordo.

Tra i tristi ricordi “le Foibe”, le vessazioni di tanti nostri connazionali istriano-dalmati da parte dei comunisti titini, le vessazioni e l’oblio di tanti governi con la sinistra di casa nostra. Tra i ricordi quello  di Norma Cossetto –  studentessa istriana allieva dell’università di Padova, barbaramente torturata e uccisa nella foiba di Villa Surani, è il simbolo di una tragedia tardivamente riconosciuta dalla Repubblica italiana . Una pagina di storia, colpevolmente taciuta, è ancora assente dai libri di testo e dai programmi scolastici.

 Fra i partecipanti al ricordo  l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (articolata in comitati provinciali diffusi su tutto il territorio italiano), l’Associazione delle Comunità Istriane, l’Associazione Italiani di Pola e dell’Istria – Libero Comune di Pola in Esilio, l’Associazione Italiani di Fiume nel Mondo – Libero Comune di Fiume in Esilio e l’Associazione Dalmati Italiani nel Mondo – Libero Comune di Zara in Esilio. Tutte queste associazioni si sono unite nella FederEsuli ed i loro delegati hanno eletto presidente, lo scorso ottobre, Giuseppe de Vergottini.

“Le continue incertezze dal punto di vista sanitario hanno condizionato i miei primi mesi di attività – ha detto Vergottini, di origini istriane – ma ci siamo attrezzati per essere presenti a fianco di chi vorrà celebrare il Giorno del Ricordo in maniera doverosa e decorosa, anche per fronteggiare giustificazionisti e riduzionisti delle tragedie del confine orientale, i quali, purtroppo, già alla vigilia del 10 febbraio hanno ricominciato a farsi sentire.

In prospettiva Nova Gorica, capitale europea della cultura nel 2025, lavorerà in sinergia con Gorizia per tanti anni afflitta da un muro separatore che richiamava quello di Berlino. Il sindaco della capitale isontina, Rodolfo Ziberna infatti, insieme al presidente di FederEsuli, vuole sfruttare l’occasione affinché Gorizia non debba più nascondere nulla della propria identità, bensì presentare all’attenzione dell’opinione pubblica internazionale uno spaccato di storia che deve essere di pubblico dominio non solo in Italia, ma anche a livello comunitario. Per ricordare le Foibe che, come ha detto il giornalista/scrittore Toni Capuozzo, furono una “Una resa dei conti sul corpo degli inermi, degli indifesi, dei vinti”

Le foibe sono fomst dsllo sciogliersi delcarbonto di calcio di particolarirocce (fenomenocarsico). Danno luogo fral'altro a pofoni pozzi in uiimenoivili buttano'fitutti'. Cittadini nìbvorghdivenivano 'infoibati' vivi,spessolegatil'unosakl'altropr lmniconferronfilato. .
Le foibe sono formate dallo sciogliersi del carbonio di calcio di particolari rocce (fenomeno carsico). Danno luogo  a profondi pozzi in cui i meno civili buttano ‘di tutto’. Cittadini borghesi venivano ‘infoibati’ vivi, spesso legati l’uno all’altro con ferro filato. 
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Un webinar dal titoloGiorno del ricordo. 10 febbraio”,  è stato realizzato domenica 7 febbraio organizzato dalla Federazione provinciale di Siracusa di Gioventù Nazionale insieme ad altri circoli territoriali.

I negazionisti sono già all’opera favoriti dalla stampa compiacente impegnata a celebrare ciò che piace a buona parte politica di questa Unione Europea, fondata su un’ideologia senza terra, senza anima nè civiltà e che vorrebbe fare del globalismo plutocrate e tecnocratico la propria bandiera.

Il popolo italiano vuole però ricordare e celebrare il ricordo, perché tali drammatici eventi non abbiano più a ripetersi.

Guido Francesco Guida

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NOTA

Anni di politica a senso unico, di sotto cultura, incultura ed anticultura avevano fatto passare sotto silenzio le atrocità che avessero una qualunque attinenza con l’ideologia marxista.

Palermoparla sostiene che il socialismo abbia ben diritto dì ‘cittadinanza’ nell’alveo politico. Il paradosso è che ‘la rovina del socialismosia prorio il marxismo, inteso come un’ideologia, basata sul presagio storico di una  soluzione apodittica della amministrazine pubblica, dovuta ad un supposto pogressivo impoverimento dei mezzi di sussitenza. Si dice che C. Marx, prima di morire, ebbe il tempo di affermare: ‘una cosa è certa, io non sono marxista!’
La verità è che la storia è andata al contrario, continua ad andare al contrario e ciò che riserva ai nostri figli sono anni e decenni di tecnologie, di progresso esponenziale i cui contorni non c’è ancora dato vedere. Con ciò una progressiva – magari lenta, per motivi meramente politici e ‘di fatto’ – diminuzione della fame nel mondo. I paesi del terzo mondo hanno un Pil che cresce del 10% l’anno contro la crescita azzerata del mondo …evoluto (i motivi sono tutti da vedere a parte).

La realtà è che il mondo evoluto produce ormai ‘di tutto e di più‘. Il problema non è produrre beni e servizi, ma che qualcuno riesca  consumarli. Nonostante ciò, difficoltà obiettive, interessi privati – le regole stesse della produzione e del mercato –  la disorganizzazione politica fanno sì che non tutti – in particolare, però, nel terzo mondo –  abbiano quanto meno il necessario.

Ristabilire la verità storica, il peso delle idee, al posto dell ideologie, l’esame dei dati reali, il ristabilire le verità scientifiche distinguendole dalle semplici e mere’ipotesi’ è assolutamente necessario. Si renda giutizia, quindi, alla storia, possibilmente alla verità o a qualcosa che vi si avvicini. Si ristabilisca la realtà della cultura che non può essere altro che ricerca ed espressione libera, liberale e libertaria.

(G.Scargiali)

 

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