Italia delle sconfitte e delle esclusioni

Vana l’offerta del Pirellone per l’agenzia Ue del farmaco. Quando andò via la Pirelli cedendo il grattacielo alla Regione Lombardia, Montale scrisse che era un brutto giorno: l’imprenditoria cedeva un simbolo allo statalismo. Il grattacielo poteva ora nascere a nuova vita, ma…

Esclusi dai mondiali di calcio, lo sport nazionale. Niente Olimpiadi a Roma. Difficoltà per uno stadio degno di una capitale… Niente stadio da partite di Coppa anche a Palermo. Infine, Milano perdente: non basta mettere a disposizione il Pirellone per avere la sede dell’Ema (Agenzia europea del farmaco). Il capoluogo lombardo, per la propria posizione presso la Svizzera e, quindi non lontano dalla Mitteleuropa, si atteggia da sempre a capitale “morale” d’Italia, a rappresentante del Bel paese nel novero delle città continentali. Vana aspirazione. Per molti motivi la Capitale d’Italia resta decisamente Roma, perché tale l’hanno l’hanno fatta la natura e la storia: è anche la sola città al mondo ad ospitare due ordini di ambasciate: presso l’Italia e presso la Santa Sede…

Non c’è dubbio, anzitutto, che, sia gli interminabili piagnistei, sia l’indignazione sprezzante e profonda per la mera sconfitta (nello sport e nella vita si vince e si perde…) sono due atteggiamenti provincialistici e melodrammatici. Cercheremo di distaccarcene, ma di ragionare sulle carenze che – certamente – in Italia esistono e sono gravi. Spesso, concettualmente, imperdonabili! La prima riguarda la politica estera, che oggi, quando il mondo è diventato più piccolo, ha più importanza di quella interna: già questo dato non è affatto chiaro all’Italia e agli italiani. Così come non si comprende abbastanza il grande ruolo che stanno già giocando i trasporti. Ma molto di più saranno importanti da domani… Chi non si attrezza per tempo e con impegno è perduto! Ad onor del vero, sia Mattarella che Gentiloni si stanno muovendo un po’ meglio: visite in Cina e in Africa (sub sahariana), scambi diplomatici con la Tunisia e con l’Egitto (ok glissare con Al-Sisi sul caso Regeni)…

Il palazzo della Farnesina al foro Italico fu una delle ultime costruzioni dell'anteguerra, in limnea con il "razionalismo" allora sostenuto ed affermato. Oggi la politica estera italiana può definirsi evanescente...
Il palazzo della Farnesina al foro Italico fu una delle ultime costruzioni dell’anteguerra, in linea con il “razionalismo” allora sostenuto ed affermato (in primo piano l’opera più moderna di Arnaldo Pomodoro). Oggi la politica estera italiana, a dispetto di un buon corpo diplomatico, può definirsi evanescente…

Ma andiamo con ordine… Google rileva che l’Italia ha 4 città fra le prime 10 più fotografate del mondo, ma le stime degli arrivi turistici la vedono indietreggiare di molto in “percentuali di mercato” rispetto a 20 – 30 anni fa ed ai diretti concorrenti (vedremo, però, come avvengono certi rilievi e come il dato fornito dalla stessa Italia non è, comunque, attendibile). C’è chi si consola dicendo: “cresciamo!” Quanto, però, sono “cresciuti”gli altri” nell’unità di tempo, visto che il turismo è un settore in vistosa crescita in tutto il mondo? Visto che il Nord Africa, a causa delle guerre, è stato disertato e qui avrebbero dovuto piovere torme di turisti…

Poi, l’incredibile: Milano ha perso “per sfortuna” (così dicono, ma è  solo un pannicello caldo) d’essere sede dll’Ema, ma – dice la rari Tv – siamo ugualmente onorati: ci hanno preso in considerazione! Siamo all’esterofilia, al vassallaggio riverente, al più servile ossequio mentale verso l’estero – più “crassi e tristi”! Da veri complessati… Milano non doveva arrivare allo spareggio contro una città di un paese che, per quanto importante, è piccolissimo come l’Olanda senza essere la Svizzera…

L’Italia dell’Umanesimo e del Rinascimento? L’Italia di Roma? La  patria di Galileo Galilei, Dante, Petrarca, Pirandello? Di Giotto, Leonardo, Brunelleschi e Piero della Francesca? Di Raffaello e Michelangelo? L’Italia che ha inventato le banche e la partita doppia? E chi sa quanto altro ancora? Onorata? Onorata di essere considerata?

Pero Della Francesca assieme a Brunelleschi crea la prospettiva: per la prima volta ecco l'immagine assonometrica. La forografia ne confermerà il rigore, come avviene per il colore dell'ombra concepito da Leonardo...
Piero Della Francesca (qui una sua opera) quasi in simultanea con Brunelleschi crea la prospettiva: per la prima volta ecco l’immagine assonometrica. La fotografia ne confermerà il rigore, come avviene per il “colore dell’ombra” concepito da Leonardo…

Tutti i cittadini del mondo sognano di venire almeno un volta in Italia! Dal Giappone alla California, da Cape Town a Reykjavik.  Da tutto il mondo i più ricchi sognano di venire a morire in Italia! E la Rai Tv dice che siamo onorati di essere stati considerati? Che Milano sia stata considerata? Certo, Milano non è Roma, né Napoli, Venezia e Firenze! Non è nemmeno lontanamente la Sicilia! Qui da tutto il mondo comprano le case sulle colline di Agrigento, dove è possibile sognare i Templi dell’omonima Valle e quelli di Selinunte ammirando, la sera, incantati il tramonto africano! Ma via: nemmeno Milano è …da buttare!

La verità è che l’Italia non ha uno straccio di politica estera degna di questo nome. Tranne le parentesi di Dino Grandi, Craxi e Berlusconi! Avrebbe un ottimo corpo diplomatico, ma gli addetti in tutto non sono nemmeno la metà di quelli dei diretti concorrenti (Germania etc) fra cui l’Olanda, la nazione di Amsterdam, che ha finito per togliere l’Ema a Milano. E’ giunta alla pari – piccola nazione – sul traguardo e ottenuto il beffardo sorteggio… E’ stato peggio della sconfitta con la Svezia, la nazione evoluta, che diede al nostro campionato assi del calibro di Selmonson e Hamrin, ma seleziona i giocatori (poco pagati) su uno sparuto numero di abitanti. Ha compiuto “per viltà il gran rifiuto” verso le Olimpiadi che negli anni ’50, con le città ancora bombardate, aveva accettato ed organizzato: Roma 1960 fu la prima Grande Olimpiade, consacrata in un film da questo titolo. Fu la prima olimpiade moderna, non l’ultima dell’era antica, come afferma la vile stampa italiana di oggi: ebbe il primo villaggio olimpico, una serie fra stadi, piscine e palazzi dello sport appositamente costruiti, un nuova tangenziale, la via Olimpica, oggi Viale Marconi… Dei “Giochi” a parte per i portatori di handicap.

Ma torniamo a Milano e Amsterdam. Qualcuno giustamente ha osservato: “…ma avete visto Amsterdam?” E noi aggiungiamo: “avete visto Bilbao?” Sembra che Renzo Piano e Gae Aulenti siano nati lì e non qui, fra le Alpi e il mar d’Africa!

Quella di oggi è l’Italia che addita al populismo, ma ignora ed applica la più pestilenziale demagogia, la cultura in pillole, che procede per slogan e definizioni, che non sa riconoscere una legge scientifica dalle mere illazioni ipotetiche, che ne decreta la verità desumendola dalla “autorità” apparente della fonte: ad esempio la Tv. Come nell’epoca presocratica o nei lunghi secoli in cui era l’appartenenza ad Aristotele che dava ad un concetto il crisma della veridicità. E’ l’Italia che non si accorge che il pensiero di Platone ed Hegel non ha nulla di scientifico. Non capisce come esso sia alle base di secoli di sostanziale infelicità: l’800 e il 900. Secoli di guerre, suicidi, dubbi su tutto… Per tutto il ‘900 la tecnologia ha galoppato, ma “il pensiero“, forse anche intimidito da questo, non ha fatto che “campionature e disamine” del pensiero altrui. Del passato. Guai a concepire una vera dottrina e propugnarla che non fosse o il disastroso nazifascismo o il catastrofico socialcomunismo, forse peggiore ancora… Guai, perché “pensare”, lavorare ad una dottrina, preferire qualcosa dichiaratamente, sarebbe stato “poco serio“, sul terreno cattedratico e professionale.

L’Italia sostiene e contrabbanda per buona una cultura laica, sostanzialmente atea, addirittura anticattolica e blasfema,  che dovrebbe essere l’ultima a propugnare, visto che l’italiano è la nuova lingua della Chiesa in alternativa al latino. Dopo che l’uso della lingua antica è stato fortemente limitato dal Concilio Vaticano II… L’Italia non può non sostenere una politica favorevole alla “famiglia”, al diritto alla “Vita”, cioè contro l’aborto procurato, contro l’eutanasia. Perché è portatrice, prima ancora che dei valori cristiani, di quelli fondanti del diritto romano (la giurisprudenza studiata nelle università europee fu a lungo il solo diritto romano che, dopo la teologia cristiana, fu la dottrina fondante delle università stesse), né può sentirsi vassalla è, sarebbe il colmo, “in ritardo” sulla cultura del Nord Europa e rispetto a quella atlantica, che sono foriere di visibili errori e oggi appaiono in precoce crisi… Anche nella Medicina e nella farmacopea l’Italia è portatrice di una tradizione che fa capo al giuramento di Ippocrate e agli insegnamenti d’igiene ancor validi della Scuola Salernitana. L’affermarsi, infine, formalmente a Pioppi, nel Salento, della Dieta Mediterranea, divenuta patrimonio Unesco, non fa che rafforzare tali concetti che sanzionano uno stato di fatto…

L’Italia, frattanto, non riesce a sanare la dicotomia nord- sud e la relativa dislocazione dualistica e divergente delle due economie… L’Italia degli ultimi anni è un “colabrodo“, non riesce a venire a capo dei conti e del bilancio, né a Roma, né nelle regioni e negli enti locali. Si nasconde dietro un filo di paglia non rendendo mai pubblici se non i dati. Non accenna alle “analisi” di bilancio. L’Italia è un potpourry di assurdi logici, tecnici e pratici…

In tutto questo l’Italia accetta di essere gregaria in un’Europa anch’essa malata, proponendo sotto le Alpi l’ultimo rigurgito di cultura idealistica, con Croce e Gentile, così come l’Europa è hegeliana e contaminata da principi marxisti – veramente populisti e demagogici – assolutamente out e fuori dal tempo. In quest’alveo di scarsa qualità prosperano solo la burocrazia e l’approfittamento…

Tornano alla mente le parole centrali del monologo di Amleto (to be or not to be). Il principe di Danimarca, sebbene i suoi cortigiani non gli lesinino le loro piaggerie, soffre dei crucci profondi di ogni normale essere umano…

Laurence Olvier in Amleto accosta alla guancia il teschio dell'amico Yorick, riflettendo sulla caducità delle vita: la finzione è meramente poetica. Yorick non poteva essere già un teschio. Ma Shakespeare giganteggia. Il grande monologo verrà nell'atto seguente...
Laurence Olvier in Amleto accosta alla guancia il teschio dell’amico Yorick: “povero Yorich”, sussurra, riflettendo sulla caducità delle vita: la finzione è meramente poetica. Yorick non poteva essere già un teschio. Ma Shakespeare giganteggia. Il grande monologo verrà nell’atto seguente… La Tv italiana da tempo trascura Shakespeare, Pirandello, Ibsen, Ionesco, Becket…  Di cultura comune europea si parlava di più nel 1400 – quando nacquero le Universiuà con Teologia e Diritto Romano, appresso alla spagnola Salamanca – e poi negli anni ’50 del 900, di quanto se ne parli che non oggi…  L’Europa è l’Euro la prosaica e mal concepita moneta unica…

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Perché (se non per paura della morte, ndr) chi s’indurrebbe a sopportare

 

le frustate e i malanni della vita,

 

le angherie dei tiranni,

 

il borioso linguaggio dei superbi,

 

le pene dell’amore disprezzato,

 

le remore nell’applicar le leggi,

 

l’arroganza dei pubblici poteri (altrimenti tradotto: le cariche ufficiali o la burocrtazia),

 

gli oltraggi fatti dagli immeritevoli

 

al merito paziente,

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Se la scuola e il pensiero nazionale non si libereranno da tale soma idealista (e ancora non lo fanno) non vedranno mai luce. Vane sono le presenze di scienziati come Fermi e Zichichi, che hanno cercato di sbloccare questa sclerosi. Vano commemorare Galileo Galilei a padova (in questi giorni) con riferimento alla più banale, per quanto utile, sua invenzione: il cannocchiale…

Sul terreno economico politico e finanziario l’assetto dell UE è così disarmonico (stavamo per dire strampalato) che non sia difficile trovare pareri tesi a sostenere che si tratti di una macchinazione mirata a tenere “a bada” e rallentare la crescita dell’intero continente, come avvenne con le due aggressioni americane e comunque atlantiche, venute dall’Oceano, in occasione delle due grandi guerre mondiali…

Ancora in Europa si vanta la Rivoluzione francese – con l’adesione, purtroppo – di papa Francesco – ignorando come questa si sia trasformata in una “gabbia”, dentro la quale è facile cadere nella brutta illusione platonica e anticristiana: la soluzione di tutto (come sembrava oltre 1000 anni prima a Platone e Parmenide, ma poi anche al pur grande Agostino) sarebbe a portata di mano, vicinissima, realizzabile nel corso di metà di una vita. E’ anche così che un’intera popolazione può credere che le variazioni climatiche siano rilevabili “ad occhio” negli stessi – brevissimi – tempi dalla fanciullezza alla maturità di un trentenne… La gente comune non ha un’idea precisa del “tempo che passa”, né della dimensione del proprio corpo rispetto alla natura. Poco fa l’informazione per chiarire le reali caratteristiche e dimensioni delle forze (grandezze) in gioco. Meno della metà delle persone sanno di che natura sia il calore del sole, degli “scherzi” che compie nei confronti del clima sulla terra… O quale ordine di grandezza abbia una sola eruzione vulcanica rispetto a tutte le possibili “emissioni” industriali…

Ricciola da 50 Kg a Castellammare 03 marzo 2017 Ma in questi anni il cefaludese Charly Marsala ne ha pescato una più grossa alle Eolie. Il mare si spopola? "I tonni stanno per saltare dentro i porti": esclamazione di G.Tumbiolo presidente Distretto Mazara.
Ricciola da 50 Kg  pescata a Castellammare g. 03 marzo 2017. Ma in questi anni il cefaludese Charly Marsala ne ha pescato una più grossa alle Eolie. Il mare si spopola? “I tonni stanno per saltare dentro i porti”: esclamazione di G.Tumbiolo presidente Distretto Mazara. L’Ue pesa i pescherecci italiani (tonnare volanti) al rientro in porto. In compenso Giapponesi e Coreani entrano ed escono da Gibilterra indisturbati carichi di tonno rosso. Ma il grosso tunnide dalla gustosa carne abbonda ugualmente. I pescatori “artigianali”, però, subiscono multe tali da rischiare la vendita delle mura casa…

La Tv (specie il Tg2) parla di spopolamento della fauna ittica senza accennare alla distinzione fra fauna stanziale (bentonica) e d’alto mare (pelagica), come se “tutti i pesci” fossero equamente diffusi in mare in modo analogo all’acquario d’acqua dolce di casa. In realtà, vi sono pesci che vivono rintanati come gli orsi, le volpi, i lupi; altri che vivono negli immensi fondali sabbiosi e melmosi, altri ancora – la maggior parte – nella mastodontica realtà volumetrica dell’alto mare: tutto il pesce azzurro, tunnidi, squali… Dovremmo adesso mangiare gli insetti (ah, ah…) ma lo sfruttamento delle acque (alghe incluse), vedi il quasi inesplorato terreno dell’allevamento e della coltivazione, non è, praticamente, nemmeno iniziato… Il mare (più l’acqua dolce) è una riserva di proteine e di ogni sostanza nutritiva che potrebbe dare sostentamento a 10 pianeti come l’amata Terra. Siamo già in piena produzione Ogm, assolutamente innocua, perché formata di organismi ternari e quaternari – sempre esseri viventi vegetali o animali, ma l’Italia demagogico – ambientalista sembra, anche qui, aspirare all’ultimo banco: riuscirà ad essere l’ultima della classe? O farà qualcosa che avrà una certa aria di serietà?

La “cultura diffusa”, anche sul piano pratico, nel mondo è carente, quella italiana è più che latitante.

Forse il peggio del peggio dell’Italia sta nell’abitudine, che è persino un vezzo, di sminuire se stessa, un po’ come il “nemico di se stesso” della famosa commedia di Terenzio. E’ come Roger Rabbit che si auto calunnia…

Perché lo fa? Noi riteniamo: soprattutto per poter lanciare il sasso e nascondere la mano. Poi, finisce inevitabilmente per danneggiarsi. L’Italia non ha un ministero, né della marina, né del mare. Ha un ministero del turismo ed uno dello sport da barzelletta. Adesso vuole addirittura abolire gli istituti professionali alberghieri, quelli che funzionano meglio, assicurano un “posto”, servono al turismo, fenomeno in sicura crescita, che occupano i diversabili… Gli operatori sono assetati di personale che sappia le lingue e abbia al momento dell’assunzione un minimo di conoscenze tecniche…

L’Italia tace o nicchia sulle proprie reali dimensioni, sui suoi numeri, sulle sue vere quote… Ciò per la “marpioneria” con cui – sempre perché crede anche che un’idea possa sconfiggere la verità – ha un popolo che vuol lanciare regolarmente il sasso e nascondere la mano… Per esempio per pagare meno delle tasse (le più pesanti del mondo) che lo statalismo nazionale pretende con sistemi polizieschi.

Così avviene che occorra leggere i piani di marketing e propaganda esteri… Per esempio quelli dell’ ente fiera di Dusseldorf per sapere che la presenza di aziende italiane sui mercati esteri è, in realtà, seconda in Europa solo, a stretto giro, a quella della Germania stessa.

Quando si dice in giro – e lo ripete il comunicato ( di per sé opportuno) da poche ore pervenutoci (vedi articolo in home) contro l’abolizione degli istituti alberghieri – che il Turismo sia il petrolio dell’Italia, si dice la solita castroneria. Perché l’Italia ha “molti petroli” nei settori più disparati… Persino nella ricerca, laddove il governo investe – come sempre – poco e male. Non soltanto sole, pizza e amore, gelato o vestigia e monumenti. Ma industrie meccaniche, soprattutto navali (ogni tanto traspare la punta dell’iceberg), aeronautiche, belliche. Basti pensare all’acceleratore di particelle del Gran Sasso, il contributo che gli scienziati danno alla ricerca in materia di buchi neri, di energia atomica (i ragazzi di via Panisperna hanno degli eredi…), ma occorre considerare anche le industrie manifatturiere d’ogni genere, gli elettrodomestici, le grandi cucine, gli impianti frigoriferi, l’estrusione di lamiere, la fabbricazione di tubi di metallo, delle materie plastiche. Tutto – i grandi appalti nel mondo, vero primato – è dovuto alla privata iniziativa. Viene quantificato poco e male. E non abbiamo parlato dell’eno – alimentarismo, dell’agricoltura, dell’esperienza tecnica degli agronomi di formazione universitaria… Il turismo da solo non risolleva, del resto, né la Grecia, né l’Egitto, né basterebbe mai ad una intera nazione: Risolleva le sorti di territori piccoli: piccole isole, ad esempio. Da solo non basterebbe mai eppure alla Sicilia…

Il problema – guardando all’altra faccia della medaglia – è la carenza in materia di marketing, comprendendo in esso ciò che sta dietro: l’intera sociologia. E’ sempre la cultura crociano – idealistica, che ci impartisce la scuola, persino con una vaghezza tale da contaminarci in modo incosciente, da farci sottovalutare l’importanza del dato, sia nella realtà lavorativa, sia nelle scelte personali e nelle relazioni socio civili. E’ per questo che, alla fine, non andiamo da nessuna parte. Fa eccezione l’estro individuale … di qualcuno, pur moltiplicato lungo lo Stivale. Come, del resto, muoversi in un’indagine di psicologia sociale per trarne indicazioni, quando è diffusa l’intima convinzione che – sotto, sotto – la panacea sia solo il “progressismo” socialcomunista? Quando è diffusa l’idea che chi la pensa diversamente sia solo “il cattivo”, il sor parùn dalle balle braghe bianche e chi è a lui conteressato?

Avviene come nello sport: fra le strutture, materiali e immateriali, carenti vincono le famiglie e gli sportivi …ruspanti (Di Biasi, Cagnotto, Baran Sambo, Abbagnale, i Moser, i marciatori milanesi nelle strade di Cinisello Balsamo, la piccola siciliana Annarita Sidoti…) spesso fra i più polemici nei confronti delle federazioni sportive e del Coni. La Penisola è un territorio di eccezionale spontaneità sportiva: ciclisti, motonauti, motociclisti, automobilisti…  Lo stesso avviene in tutti i settori, anche non sportivi. Quando, però, si fa avanti l’organizzazione, allora l’Italia fa acqua. Irrimediabilmente: zero medaglie ai mondiali di atletica.

Non potrebbe essere – del resto – diversamente. L’Italia unita nacque a fine Risorgimento (1960) non dal pensiero sano di Mazzini, Manzoni, Beccaria, Gioberti, dello stesso Verdi… Bensì dal convergere di una volontà massonica internazionale, che gli inglesi, guida della massoneria mondiale (allora più che mai), vollero concentrare assieme ai Savoia (massoni) contro i Borboni che – nonostante i grandi sforzi profusi – non erano riusciti a convincere ad …aderire. I Borboni disponevano già di qualcosa che agli inglesi, decisi a dominare il Mediterraneo a partire da Gibilterra e Malta, stava letteralmente sullo stomaco: la marina più potente del Mare Nostrum dopo la loro. Erano i soli a mandare avanti la macchina  a vapore con fuochisti e meccanici di casa: napoletani. I Borboni disponevano della scuola militare della Nunziatella, da dove provenivano anche i migliori ufficiali piemontesi. Erano i precursori della migliore musica lirica italiana e della musica del mondo, salva quella di disperazione africana. Ciò anche se l’Accademia di Santa Cecilia fosse a Roma, risultato dei canti, dell musiche e dei cori religiosi. Non a caso viaggiavano già nel regno di Napoli i primissimi treni d’Europa… Per inciso, ancor oggi Gianluigi Aponte di Sorrento (Msc, Gnv) è uno dei top ten ship’s owners del mondo.

I “picciotti” siciliani, che si unirono a Garibaldi, vennero in gran parte reclutati dai numerosi massoni già “convertiti” in Sicilia. La carboneria era figlia della massoneria. Tutte le case che portarono la lapide con  “Qui dormì Garibaldi” appartenevano a massoni. Essi corruppero e, com’è abitudine, ingannarono e frodarono (frode nella frode) alcuni generali che “difesero” la Sicilia, specialmente Francesco Landi a Calatafimi e Palermo. I due momenti fondamentali della spedizione prima dell’arrivo di altri rinforzi dal Piemonte. Questo aveva armi al top e fucili mai visti dai borbonici, che misero paura ai soldati già a Calatafimi (non erano male armati come Pisacane). Poi derubarono il ricco Banco di Sicilia.

Garibaldi (oltre 500 logge solo in America del Sud portano il suo nome) consegnò il Meridione a Vittorio Emanuele in coerenza con l’accordo massonico in atto. Ancora qualche anno dopo l’unità, la conquista coloniale italiana iniziò in Eritrea grazie ad un’acquiescenza britannica. La logica costante è quella di far crescere nemici e rivali accanto a chi sta …crescendo troppo. In quei tempi, era l’eterna nemica Francia. Questa, avvicinatasi alla stessa massoneria, è stata poi convinta ad atteggiarsi a potenza atlantica, rinunziando a guidare un Mediterraneo già francofono, andando stolidamente contro i propri stessi interessi. E’ così tutt’oggi…

Successivamente, per inciso, la massoneria atlantica, tuttora vera nemica del Mediterraneo, tramite i Rothschild finanziò Lenin, creando involontariamente il nemico sovietico, al fine di colpire la crescita della Grande madre Russia degli Zar. Oggi odia il nuovo Zar, Putin, e Trump che, fra gli altri …difetti, “osa” guardarlo con lealtà…

Con tali premesse, mai venute meno, anzi eternatesi – tolta la parentesi fascista, quando Mussolini sequestrò anche palazzo Giustiniani – non ci si può aspettare dall’Italia una vera politica nazionale e tantomeno internazionale. Sol parentesi con Craxi e Berlusconi: ambedue stroncati. Ogni altra riflessione la faccia chi legge. Che cosa avvenne all’indomani dell’arrivo in Italia degli anglo – americani? Forse, diciamo forse, anche il ritorno della mafia di stampo italo americano  – null’altro che un certo livello dell’ampio fenomeno – in Sicilia e nel Meridione.

Mentre scriviamo, di notte, una vomitevole storia dell’Italia del dopoguerra viene raccontata in Tv, inframezzata da un “coltissimo e paternale” commento del giornalista Paolo Mieli. Se tutti i mieli fossero così, non ne spalmerei mani sul pane…

Scaramacai

 

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