La battaglia di Francavilla nella Valle dell’Alcantara compie 300 anni

La battaglia di Francavilla nel dipinto del pittore olandese Orazio Grevenbroeck. La battaglia ebbe grande importanza strategica sullo scacchiere europeo allontanando gli Spagnoli per 14 anni dal cuore del Mediterraneo.

La Sicilia nell’arco della sua storia ha subìto numerose invasioni e tantissime guerre: Greci, Cartaginesi, Romani, Visigoti, Bizantini, Arabi, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi e Catalani, Spagnoli regnarono sull’isola. Questi ultimi, agli inizi del sec. XVIII cedettero il passo ai Savoia e all’Austria, per ritornare poi con i Borbone. Soltanto dopo la Costituzione del Regno d’Italia si pose fine a questo alternarsi di nazioni nella gestione amministrativa e politica dell’isola.

Gli avvicendamenti furono caratterizzati da svariate battaglie, svoltesi in diverse città o campagne dell’isola, rimaste più o meno conosciute.

A Imera e Milazzo si svolsero determinanti e cruenti combattimenti: si ricordano quelli del 480 e 409 a.C. nella prima città e gli altri del 260 a.C., 888, 1718 e 1860 nella seconda. Da non dimenticare lo scontro navale nel 1299 a Capo d’Orlando, durante la guerra del Vespro. Nel 1710, nel porto di Siracusa, durante il conflitto per la successione al trono di Spagna in una battaglia i francesi catturarono due vascelli inglesi. Però la guerra volse a favore del Regno della Gran Bretagna sorto solo tre anni prima. Questo ottenne Gibilterra, l’isola di Maiorca e delle colonie nell’America del nord. La Sicilia passò al duca di Savoia Vittorio Amedeo II, che divenne re (l’isola era un regno). Tutto fu sancito dal trattato di Utrecht nel 1713 (il patto fu redatto in francese, la lingua ufficiale della diplomazia, anche se Francia e Spagna avevano perso la guerra). Successivamente il sovrano cedette l’isola agli austriaci in cambio della Sardegna.

Ma la guerra non aveva posto fine ai conflitti in Europa. Già un’altra incombeva per il predominio sui mari. Le alleanze variavano ma gli interessi no. Infatti venne a costituirsi la Quadruplice Alleanza, formata da Gran Bretagna, Austria, Francia e Paesi Bassi (nazione che entrò nel patto subito dopo la battaglia di Francavilla). Questi stati si coalizzarono contro la Spagna. Lo scontro durò dal 1717 al 1720.

Anche se la Spagna aveva ottenuto di poter instaurare un regno borbonico in Italia riprese le ostilità per sovvertire l’assetto politico nella penisola e nei primi giorni di luglio del ’17 sbarcò da 400 navi 30.000 armati sulla spiaggia di Solanto sconfiggendo i piemontesi ed occupando Palermo. Le rimanenti truppe sabaude si ritirarono a Siracusa. Seguì la battaglia di Milazzo del 15 ottobre 1718 vinta dall’  armata spagnola. Le truppe austriache, accampate sulla spiaggia di Ponente, vennero sbaragliate. Le perdite da ambo le parti assommarono a 4.300 uomini.

L‘altra cocente ma non determinante sconfitta gli austriaci la subirono l’anno successivo, il 20 giugno, nella grande battaglia di Francavilla, nella valle dell’Alcantara. Questo combattimento sanguinoso, durato circa due giorni, vide 50.000 soldati e cavalieri scontrarsi ferocemente lasciando sul terreno 3.100 austriaci e 2.000 spagnoli (alcuni storici scrivono di 8.000 morti fra le parti), i feriti furono più di 12.000. Tutto avvenne nei pressi del torrente Zivianni  e il fiume San Paolo, affluenti dell’Alcantara, nelle vicinanze  dell’odierno cimitero del convento dei frati cappuccini sulla collina di San Giovanni. Gli austriaci erano sbarcati a Patti e attraversato i monti Peloritani sottostando ai numerosi scontri con la popolazione locale che li avversava e intralciava. La sconfitta militare  a Francavilla per l’Austria, principalmente per l’assenza di artiglieria, non fu determinante anche se aveva perso due alti ufficiali. Le milizie delle corporazioni francavillesi appoggiarono gli spagnoli.

Subito dopo gli austriaci ebbero l’opportunità di sganciarsi da questa situazione. Gli spagnoli non avevano infierito. Quindi, occupate Taormina e Castelmola si imbarcarono a Naxos e assediarono positivamente Messina, conquistandola. Da lì si spostarono verso la Sicilia occidentale ingaggiando numerose battaglie che si svolsero a Trapani, Marsala, Castelvetrano, Alcamo, Partinico e Palermo dove verrà firmato un trattato con l’accordo sulla modalità di evacuazione delle truppe spagnole. La guerra della Quadruplice Alleanza si concluse con la Pace dell’Aia firmata il 20 febbraio 1720, che determinò il passaggio della Sicilia all’Austria nel mese di settembre dello stesso anno fino al 1734.

Sulle Gazzette dell’epoca la notizia della battaglia di Francavilla venne riportata in modo straordinario sottolineando l’importanza dell’evento. La cittadina fu disegnata come l’ombelico del mondo. L’evento geopolitico cambiava la geografia nel mediterraneo. Gli spagnoli si allontanavano dal mezzogiorno per 14 anni, sostituiti dall’Impero Austriaco.

Questo avvenimento è stato ricordato degnamente nel corso di un convegno internazionale.

Abito digovernatore spagnoloFuronoglispagnoliidominatori"più acctti" inScilia.Alcuneloroopr sonoancora visibili e utili allecitt à.
Abito di “alfiere” spagnolo. Furono gli spagnoli i dominatori ” meglio accetti” in Sicilia. La amarono. Alcune loro opere sono ancora visibili e utili alle città siciliane…

La celebrazione accademica voluta dall’amministrazione comunale di Palazzo Cagnone, e dall’Università di Messina ha messo in luce, con la partecipazione di professori e studiosi venuti dall’Austria, Svizzera, Spagna, Germania ed altre nazioni, tutte le circostanze e conseguenze storiche della battaglia. Per l’occasione è stato esposto il dipinto del pittore olandese Orazio Grevenbroeck, appartenente ad una collezione privata, che ritrae l’evento storico. Dopo la celebrazione di una Santa Messa in memoria dei caduti in battaglia è stata scoperta una lapide commemorativa sulla facciata del municipio.

Franco Pasanisi

Nota

Se l’importanza strategica del regno delle due Sicilie era grande nella prima metà del ‘700, figuriamoci oggi, quando 

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