Occhiali prismatici: quando Palermo eccelle, ma…

Gli strani occhiali prismatici sperimentati e costruiti a Palermo

Gli occhiali “Mindlenses” della palermitana Restorative Neurotechnologies hanno vinto in questi giorni il premio europeo EIT Healh Headstart.

Si tratta di lenti prismatiche atte ad influenzare l’attività cerebrale, potenziando le funzioni cognitive, l’attenzione, la memoria e il linguaggio. Sono i “Mindlenses” inventati dalla società Restorativ Neurotechnologies.  E’ il caso di una Spin off (prodotto  vantaggioso, derivante in modo imprevisto da un’azione o da una ricerca, ndr), nata all’interno dell’Università di Palermo, che a Lisbona si è aggiudicata la competizione europea “Headstart”, alla cui finale hanno partecipato 15 società europee attive nel settore dell’innovazione in campo sanitario e medico. “Mindlenses – spiega Massimiliano Oliveri, Ordinario di Neuroscienze Cognitive nell’ateneo palermitano ed Amministratore delegato della società – nasce dall’intuizione che le lenti prismatiche, che deviano il campo visivo verso destra o sinistra, potessero avere un’influenza sull’attività cerebrale. Il principio è che deviando il campo visivo, il cervello si attiva per correggere la distorsione sperimentata. Per rendere più specifica questa attivazione del cervello, Mindlenses comprende anche un tablet con una serie di giochi che impegnano funzioni cognitive specifiche.”

Dopo essersi aggiudicati un primo premio ad Aprile di circa 40.000 euro, il team di Restorative Technologies è stato selezionato per la finale europea, dove il loro strumento, già certificato come dispositivo medico dal Ministero della Salute, è stato giudicato il più innovativo e dove hanno vinto la possibilità di partecipare il 2 dicembre a Parigi alla Fiera internazionale dell’innovazione e della tecnologia in campo medico-sanitario, dove le Mindlensess avranno uno spazio espositivo dedicato.

La storia del progetto nasce nel 2013, quando il prof. Oliveri fonda con Patrizia Turriziani, Pietro Cappellini, Angela Giardina, Sandra Giordano, Rosalba La Cara e Daniela Smirni Neuroteam, una startup supportata dal Consorzio ARCA, vincendo il primo premio alla business plan competition Startcup dell’Università di Palermo.
Oggi Restorative Neurotechnologies comprende, oltre al professor Oliveri, SocialFare seed, gruppo di Torino che ha contribuito al finanziamento dell’idea imprenditoriale, Agnese Di Garbo, Gabriele Chiaramonte e Rosario Bonaventura, laureati in Psicologia a Palermo, Augusto Cammarota programmatore software e NeuroTeam srl.

(Da un comunicato impaginato in redazione)

Nota

Commuove quasi che, nella Palermo delle chiusure, dei marciapiedi abbandonati, delle vetrine spente, nella città chele strade chiuse spingono a perdere la sua stessa memoria civile, nasca qualcosa di buono. Qui, nella nostra piccola rivista, prima cartacea, al momento solo online, abbiamo sempre lanciato messaggi ottimistici e di speranza, portando prove delle presenze positive che pure non mancano. Alcune lettere di protesta ci hanno accusato di eccessivo, assurdo ottimismo… Ma è vero che la città è in rovina, perché essa stessa stronca proprio le libere attività, quelle – cioè – che creano valore aggiunto. Palermo, nella sua realtà, diventa sempre più parassitaria. I cittadini attendono “il posto” così come non dovrebbe avvenire, oppure partono via per …terre lontane dove “lavorare è possibile“. E dire che la posizione di Palermo, nel centro del Mediterraneo, potrebbe rifarne quella “metropoli” che fu nell’antichità. La città porta ancora le vestigia del capitale, che ne fanno una meta turistica d’eccezione, da cui raggiungere anche altre pregiate mete della Sicilia…

Politiche puntualmente sbagliate, ignoranza, presunzione, provincialismo fanno sì che Palermo sia al palo. La stessa Unipa, l’Università che una tantum ottiene risultati come quello di cui sopra, è considerata un fanalino di coda nell’ambito degli atenei nazionali ed europei… (G. S.)

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