Palermo: porti da rivoluzionare inclusi quelli turistici

Il porto di Palermo: drastici cambiamenti. Cambierà volto e prolungherà un molo per accogliere il gigantismo delle navi crociera. Con il Cantiere navale è la maggior realtà industriale dell’Isola

Parte veramente il maquillage del “water front” che Palermo attende da anni? Sembra proprio di sì: La prima protagonista è l’Autorità portuale, ma anche il Comune – stavolta – vuol metterci tanto del suo…

Arrivano – anzitutto – oltre 100 milioni, da spendere fra Palermo, Termini, Trapani e Porto Empedocle: non sono uno scherzo ed avranno riflessi anche sulla portualità turistica che fa parte della costa cittadina sotto l’egida della Apds (Autorità portuale di sistema) che detiene la governance anche di Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle.

Pasqualino Monti da circa un anno presidente dellAdsp ella Sicilia occidentale 4 porti la cui governance è a Palermo).
Pasqualino Monti da circa un anno presidente dell’Adsp della Sicilia occidentale (4 porti la cui governance è a Palermo). Con il Cantiere navale il porto palermitano è la maggior realtà industriale della Sicilia. Per la prima volta Autorità portuale e Fincantieri collaborano e quest’ultima promette di incentivare “la costruzione di navi” a Palermo.
Il porto di Palermo fruisce – finalmente – dei benefici materiali del suo “grado” di “PORTO CORE” presso l’Unione Europea, ma tali benefici si estenderanno anche agli altri 3 porti…

Un vero ventaglio di progetti e novità è stato presentato alla stampa (19.3.2019) nei locali dell’Autorità portuale, Adsp, della Sicilia Occidentale a Palermo. Presenti il viceministro alle Infrastrutture e ai trasporti Edoardo Rixi (area Lega), il comandante dell’Adsp Pasqualino Monti, l’assessore regionale alla materia Marco Falcone e il comandante del Porto Salvatore Gravante.

Il grosso della spesa sarà destinato ai dragaggi necessari ad ospitare le unità protagoniste del gigantismo navale per il traffico Grandi navi crociera, Ro-passenger, Ro-Ro e porta containers, oltre che per l’ampliamento dei piazzali e degli spazzi a terra in genere. Tuttavia, il tema della ospitalità destinata allo yachting, anche per la presenza storica di alcuni veri e propri porti turistici nell’ambito della governance, non lascia insensibile la gestione iniziata dal presidente Pasqualino Monti: anche i porti turistici “rendono”. Un occhio sarà dato anche alla realtà minore della nautica da diporto. 

Il primo passo da compiere è quello di provvedere a Palermo alla sistemazione del discusso porticciolo di Sant’Erasmo. Si erano a suo tempo interrotti i lavori già iniziati “a suon di manifestazioni contrarie” assecondate dal Comune. Adesso, se ne vuol fare uno spazio fruibile alla Città e ai turisti, al termine della passeggiata lungo la Marina. Una sorta di sistemazione “puramente scenografica”. Di fatto vi saranno dei pontili e vi troverà posto probabilmente la piccola nautica. Anche se, stando alle previsioni, non vi saranno servizi particolari. Vedremo: niente carburante, niente servizi a terra…

Al contempo, però, si sbloccano i lavori per il completamento del Marina Villa Igiea all’Acquasanta e lavori sono previsti anche per il Porto Arenella, immediatamente successivo. Per intenderci i due porticcioli (Acquasanta – Arenella) si trovano come ad incorniciare l’Hotel Villa Igiea, a 5 stelle, considerato uno dei più belli del Mediterraneo…

Inoltre, ambiziosi progetti riguardano l’antico alveo della Cala, attorno al quale ruota il centro storico di Palermo. Da molti anni, ormai, dopo tante vecchie polemiche, ospita lo yachting locale, alcuni club storici fra cui la Canottieri, ma – a stralcio – offre dell’ospitalità al transito estivo. Nel progetto, la “Vecchia Cala”, dalla passata amministrazione uno spettacolo di yacht a vela con passeggiata e i due noti locali da “apericena”, avrà un ingresso che intralcerà meno il porto commerciale, grazie ad una modifica integrale del Molo Sud (di sottoflutto), che verrà ridotto. La diga principale del resto, continua da anni ad allungarsi anche se i palermitani lo notano poco…

Tutto giusto, visto che il porto di Palermo – con il cantiere navale – è (finalmente lo si nota pubblicamente) la maggiore realtà industriale della Sicilia, paragonabile solo agli insediamenti che riguardano il petrolio. Oltre a ciò, in un “mondo ragionevole”, si porterebbe avanti il porto di Augusta, grande e profondo (16 mt su una enorme estensione): è il maggior porto naturale d’Europa e quello che in Italia – dalla nascita del cosiddetto petrolchimico – ospita nell’anno il massimo tonnellaggio. Nell’attiguo golfo Xifonio ospita da quest’estate l’omonimo porto turistico: Augusta col centro storico separa i due golfi in modo analogo a ciò che fa l’isola di Ortigia a Siracusa.

I passi avanti dell’Autorità portuale, che con l’arrivo del presidente Pasquale Monti, va sorprendentemente all’unisono con il Comune – da sempre diviso da una rivalità quasi storica – trovano riscontro nei piani cittadini. Si riparla, ma con cognizione di causa, della sistemazione della costa palermitana. Purché non si chiami water front, come faceva la precedente amministrazione.

In realtà esistono progetti stratificati lungo tutto il dopoguerra. Uno – anche benfatto – apparteneva alla “famigerata” Sailem… Da un po’ la chiamano erroneamente “costa sud”: in realtà è più ad est che a sud. Il sogno “annoso” è una passeggiata che parta dalla Marina (Foro Italico, con le antiche mura “delle Cattive”) attraverso “Romagnolo”, antica sede di stabilimenti balneari, creando qualcosa di simile alla promenade des Anglais fra Nizza e Cannes, con alcuni nuovi stabilimenti, solarium ed anche i ristoranti che in quel tratto sono una storica tradizione. Questo “lungomare” passa per La Bandita (c’è un approdo a bocca di granchio) si conclude con Acqua dei Corsari.  

Lo stesso Sant’Erasmo si trova lungo il suo percorso che in realtà parte dalla Cala, cioè dal Porto cittadino: proprio all’inizio di una passeggiata, a piedi e in macchina, lunga circa cinque chilometri, dove suggestivi sono già i nomi d’ogni frazione. Lungo la strada rientra l’avvenuto restauro dello Stand Florio, una casina liberty molto cara ai palermitani, con il largo spazio presso il mare della vecchia “Taverna del Tiro“. Ci fu persino un campo di calcio. Ma è prevista anche la creazione di una “cittadella della nautica” di nuova ideazione. Qualcosa di frequentabile sarà realizzata alla foce del Fiume Oreto. Si parla di giardino.

E’ stato varato all’uopo dal Comune un articolato Pudm (Piano di utilizzazione delle aree urbane marittime) che prevede una intera serie di bune novità.

Una vera fortuna per Palermo, che tutto ciò implichi l’accantonamento – pare definitivo – del ventilato progetto di un “mega, mega” porto container proprio a Romagnolo: un ecomostro irrealizzabile, date le caratteristiche del territorio, ristretto fra mare e monti, con una autostrada a due corsie strette con la circonvallazione che ospita il traffico autostradale (in assenza di una più volte progettata tangenziale “pedemontana”). Tutto oltre il tradimento della tradizione e vocazione turistica di Palermo, del paesaggio costituito dal golfo fra il Monte pellegrino e Capo Zafferano… Qualcosa che il famoso pittore Francesco Lojacono ritrasse da maestro nell’800… Tanto più che in Sicilia fare concorrenza ad Augusta rappresenta una vera mostruosità. L’assessore “designato” al piano è Giusto Catania – assessore fra i più noti del Pd – che del mega porto è il nemico numero uno.

Alla fine, la ricettività a disposizione “del transito” dello yachting sarà veramente tanta. Specie se si considera il porticciolo Motomar (gru e travel lift) a Capo Gallo e ciò che, di certo, verrà fuori a Sferracavallo. Limitrofo è il porticciolo turistico e peschereccio del Comune di Isola delle Femmine di imminente ristrutturazione: da anni si dice che tutto è pronto a partire dai fondi. I pescatori e i diportisti soffrono, il sindaco Stefano Bologna – personaggio storico del luogo – naviga (forse su una zattera) in mezzo alle scartoffie della burocrazia.

Germano Scargiali

 

 

Articoli correlati