Romeo, sei tu Romeo…

Romeo con il fasciacollo cremisi e la Raggi insieme in Germania nel giorno della memoria

Romeo, sei tu che mi hai intestato un polizza sulla tua vita? E io che non mi ero neanche accorta che tu mi amassi…” Il teatro italiano ha creato il genere del grottesco, accanto al drammatico, al tragico, al brillante, al comico… Luigi Chiarelli – La Maschera e il volto – precorse di poco lo stesso Pirandello. Da allora tanto grottesco ha affollato anche il cinema: era una specialità di Manfredi che Tognazzi gli invidiava, applicandola anche lui… Sarà proprio perché di grottesco son piene un Italia anche le cronache e la vita d’ogni giorno.

Di “io non lo so, non me ne ero accorto, nessuno mi ha riferito” son piene le cronache politiche e non solo quelle. Inutile ricordare che il senso del dovere e dell’onore, assieme alla stessa ragione, impongono al “capo” di assumersi ugualmente le responsabilità… Ma il pensiero del “pubblico” davanti a quest’ultimo “teatrino” è corso subito alla casa di Claudio Scajola presso la domus aurea di Nerone. Quanti regali, signori onorevoli, sindaci, ministri, assessori!

La Raggi grottesca lo è, con il suo eterno sorrisino… Tutto, sembra, farebbe pur di essere al centro dell’attenzione, nel bene e nel male: ride, sorride, irrefrenabilmente – come si dice, sotto i baffi – anche quando non c’è niente da ridere. E’ di quelle persone che ai funerali rimpiangono di non essere …il morto. Grottesca è la Raggi quando dice no alle Olimpiadi e, con grande senso dell’opportunità e zero del ridicolo, dice no anche al nuovo stadio… In una nazione di sportivi accaniti ed anche di campioni, malgrado “le cure” delle amministrazioni – centrale e locali – lei è di quelli contrari allo sport. L’agonismo, il pallone… Non si preoccupa neppure di ripetersi: concede il bis…

Ma veniamo ai fatti. 8 ore di interrogatorio davanti ai pm di Roma sul caso Marra. E, come se non bastasse, ecco il colpo di scena – anticipato dai soliti ben informati organi di stampa – su un’assicurazione sulla vita da 30mila euro che un dipendente comunale diventato, poi, capo della segreteria politica della sindaca M5s – con stipendio triplicato – le aveva intestato a gennaio 2016. La causale era: Relazione. Ma la causale è meramente volontaria: non c’è quasi mai. Su questo punto nessuna accusa formale dai magistrati alla prima cittadina. L’ex capo della segreteria politica in Campidoglio, Romeo appunto, appunto: “La prima cittadina non sapeva, per lei nutro solo stima e amicizia: tra noi non c’era alcuna relazione. Sono Romeo, ma non il suo Romeo, né lei è la mia Giulietta”.

Sono due le polizze intestate da Salvatore Romeo a Virginia Raggi: una da 30mila euro senza scadenza e una da tremila con scadenza nel 2019. E nella prima, come causale, il funzionario comunale aveva indicato la dicitura “relazione”. Tutto questo senza che la prima cittadina fosse informata. E adesso entrambi smentiscono di aver mai avuto alcun rapporto diverso da quello dell’amicizia e della stima. Dopo l’interrogatorio di Virginia Raggi davanti ai pm della procura di Roma Ielo e Dall’Olio, arrivano nuovi particolari sulle assicurazioni sulla vita accese da Salvatore Romeo e intestate ad altri (una mania?) e alla prima cittadina, prima che l’esponente 5Stelle venisse eletta sindaco e potesse salire fin sul tetto del Campidoglio, per ricordare e dire un giorno: “davanti a me tremava tutta Roma”. E certo che tremava! Di motivi non ne mancano…

“Non sapevo nulla – dice la Raggi con i capelli della persona sconvolta, ma l’eterno sorrisino stampato, a dispetto degli occhi malinconici – della polizza stipulata per me da Romeo di cui ho appreso solo stasera. Sono sconvolta!”

Si viene a sapere che il dipendente comunale Romeo intestò le assicurazioni a V. Raggi nel gennaio del 2016, prima che si candidasse e venisse eletta sindaca. La “causale” non dovuta e inusuale era appunto una “relazione” con l’allora consigliera comunale 5 Stelle. Ripetiamo che, forse anche per la permissività imperante in tema di sesso e sentimenti, i pm tendono a non dare peso alla storia delle causali scelte da Romeo, che in un altro titolo avrebbe indicato come beneficiaria una figlia, che il funzionario però non risulta avere. Grottesco, sì grottesco!

Nelle polizze c’è la causale non dovuta, ma la sindaca può precisare con certezza legale: “Queste polizze possono essere fatte senza informare il beneficiario, perché non devono essere neppure controfirmate. Dunque possono diventare attive ‘senza che il beneficiario lo sappia’. Non ho ricevuto un solo euro e sto valutando con i miei Avvocati di querelare chiunque in queste ore – anche sui giornali – inventi o ipotizzi che io possa aver ricevuto un vantaggio da questa operazione, a me totalmente ignota sino a ieri pomeriggio”. Queste sono parole della sua pagina face book.

“Ieri – si è sfogata al volo la Raggi ai microfoni in tv – ho affrontato un interrogatorio di 8 ore, lungo ma cordiale, durante il quale ho fornito ai PPMM tutte le informazioni che mi hanno richiesto. Mi sono messa a disposizione dei Magistrati e sono serena perché ho chiarito la mia posizione sulla vicenda. Onde evitare qualsiasi strumentalizzazione sulla questione che mi coinvolge non intendo né posso, allo stato, riferire altro: unici deputati a parlare della vicenda per mio conto sono i miei Avvocati”.

Ma qualcuno spiffera che Romeo era (ed è?) l’amante di Virginia, la sindaca. Sì, è lei la sua Giulietta. E forse in realtà non sta nella pelle e vorrebbe cantare a tutti come in Rugantino: “E’ l’omo mio, ma ssì è l’omo mio…” Il romanzo continua. Lei sorride sempre. Contenta lei, insomma… Molto meno Roma che avrebbe tanto bisogno e urgenza di un vero sindaco, di una guida dopo i guasti di Marino. Ma adesso sta imparando persino a rimpiangerlo. Lui, quello di Mafia Capitale, un altro signor Nonmidimetto! “E che so’ matto: manco pe’ sogno”.

Scaramacai

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