Ucraina: Gli errori continuano…

ParlamentoDedescoNoArmiUcraina2022A giudicare dalle notizie che pervengono dall’estero, sono sempre più convinto che la NATO abbia imboccato una strada senza uscita e che si sta avviando al fallimento della sua leadership intereuropea e estera, in questo anche gli USA sono coinvolti…

Nel non troppo lontano 2014 qualcuno si accorse che per attivarsi in una guerra diretta contro la Russia non c’erano risorse militari ed armamenti a sufficienza, quindi subdolamente venne proposta una tregua necessaria per dar tempo all’esercito ucraino di riarmarsi.
Purtroppo l’Unione Europea pur di assecondare i guerrafondai della NATO non fece nulla per evitare di lasciarsi coinvolgere in un conflitto, seppur indiretto, con una nazione amica da sempre e importante partner commerciale.
Ora siamo alle strette: l’attuazione di una guerra per procura non funziona, armi sofisticate sì ma esercito impreparato a usarle.

 
Ad esempio: impossibile far volare F35 con piloti che non siano laureati in discipline scientifiche, né è possibile utilizzarli senza una completa assistenza logistica di terra.
I piloti dei MIG russi possono, gli ucraini no e gli avieri USA non possono entrare in Ucraina, quindi la NATO non ha il dominio aereo della guerra.
Ormai si parla di guerra  condotta da droni, ma qual è il rapporto danni/costo di un drone?
Ciò vale anche per i super cannoni francesi e i Javelin regalati dalla NATO all’esercito ucraino.
La NATO, anzi, l’intera UE si sta dissanguando sia per gli aiuti economici, sia per i mezzi militari inviati in Ucraina per sostenere gli 8 mesi di una guerra che non accenna a finire senza una decisione americana.
Una guerra per che cosa?
La Federazione Russa non ha assolutamente bisogno di occupare tutta l’Ucraina, le bastano due cose: continuare a far funzionare gli impianti Gazprom (cui è interessatissima anche la UE) e vedere stabilizzata la questione della minoranza ucraina di lingua russa secondo gli accordi di Minsk del 1991 (protezione di circa 9.000.000 su una popolazione totale di circa 44.000.000 di persone).
Vi sono stati più referendum nell’area del Donbass e della Crimea i quali hanno raggiunto il 95% dei voti verso la richiesta di indipendenza dal Governo centrale ucraino.
Visto che si tratta di una richiesta LEGITTIMATA dai protocolli ONU – che dovrebbero valere anche quando gli USA non sono d’accordo – la questione poteva essere risolta facilmente senza dilaniare il territorio ucraino, semplicemente concedendo l’autonomia amministrativa alle aree richiedenti, del resto anche in Italia abbiamo Regioni fortemente autonome e la Sicilia ne è un esempio ma non per questo l’Italia ne è menomata.

Purtroppo la NATO credeva di fare un exploit simile al “desert storm” e invece si è trovata di fronte una Russia che – grazie all’intelligenza e saggezza del Presidente Putin – dopo la dissoluzione dell’URSS voluta da Gorbaciov  e completata da Eltsin – in soli 20 anni è tornata ad essere una potenza mondiale in grado di contrastare militarmente la NATO ed evidenziarsi utile e importantissima nell’economia mondiale!
Le forniture di energia e di minerali russi vengono distribuite nel mondo senza prezzi speculativi o ricattatori perché i 145 milioni di russi NON hanno abbracciato il concetto di liberal capitalismo e sanno – a differenza anche degli europei – che è d’interesse generale il benessere di tutti.
Invece la nostra compagnia petrolifera di bandiera è riuscita a speculare anche sugli italiani offrendo energia a “prezzo di mercato”, cioè speculativo, mettendo nei guai occupazione e produzione nazionale!

Ora, la raccomandazione verso i Capi europei è di “cercare di salvare capra e cavoli” (antico detto popolare) prima che la guerra scali a livello nucleare: si dice che in talune aree militari NATO si inizi a parlare di attacco congiunto diretto alla Russia spostando le truppe nei pressi dei confini russi. Ciò significa un salto nel buio perché nessuno può quantizzare la reazione di una forte risposta russa: inizierà a spianare qualche capitale? Su quali spedirà per prima i suoi missili ipersonici a testata termonucleare?
Roma? Parigi? Berlino?

La Russia è estesa su 11 meridiani e sicuramente i militari predisposero già negli anni ’60 strutture di protezione della popolazione e di risposta distruttiva, ma dove?

Allora ecco necessario che i leader europei preparino una “via di fuga” per la cessazione “morbida” delle ostilità badando a salvare la faccia della NATO per evitarle una sconfitta sia dal punto di vista militare (varrebbe una ritirata), sia politica perché altrimenti salderebbe fin troppo i legami tra le nazioni dell’est e del continente indiano e in particolare favorirebbe la diatriba in Taiwan.

Insomma, questa volta i falchi della NATO ne hanno combinati di guai!

Lorenzo Romano (da Roma)

https://www.maurizioblondet.it/cosa-ha-detto-biden-e-cosa-putin-spiegato-bene/

https://www.lindipendente.online/2022/10/02/il-parlamento-tedesco-vota-contro-linvio-di-nuove-armi-allucraina/

https://www.lindipendente.online/2022/10/06/litalia-invia-altre-armi-allucraina-senza-voto-parlamentare/

 

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