Sicilia hambient: ecologisti contro corrente

Il Termovalorizzatore di Copenaghen, presso il centro cittadino, non è il solo ad essere stato realizzato come “un’isola verde”: inquinamento zero. Risultato: eliminazione del problema dei rifiuti.

Deforestazione? Riforestazione, semmai! Sono più gli alberi “piantumati”, frutto del rimboschimento e delle coltivazioni da frutto che quelli distrutti che quelli tagliati per “fare terreno”…

Le opinioni diffuse dal “pensiero unico”? Invenzioni ideologiche o dovute a particolari interessi, per lo più “poco puliti”!

Il nostro direttore (a sx)intervista i promotori
Il nostro direttore (a dx) intervista i promotori di Sicilia Hambient: da sx Misarandino  e Salvatore Graziano.

Si chiama “Sicilia hambient” ed è  un’associazione ecologica differente da quelle che siamo avvezzi a conoscerne.

Niente patemi, niente pregiudizi, ma capacità di guardare a testa alta verso il verde e la natura, proteggendola, ma vagliando attraverso il giudizio della pura scienza, della tecnologia e della ragione ciò che giova e ciò che non giova alla natura: L’ottica è quella di assicurare all’umanità il ruolo di protagonista sulla faccia del pianeta. La visione coincide con quella che il Cristianesimo accoglie, perché presente già nel Vecchio testamento…

La visione contraria – di un mondo perfetto che l’umanità può solo guastare, come se non ne facesse parte essa stessa –  trova luogo nella moderna dottrina materialistica, che distorce il pensiero di Platone, accogliendone solo la parte erronea.

Lo ripetiamo sempre: “impariamo a riconoscere una verità scientifica dalle mere ipotesi“. Specie laddove la mera fantasia alimenta ancestrali timori tipici del “non homo“.

La green economy? Proprio come sosteniamo noi in un recentissimo articolo, va vista – come la blue economy – nell’ottica di sfruttare tutte le risorse naturali al meglio, compatibilmente con la salute e la sana sopravvivenza delle specie. Non di più. Niente complessi, niente timori, niente sensi di colpa: solo l’osservazione, la scienza, la tecnica, il ragionamento…

I termovalorizzatori? Diteci perché funzionano egregiamente in tutto  il mondo – 450 in Europa, di cui 46 in Italia – mentre non dovrebbero funzionare in Sicilia. I termovalorizzatori mancano solo nel Sud Italia che è costretto a pagare perché una buona parte dei rifiuti vengano inceneriti altrove.

Un bimbo scia sulla collina creata attornoal termovalorizzatore: frattanto esso distrugge i rifiuti (anche per conto terzi) e fornisce corrente elettrica.
Un bimbo scia sulla collina creata attorno al termovalorizzatore: frattanto esso distrugge i rifiuti (anche per conto terzi) e fornisce corrente elettrica.

Fra tutti si fa l’esempio del termovalorizzatore di Copenaghen, il più avanzato del mondo, ma non diverso nella sostanza dagli altri, trasformato in un’isola ecologica ed un parco giochi con pista da sci funzionante tutto l’anno…

La spiegazione è molto triste e gretta. E’ quella generale, che riguarda anche acqua, clima, fame nel mondo etc: un problema rende solo se esiste e finché esiste!

L’associazione Sicilia Hambient è animata dai palermitani Michele Miserandino (presidente) e Salvatore Graziano (vicepresidente).

Ne sentirete ancora parlare su palermoparla.news

Germano  Scargiali

(Vedi in fondo interviste di Grazia Gulino realizzate con la collaborazione di Siciliauno Tv, canale 219 dt)

Nota

Erano stati già appaltati in Sicilia due termovalorizzatori dal governo Cuffaro. L’impresa di Samarcanda Falck stava per iniziare i lavori, ma tutto fu posto nel nulla dal governo Lombardo (troppo grandi, si disse)  a costo di un risarcimento da parte della Regione siciliana perché la Falck aveva vinto la gara.

I governi Lombardo e Crocetta passeranno alla storia come le più tragiche parentesi della storia dell’autonomia.
Il governo Renzi aveva mostrato l’intenzione di intervenire per la riconversione di vecchi impianti in nuovi termovalorizzatori, ma furono organizzate manifestazioni di sdegno.Protagonista di tutto questo “a sinistra storica” siciliana di soliti “verdi” esimili.Non c’è altro da dire: invece che la fantasia al potere, l’idiozia al potere!

Nota 2

Visto che masse di giovani “pare” non aspettino altro che poter manifestare in piazza. Visto che protestare insieme per un futuro migliore è cosa di per sé encomiabile, così come – diciamolo – cosa buona è trascorrere una giornata all’aria aperta, per le strade contro la routine, incontrandosi, dialogando, facendo qualche reciproca conquista amorosa, perché non manifestare per motivi “intelligenti”?

Un motivo di base (di protesta) da declinare, caso per caso, è questo: il “potere”, se esiste da qualche parte (ed esiste) ha tutto l’interesse a non risolvere i problemi. Protestiamo perché è scomparsa nel nulla la centrale elettrica ad idrogeno di Venezia (caso da noi più volte citato)…

Rendiamoci conto – e protestiamo per questo – che finché i rifiuti costituiscono un problema, rappresentano un business senza pari…

Ma così è per l’acqua finché scarseggia. Diteci perché è stata abbandonata la scelta dei dissalatori e perché l’uomo moderno non costruisce acquedotti simili a quelli romani e medievali per lunghezza. Con i mezzi moderni potrebbero esser ben più lunghi… Semplice: perché l’acqua è ovunque. Di lago, fiume, sorgiva, pozzo, piovana. Il problema è – semmai -l’energia. L’energia – lo ripetiamo – si trasforma in tutto. Ne serve tanta, tantissima, il più possibile e presto!

Credete che lo stucchevole no al nucleare sia dovuto a pruderie ecologica, timore di rischi o simili? Per ben altri provvedimenti, i governi calpestano la logica, la tecnologia, la scienza ed altro ancora. Basti dire quel che fanno gli stati “più evoluti e …civili” per continuare a produrre armi da guerra. Per avere sempre un mercato… Il nucleare, così come l’idrogeno, risolverebbe il mega problema dell’energia.  Per il nucleare vale quanto detto, più o meno, per i termovalorizzatori: inquinamento zero, problema scorie un falso problema.

Sono tanti i motivi per “marciare” sulle vie e le piazze cittadine che non siano quelli cui assistiamo. A meno che, dietro certe marce, non ci siano i finanziatori e i fomentatori stipendiati. E’ stato così, è sempre così… Allora prendiamo le distanze e diffidiamo dei troppi sì mediatici, di chi fabbrica “il pensiero unico“. Dietro le massime testate c’è il peggio della società moderna. Basti dire che, per pubblicare, i media andrebbero puntualmente in forte perdita. Qualcuno, però, li finanzia…

 

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